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Csvnet verso il rinnovo degli organi sociali

Assemblea a Roma il 10 febbraio per i delegati dei 64 Csv soci. Dovranno essere eletti i membri del nuovo consiglio direttivo che governerà l'associazione nel triennio 2018-2020, anni di attuazione della riforma del Terzo settore. Si chiude il secondo triennio di presidenza di Stefano Tabò che ha offerto la sua disponibilità a un nuovo mandato

di Redazione

I 64 Centri di servizio per il volontariato soci di Csvnet si sono dati appuntamento a Roma per il rinnovo degli organi sociali. Il 10 febbraio, all’hotel Eurostars Roma Aeterna i 133 delegati sono chiamati, infatti, a eleggere il nuovo consiglio direttivo che governerà l’associazione nel triennio 2018-2020. Al termine dell’assemblea cui spetterà il compito di eleggere anche i revisori e i garanti, il direttivo avrà il compito di nominare il presidente, i vicepresidenti e gli altri membri del comitato esecutivo.

L’assemblea del 10 febbraio chiude il secondo mandato triennale guidato da Stefano Tabò che pochi mesi fa ha offerto la sua disponibilità a una nuova presidenza «per il tempo necessario ad accompagnare questa fase di transizione».
Quello si sta vivendo è un periodo cruciale non solo per i Csv, ma per tutto il Terzo settore, il triennio che si chiude è quello della riforma: culminato nel giugno 2016 con l’approvazione della legge delega e dei relativi decreti delegati, in particolare quello sul Codice del Terzo settore – approvato ad agosto dello scorso anno – che dedica una parte cospicua proprio al ruolo dei Csv e alla loro riorganizzazione
Csvnet ha partecipato attivamente alla costruzione di queste norme con un lavoro incessante di interlocuzione e di proposta, sia nei confronti di istituzioni e politica che delle altre reti dell’impegno sociale.
Lo ha fatto gestendo nel contempo il difficile rinnovo dell’Accordo Acri-Volontariato nella fase in cui è iniziato il drastico calo dei fondi provenienti dalle fondazioni di origine bancaria per il funzionamento dei Csv. E contribuendo con successo all’opera di pressione affinché venisse riconosciuto alle fondazioni stesse un credito di imposta annuale permanente con il quale integrare la dotazione prevista dalla legge.

Sul fronte interno, i Csv hanno già iniziato a rispondere ai grandi cambiamenti dettati dal Codice, primo fra tutti quello derivante dal loro nuovo ruolo – che entrerà a regime tra il 2018 e il 2019 – di agenzie locali che promuovono il volontariato nell’intero mondo del Terzo settore.
Per agevolare questo ruolo Csvnet presenterà in assemblea il nuovo “Sistema informativo” realizzato nell’ultimo anno. Si tratta di un sistema orientato all’efficienza nella raccolta dei dati e alla massima trasparenza, costituito tra l’altro da un software di rilevazione dei servizi erogati dai Centri, da una anagrafica degli enti del Terzo settore coerente con la riforma, da strumenti per il monitoraggio e la gestione della vita associativa.

Ma se per questi aspetti il nuovo mandato che inizierà il 10 febbraio sarà di “transizione”, esso si preannuncia anche come quello della maturità di Csvnet, quale garante della piena stabilizzazione di un sistema che ha appena compiuto 20 anni ed è ormai riconosciuto come il fulcro dello sviluppo del volontariato italiano. A testimoniarlo la densità della “Programmazione 2018” che sarà discussa in assemblea insieme al bilancio preventivo, e che sarà alla base di un ampio confronto sulle prospettive dei Csv alla luce della “Riforma normativa del Terzo settore”.

Oggi i Csv sono 65, tutti soci di Csvnet ad eccezione di quello di Novara-VCO. Il loro numero si è ridotto di 6 unità nel dicembre 2017 quando alcuni accorpamenti hanno portato da 12 a 6 i Csv della Lombardia, prima regione a riorganizzare le proprie sedi in base ai parametri del Codice del Terzo settore. Il 20 gennaio è stata approvata la richiesta di adesione come socio del Csv di Cuneo.

In apertura foto di Daniel Funes Fuentes/Unsplash


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