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Successi e flop del parlamento più sociale di sempre

Questo Parlamento, alla nascita, aveva sorpreso per il profilo estremamente "sociale". Che cosa è stato fatto in questi cinque anni? Ecco le (tante) leggi approvate ma anche quelle che invece non sono riuscite a vedere il traguardo

di Sara De Carli

«Mai tanto non profit nelle liste»: era il titolo della copertina di Vita del febbraio 2013, alla vigilia delle ultime elezioni politiche. «Riusciranno i nostri?», ci chiedevamo. Contavamo una ventina fra presidenti e direttori della società civile organizzata che sarebbero entrati in Parlamento, dalla B di Beni Paolo, presidente di Arci, nelle liste Pd, alla S di Sberna Mario, ex Presidente dell’Associazione Famiglie Numerose, candidato con Scelta Civica. Poi ci fu la sorpresa dei 163 parlamentari 5Stelle, molti dei quali avevano esperienze di volontariato e di impegno sociale, pur guardando con un po’ di sospetto alle grandi organizzazioni. Il mese dopo lanciammo una provocazione: «Caro Beppe, aggiungi una stella…», quella del non profit. Se le premesse sembravano buone, qual è il bilancio dei lavori del Parlamento in questi cinque anni, dal punto di vista del sociale? Ecco un elenco dei risultati ottenuti e degli obiettivi mancati.

Riforma del Terzo settore
Sabato 12 aprile 2014 a Lucca, nel corso del Festival del Volontariato organizzato dal Centro Nazionale del Volontariato presieduto da Edo Patriarca, neo deputato Pd, Matteo Renzi annunciò la Riforma del Terzo settore, promettendo nel giro di un mese uno schema di disegno di legge delega. Nell’agosto 2017, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale "Codice del Terzo settore", il percorso è compiuto, seguito in particolare dal sottosegretario Luigi Bobba. «Quando è ora di piantare un albero, si pianta. Senza pensare a chi in futuro ne raccoglierà i frutti», ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti presentando la riforma alla luce dei nuovi dai Istat. Fra i decreti più importanti della Riforma, quelli sul Servizio civile universale, Cinque per mille, Impresa Sociale e appunto il Codice del Terzo Settore.

Cinque per Mille
Con la Legge di Stabilità del 2015 il 5 per mille è stato stabilizzato, ossia reso certo ogni anno, a partire dal contributo del 2014, e le sue risorse sono state aumentate da 400 a 500 milioni di euro l'anno. È stato così finalmente tolto l'odioso tetto imposto dalle varie leggi finanziarie al 5 per mille, la cui dotazione a partire dal 2008 non aveva mai superato i 400 milioni annui. Una grave anomalia che nei soli anni 2010 e 2011 aveva portato a uno scippo di 172 milioni: 80 nell'esercizio 2010 e altri 92 l'anno seguente, sottraendo risorse preziose a migliaia e migliaia di realtà non profit e quindi, indirettamente, a tutti coloro che queste realtà assistono o beneficiano. Nel 2013 campagna #sappiatelo portata avanti da Vita raccolse oltre 10mila firme contro lo scippo di Stato.

Servizio civile universale
Il 2017 è l’anno di una rivoluzione per il servizio civile, con l’obiettivo di assicurare a tutti i giovani che lo desiderino la possibilità di vivere questa esperienza, rendendola così “universale”. Il decreto legislativo che istituisce e disciplina il nuovo Servizio civile universale viene emanato il 6 marzo 2017. Nel 2018 saranno 59.864 i giovani che faranno il Servizio civile universale.

Codice del Terzo settore
Il Codice, con i suoi 104 articoli, ridefinisce il quadro civilistico degli Enti di Terzo settore (Ets), prima privi di “dignità legislativa” e facente riferimento a un quadro legislativo estremamente frammentato. chi è dentro il perimetro del Terzo settore e chi no. Per tutti gli Ets c’è l’obbligo del bilancio di esercizio. Nasce il Registro Unico del Terzo settore. Dal 1 gennaio 2018 le persone fisiche possono detrarre fino al 35% delle donazioni, fino a 30mila euro.

Impresa sociale
L'impresa sociale esiste in Italia dal 2006, ma in dieci anni solo poche centinaia di realtà avevano optato per questa forma societaria. La riforma va a ridefinire identità, requisiti e funzionamento dell'impresa sociale, posizionandola nell'alveo culturale del Terzo settore. Sono stati indicati nuovi settori in cui l'impresa sociale può operare, con l'esordio di incentivi e della possibilità di fruire di nuovi strumenti di capitalizzazione.

