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Azzardo e giovani: ecco i dati sulla Lombardia

Il 52% dei ragazzi dichiara di aver avuto esperienze d’azzardo. In particolare, tra i ragazzi il 9% ha "giocato" alle slot, il 6% online, il 22% alle scommesse, il 42% ai gratta e vinci. Quello dei gratta e vinci è un fenomeno particolarmente preoccupante in questa fascia d'età, veicolato da un'abitudine familiare: è quanto emerge da un'indagine pilota presentata oggi alla Terza Giornata sul contrasto all'azzardo in Regione Lombardia

di Giovanni Tosi

Si è svolta questa mattina, a Palazzo Lombardia, promosso dalla Regione Lombardia , la Terza Giornata sul contrasto all'azzardo. Il tema di quest'anno ha focalizzato l'attenzione, in particolare, sui giovani e le scuole. È stata l'occasione per fare il punto sulle iniziative messe in atto, in questi anni, in tema di sensibilizzazione e capacità di cogliere il disagio.

Nel corso dell'incontro, aperto dal Presidente del Consiglio Regionale e dall'Assessore al Territorio della Regione, sono stati presentati da Simone Feder i dati relativi al rapporto tra giovani e azzardo, raccolti tra l'ottobre 2017 e il mese di gennaio 2018 nell’ambito di un’’indagine sugli stili di vita giovanili promossa dal Centro Studi‘Semi di Melo, ricerca che ha coinvolto in totale 11494 studenti (52% maschi e 48% femmine) appartenenti a 68 istituti secondari di secondo grado della Lombardia.

Dalla ricerca è emerso che il 52% del campione con età media di 17 anni (83% minorenni) dichiara di aver avuto esperienze d’azzardo. Il particolare, tra i ragazzi il 9% ha "giocato" alle slot, il 6% online, il 22% alle scommesse, il 42% ai gratta e vinci. Quello dei gratta e vinci è un fenomeno particolarmente preoccupante in questa fascia d'età, veicolato da un'abitudine familiare (spesso i ragazzi li ricevono in regalo da nonne e nonni) alla quale prestare molta attenzione.

La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze intervistate ha giocato d’azzardo la prima volta tra i 10 e i 15 anni, dichiarando di spendere settimanalmente in azzardo il 14% dei giovani. Il 69% degli studenti ha inoltre riferito di conoscere luoghi in cui è possibile giocare d’azzardo anche se si è minorenni.

Analizzando chi dichiara di giocare d’azzardo ogni giorno si evidenzia che per i minorenni giocare online è la modalità di azzardo più praticata (34%). Con l’arrivo della maggiore età, e quindi la diminuzione dei controlli, sono le slot le più ricercate e utilizzate (23,5%) spostando nella vita reale il contatto continuo con l’azzardo.

Chi gioca d’azzardo più frequentemente e maggiormente, indipendentemente dalla classe scolastica di appartenenza, predilige le scommesse: l’11,2% dei giovani afferma di spendere settimanalmente per queste.

La percezione del fenomeno ‘Azzardo’ differisce molto tra chi non lo pratica e chi invece ci si avvicina frequentemente; chi gioca d’azzardo tende a percepirlo come malattia nel 18% contro il 40% di chi non gioca, negli altri aumentano le risposte relative all’abilità (5% contro il 2%), al divertimento (8% contro l’1%), alla fortuna (16% contro 8%) e al guadagno (11% contro il 1%).

Inoltre tra chi gioca d’azzardo abitualmente (tutti i giorni), aumentano vertiginosamente le percentuali di chi dice di avere vicino giocatori abituali (giocano tutti i giorni): genitori 14% contro 7%, altri parenti (nonni e zii) 20% contro 14%, e amici 55% contro 24%.

Il 21.69% dei giovani del campione non interverrebbe mai vedendo un amico giocare d’azzardo, pur reputandolo molto pericoloso per il 58,2% dei casi.

Per questo è fondamentale l’intervento preventivo dell’Istituzione scolastica, osservatorio privilegiato e attore che intercetta la popolazione giovanile in modo capillare.

L’approccio all’azzardo, come è emerso nel corso dell'indagine presentata in Regione Lombardia, è strettamente correlato alla storia scolastica dell’individuo: chi gioca d’azzardo, non solo quotidianamente ma anche con frequenze di gioco più ridotte, ha percentuali più elevate di bocciature, debiti e cambiamenti di istituto (es. È stato già bocciato il 32,5% di chi gioca d’azzardo ogni giorno contro l’11% della popolazione generale).


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