Welfare & Lavoro

È la Sicilia, la regione più povera d’Europa

L'Alleanza contro la Povertà siciliana fa rete e si presenta alla comunità e alle istituzioni in un incontro dal titolo "Contrastare la povertà per la crescita". I dati della ricerca sull'attuazione del Sia raccontano di un'isola in "emergenza futuro": il 41,8% dei siciliani rischia di diventare povero

di Redazione

“Contrastare la povertà per la crescita della Sicilia”, questo il tema del confronto serrato che è stato ospitato dalla Missione Speranza e Povertà del laico Biagio Conte (in apertua un momento dell'incontro) e che ha visto tra i protagonisti l’Alleanza contro la Povertà in Sicilia, regione che secondo i dati è la terra più povera d’Europa.
La rete territoriale dell’Alleanza contro la Povertà, sulla scia di quella nazionale, vuole riportare al centro delle politiche pubbliche il contrasto alle povertà, valorizzando le risorse messe a disposizione dal Rei (Reddito di Inclusione) e le buone pratiche che negli ultimi anni la Sicilia ha sperimentato

Proprio sull’adozione del Rei – le cui declinazioni sono state illustrate da Lorenzo Lusignoli, dell’esecutivo nazionale dell’Alleanza – sulla necessità di costruire percorsi di sviluppo e non di assistenzialismo l’Alleanza ha chiamato in causa Istituzioni pubbliche, Regione e Comuni. Presenti all’incontro infatti, oltre a molti rappresentanti delle sigle strette all’interno dell’Alleanza, l’assessore regionale all’Istruzione e formazione, il presidente e il segretario generale di Anci Sicilia; il dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione, il direttore generale dell’Inps Sicilia.

Il quadro che Liliana Leone, responsabile della ricerca sull’attuazione del Sia commissionata proprio da Alleanza, ha presentato racconta di una Sicilia in emergenza futuro. L’Isola è, in Europa, la regione con il più alto tasso di persone a rischio povertà: il 41,8%. Anche sul fronte Neet i numeri sono impietosi: un terzo dei giovani tra 15-24 anni (il 31,9%) non studia né lavora e una bimba nata in Sicilia nel 2016 ha una speranza di vita di due-tre anni in meno di una bambina nata altrove.

Mancano gli strumenti concreti da cui ripartire, non esiste un piano strutturato per garantire formazione professionalizzante, «servono punti di accesso, una rete di protezione sociale, regionale e locale, e c’è bisogno di un piano per la lotta alla povertà e dello sviluppo dei servizi all’inclusione», spiega Rosanna La Placa di Cisl Sicilia.
Un piano regionale quindi da adottare entro poche settimane e un immediato rafforzamento del ruolo di programmazione della Regione. Questa la prima richiesta che l’Alleanza ha formulato alle Istituzioni presenti, ricevendo apertura e disponibilità ad essere interlocutore nel dialogo, operativo e progettuale, con i comuni e con la Regione, per generare ricchezza e invertire una tendenza ormai allarmante.

Intenso l’intervento dell’Arcivescovo Lorefice, che a gran voce ha chiesto di non limitarsi a «contrastare la povertà» ma di partire proprio da essa «e dall’angolo visuale di chi vive in povertà, guardare alla città degli uomini. Assumendo anche le scelte conseguenti, politiche, economiche e amministrative».

Nel corso dei lavori sono intervenuti: Giovanni Sardo della segretaria regionale Uil; Dino Barbarossa, presidente della Fondazione Ébbene e componente dell’esecutivo nazionale dell’Alleanza. Giuditta Antonia Petrillo, presidente del CeSVoP; Paolo Quercia, funzionario del comune di Palermo. Ancora: Domenico Leggio, referente per le politiche sociali della Caritas siciliana e vicepresidente nazionale Fio.PSD; Mario Candore, direttore generale del dipartimento Famiglia della Regione; Antonio Parrinello, direttore generale del dipartimento Lavoro della Regione e Pippo Di Natale, portavoce del Forum Terzo Settore Sicilia. Erano inoltre presenti i vertici regionali di: Acli, Adiconsum, Arci, Aci, Banco Alimentare, Comunità di Sant’Egidio, Cnca, Confcooperative, Legacoopsociali, Jesuit Social Network, Movimento dei Focolari e Unitalsi.


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