Reddito di Inclusione
Nel 2013, per contrastare la povertà, avevamo la social card e la social card sperimentale per i residenti nelle 12 grandi città italiane con più di 250.000 abitanti: una carta acquisti. L’Italia era l’unico paese insieme alla Grecia a non avere una misura nazionale di contrasto alla povertà. Dal 1 gennaio 2018 l’Italia è operativo il ReI, la prima nazionale di contrasto alla povertà, composta – questa è la maggiore novità – da un sostegno monetario affiancato a un progetto personalizzato il cui rispetto è vincolante per l’erogazione del beneficio economico. Il piano punta ad attivare le persone per portare fuori dalle condizioni di povertà (risorse sono state destinate anche all’implementazione della infrastruttura sociale necessaria per dare attuazione al ReI). Ne beneficeranno per il momento circa 1,8 milioni di persone in povertà assoluta, ma c’è già un Piano Nazionale che prevede un graduale incremento delle risorse. La legge di Bilancio 2018 ha stanziato già risorse aggiuntive, destinata ad allargare la platea e a sostenere i servizi. Un ruolo fondamentale è stato giocato dall’Alleanza contro la povertà in Italia, nata alla fine del 2013.

Dopo di Noi
In vigore il 25 giugno 2016, la legge è accompagnata da un Fondo per finanziare progetti che costruiscano “durante noi” dei percorsi di autonomia per le persone con disabilità, così che il “dopo di noi” sia più sereno. L’idea è in particolare di sostenere il desiderio di andare a vivere fuori dalla propria famiglia di origine e rendere reale il progetto vita della persona con disabilità (a tal proposito la legge 112/2016 e il suo decreto attuativo hanno insistito molto sul progetto individuale ai sensi dell’art. 14 della legge 328/2000, ancora pochissimo praticato. L’attuazione della legge è stata estremamente complessa e solo ora – dopo un anno e mezzo – l’iter sta giungendo a termine e stanno partendo concretamente i primi progetti. Una nota negativa in chiusura: al Fondo per il Dopo di Noi sono stati scippati 10 milioni con la legge di Bilancio 2018: rispetto alla dotazione prevista dalla legge, mancano 5 milioni per gli anni 2018 e 2019.

Revisione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati
Ci sono voluti tre anni, ma il 29 marzo 2017 è stata approvata con 374 voti favorevoli e 13 contrari la legge sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati (Legge 47/2017), con un consenso larghissimo. Fra le altre cose, la legge istituisce la figura del tutore volontario per minori non accompagnati: 2.600 cittadini hanno già dato la loro disponibilità e partecipato ai corsi di formazione.

Recupero e donazione delle eccedenze alimentari
Il 2 agosto 2016 il Parlamento ha approvato la “legge Gadda” (l. 166/2016) sullo spreco alimentare, che ci pone all’avanguardia in Europa sul tema. Il provvedimento riorganizza il quadro normativo che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione e stabilisce come destinazione prioritaria del recupero di cibo, la donazione alle persone più povere. Il meccanismo di recupero e donazione vale anche per i farmaci e ora, grazie alla legge di Bilancio 2018, anche per altri beni di utilità sociale. Nel primo anno di attuazione, la legge ha visto un +20% di cibo recuperato e donato, con una crescita esponenziale del Sud, ma soprattutto l’avvio di esperienze assolutamente innovative, in settori alimentari come il fresco, il cotto, il pescato, estremamente complessi. L’Italia ha anche visto il primo progetto al mondo di recupero e donazione di cibo da una nave da crociera.

Agricoltura Sociale
Nell’agosto 2015 è stata approvata la legge sull’agricoltura sociale. «Dopo anni di attesa abbiamo finalmente dato il giusto riconoscimento a quanti, con passione e professionalità, hanno saputo coniugare l’imprenditorialità agricola con la responsabilità sociale», ha detto il viceministro Andrea Olivero. Soddisfatta la Coldiretti, più critica la cooperazione sociale, poiché la legge prevede le cooperative sociali siano riconosciute come agricoltura sociale solo se il fatturato derivante dall’esercizio delle attività agricole sia prevalente o comunque sia superiore al 30%, escludendo così le attività svolte dalle comunità di accoglienza di tossicodipendenti, dai centri per l’inclusione sociale dei disabili e per le persone con problemi di salute mentale, realtà in cui il fatturato derivante dalle attività di agricoltura sociale è limitata rispetto al complesso delle attività.

Fondo Non Autosufficienza
Il Fondo Non Autosufficienza è diventato strutturale nel 2015, con un iter lungo, il cui esito positivo è stato annunciato alla quinta Conferenza Nazionale sulle politiche della disabilità, a Firenze, nel settembre 2016. La dotazione del fondo è per il 2018 di 450 milioni di euro l’anno.

Cooperazione internazionale
Nell’agosto 2014 ha visto la luce la nuova legge Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo (125/2014), che ha istituito la Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e ha aperto i soggetti della cooperazione per lo sviluppo ad un più ampio arco di organizzazioni della società civile, ad altre realtà non profit e anche a realtà profit. Si è appena tenuta a Roma la prima Conferenza Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo.

Continuità degli affetti per i minori fuori famiglia
Approvata nell’ottobre 2015, la legge 173/2015 riconosce il diritto della continuità degli affetti del minore che abbia trascorso un tempo fuori dalla sua famiglia di origine: la continuità degli affetti è prevista sempre, nel caso in cui il ragazzo torni nella sua famiglia d’origine, vada in adozione a un’altra famiglia, vada in comunità. È il superamento della prassi inaccettabile, che interrompe drasticamente e totalmente i rapporti con chi ha cresciuto i ragazzi fino al giorno prima.

Povertà educativa
Con la legge di Stabilità 2016 nasce un fondo sperimentale triennale, alimentato dalle fondazioni bancarie con 120 milioni l’anno, destinato «al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori». Nasce l’impresa sociale Con i bambini, soggetto attuatore. Sono già partiti i progetti dedicati alla prima infanzia (80, per 62,2 milioni di euro), mentre sono in dirittura d’arrivo le selezioni dei progetti sull’adolescenza. Il bando "Nuove generazioni" per la fascia 5-14 anni è invece aperto fino al 9 febbraio 2018).

Autismo
Nel luglio 2015, per la prima volta l’Italia mette la parola “autismo” nel titolo di una legge. Buoni spunti ma anche molta indeterminatezza. Il passo importante è l’inserimento degli interventi precoci nei LEA. È stato creato un Fondo per l’Autismo.

Educatori e educatori professionali
Con la legge di Bilancio 2018, educatori e pedagogisti hanno avuto il riconoscimento delle loro professioni. I contenuti della legge “Disciplina delle professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e pedagogista” sono diventati infatti un emendamento alla legge di Bilancio. Per qualificarsi come educatore e quindi per lavorare ad esempio nei nidi ci vorrà la laurea.

Legge sul cyberbullismo
A maggio 2017, in quarta lettura, la Camera ha approvato in via definitiva la legge sul cyberbullismo. I voti favorevoli sono stati 432, un onorevole si è astenuto e zero i voti contrari. Fra le novità, la possibilità per ciascun minore ultraquattordicenne (o i suoi genitori o chi esercita la responsabilità del minore) vittima di cyberbullismo di chiedere l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete. Ogni scuola individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo.

Chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
Nel dicembre 2011, in concomitanza con l’inizio dell’avventura della legge 81, le persone internate nei sei OPG d’Italia erano 1.300. La legge venne approvata nel 2014, fissando il 31 marzo 2015 come data per il superamento definitivo degli OPG: in quella data in realtà nei sei OPG c’erano ancora 708 persone, di cui una buona metà immediatamente dimissibili. C’è voluto un commissario straordinario, indicato dal Governo nella persona di Franco Corleone, per mettere in pratica l’indicazione del Parlamento. Il superamento degli OPG è avvenuto il 22 febbraio 2017.

Reato di capolarato
Approvata definitivamente nell’ottobre 2016 la legge contro il caporalato. Un fenomeno che, dai dati Istat, risulta in costante crescita da dieci anni, coinvolgendo, stando all’ultimo rapporto sulle agromafie elaborato da Eurispes e Coldiretti, 430mila persone nel 2015, di cui 100mila relegate a un vero e proprio regime di schiavitù. Detenzione e confisca di beni e denaro previste non non solo per i caporali ma anche per i proprietari dei terreni e le società responsabili di sfruttamento.

Nuovi LEA
Il 18 marzo 2017 sbarcano finalmente in Gazzetta Ufficiale i nuovi Lea firmati da Gentiloni: sono in vigore dal 15 settembre. Moltissime le novità, per una spesa aggiuntiva del SSN finanziata con 800 milioni di euro. L’ elenco introduce 134 nuovi codici di esenzione, per 201 malattie rare. Esteso a tutti i nuovi nati lo screening neonatale allargato per le malattie metaboliche ereditarie. Fra le terapie che il Servizio Sanitario Nazionale dovrà fornire gratuitamente c’è la fecondazione eterologa. La sindrome di down passa da malattia rara a malattia cronica.

Testamento biologico
A dicembre 2017 il Senato ha approvato in via definitiva, con 180 voti favorevoli, 71 contrari e sei astenuti il ddl n. 2801, in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento. Se ne discuteva da anni. «Ci sono molti “se” in questa lettura della legge: ma sta alla cultura di un Paese trasformarli positivamente riscoprendo un nuovo e più maturo significato della cura. Il no all’eutanasia e all’abbandono terapeutico sono, del resto, il sì al diritto costituzionale alla tutela della vita, della salute, della dignità e dell’autodeterminazione: diritti che la morte toglie, ragione per cui questa non può essere evocata come un diritto o un bene da tutelare», ha commentato una nota del Centro di Bioetica dell’Università Cattolica.

Unioni civili
Maggio 2016, la legge è stata approvata con la fiducia: 369 i sì e 193 i no. Due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, possono contrarre unione civile davanti a un ufficiale di Stato che, alla presenza di due testimoni, registra l’atto nell’archivio civile. Non c’è la possibilità di adottare e la stepchild adoption venne infine stralciata in Senato.

Reato di tortura
Nel luglio 2017 il Parlamento ha introdotto con quasi 30 di ritardo il reato specifico di tortura nel codice penale ordinario. Un traguardo atteso da cinque legislature, visto che si tratta di un passo previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura del 1984. Le associazioni, in prima fila Amnesty International, l’hanno tuttavia definita ampiamente insoddisfacente.

Riforma delle BCC
Aprile 2016, il Parlamento vota la riforma delle Banche di Credito Cooperativo. «Il sistema della cooperazione mutualistica di credito, con una storia ultracentenaria alle spalle, entra finalmente in una nuova fase della sua esistenza. Si è completato un percorso lungo, tortuoso e non sempre facile»: così il Presidente di Federcasse, Alessandro Azzi.

Fondo Adozioni Internazionali
Con la Legge di Stabilità 2016 nasce il Fondo per le adozioni internazionali: è la prima volta che c'è un fondo dedicato. Ha lo scopo si «sostenere le politiche in materia di adozioni internazionalie di assicurare il funzionamento della Commissione adozioni internazionali». Con la legge di Bilancio 2018 il fondo per le adozioni internazionali passa da una dotazione di 15 milioni di euro a 25 miliondi a decorrere dal 2018.

Fra le altre novità, la ratificata all’unanimità la Convenzione di Istambul sulla prevenzione della violenza sulle donne e contro la violenza domestica (giugno 2013), l’istituzione della “Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità”, che si celebrerà il 6 marzo (l’Italia è il primo Paese ad aderire ufficialmente alla Giornata europea dei Giusti istituita nel 2012 dal Parlamento europeo), la nascita del Dono Day, che si celebra il 4 ottobre.

Le sconfitte. Certo a fine legislatura c’è il rimpianto per altre leggi che non sono riuscite ad arrivare al traguardo

Riforma della Cittadinanza
La prima è sicuramente la riforma della cittadinanza (lo ius soli temperato), attesa da almeno un milione di bambini e ragazzi. La proposta di legge era sostenuta da anni dalla campagna della società civile L’Italia sono anch’io e negli ultimi mesi era stata accompagnata anche da una inedita presa di posizione degli insegnanti.

Caregiver familiari
Un altro obiettivo mancato è la legge sui caregiver familiari, benché in legge di Bilancio 2018 sia stato approvato un emendamento che per la prima volta riconosce i caregiver familiari, ne dà una definizione e crea un fondo da 20 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni per il sostegno dei caregiver familiari.

Commercio Equo e Solidale
Nel marzo 2016 la Camera dei Deputati aprrovò la proposta di legge “Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale” con 282 voti favorevoli e solo 4 contrari. Dopo un avvio promettente, la proposta è poi scomparsa dai lavori del Senato. Risale al 2006 la presentazione della prima proposta di legge in materia: inspiegabile quindi l’accantonamento della legge, malgrado il larghissimo accordo delle diverse parti politiche sui contenuti e sulle finalità della legge e l’attesa decennale da parte di tutto il movimento italiano del Commercio equo e Solidale.

Carta Famiglia
Nel dicembre 2015 il Parlamento votò l’istituzione della Carta Famiglia, una card rilasciata dai Comuni per le famiglie con tre o più figli minori e un certo Isee, per avere sconti e agevolazioni tariffarie. Ci sono voluti due anni per avere il regolamento, appena approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Attendiamo quindi ora i primi accordi per dare senso alla Carta.

Lo scivolone sul Metodo Vannoni
Nel maggio 2013 il Parlamento stanziò 3 milioni di euro per una sperimentazione del metodo Stamina, di Davide Vannoni. In sostanza, dopo il clamore mediatico, il Parlamento decise di consentire a chi aveva già iniziato una terapia con il metodo Stamina di continuarla all’interno di una sperimentazione gratuita, controllata da un osservatorio costituito dall'Aifa, dall'Istituto Superiore di Sanità, dal Centro Nazionale Trapianti e dalle associazioni dei familiari. Il 10 ottobre la sperimentazione venne fermata: «il metodo Stamina non ha i requisiti per la sperimentazione ed è pericoloso per i pazienti, disse in conferenza stampa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Tirando le somme

Come si vede tirando le somme, la legislatura che si chiude è stata senza dubbio una delle legislature pià sociali di sempre. Speriamo che quanto fatto e che in alcuni casi deve essere ancora compiuto, non venga disperso.


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