Welfare & Lavoro

L’Emporio della solidarietà di Roma compie 10 anni

Inaugurato il 13 febbraio 2008, ha accolto 8.910 famiglie, distribuendo beni per un valore complessivo vicino ai 5 milioni di euro e incontrando oltre 26 mila persone, tra queste più di 2 mila bambini sotto i 2 anni di età. L’esperienza promossa dalla Diocesi della capitale è stata di esempio al resto della Chiesa italiana. In preparazione un convegno con tutti gli Empori diocesani d’Italia che si terrà a giugno

di Redazione

Il 13 febbraio 2008 veniva inaugurato l’Emporio della solidarietà della Caritas di Roma. Situato all’interno della “Cittadella della Carità – Santa Giacinta” a Ponte Casilino, l’Emporio è un vero e proprio supermercato di medie dimensioni, 500 metri quadrati, con casse automatizzate, carrelli, scaffali e insegne dove le famiglie indigenti possono reperire gratuitamente generi di prima necessità "a misura di famiglia".

Il centro, nato con l’obiettivo di arginare le difficoltà delle famiglie durante la crisi economica, è inserito nell’ambito dei servizi promossi dalla Caritas a sostegno dei nuclei in difficoltà (Prestito della speranza, Microcredito, Fondo famiglia, Assistenza legale, Domiciliarità).

Si accede all’Emporio dopo essere presi in carico da uno dei centri di ascolto diocesani o parrocchiali che, verificata l’esistenza di una condizione di disagio socio-economico, rilasciano un’autorizzazione per un tempo prestabilito con l’attribuzione di un credito di spesa mensile. Le persone in possesso dei requisiti fissati per il riconoscimento del credito di spesa sono dotate di una Card che consente loro di accedere all’Emporio. Tale tessera è una sorta di carta di credito a scalare con un sistema a punteggio e non con valore economico.

I destinatari del servizio sono coloro che si trovano in temporanea difficoltà e che non riescono a sopperire a tutte le loro necessità. L’obiettivo principale del progetto è quello di dare alla famiglia una possibilità concreta per superare la situazione di “crisi” e consentirle di aumentare il proprio livello di autonomia in modo attivo – con la gestione di un budget di punti nella tessera e la scelta della spesa da fare – invece che assumere un atteggiamento di passività di fronte a possibili difficoltà ed eventi negativi; il tutto in un contesto di accompagnamento di tutto il nucleo familiare.

In 10 anni hanno usufruito dell’Emporio della solidarietà 8.910 famiglie (tessere rilasciate). Di queste 7.073 sono quelle emesse a partire dal 2011 con il sistema di software realizzato dalla Caritas di Roma. Solo per queste è possibile un’analisi statistica completa.

Delle 7.073 famiglie analizzate emerge che sono oltre 26mila le persone sostenute. Le tessere “infanzia” attribuite ai nuclei che hanno uno o più minori di due anni e che oltre ai beni alimentari possono usufruire di pannolini, latte in polvere, vestiario e attrezzature per i bebè sono state 1.846.

La metà degli utenti dell’Emporio (3.634 tessere, 51% del totale) sono cittadini italiani, il resto vede le tessere distribuite tra 98 nazionalità. La Nigeria (693 tessere, 9,7% del totale) è la comunità più rappresentata, seguita da Romania (363), Perù (339), Marocco (301), Egitto (177), Ecuador (147), Bangladesh (107), Senegal (78), Tunisia (76) ed Etiopia (70).

Tra le famiglie con i bambini al di sotto dei due anni, oltre all’Italia (653), risultano molto numerose la Nigeria (313), l’Egitto (115), la Romania (106) e il Marocco (97).

La maggior parte delle tessere, 5.002, sono state rilasciate dai centri diocesani della Caritas: i centri di ascolto Via di Porta San Lorenzo, Via delle Zoccolette, Ostia e il servizio Aiuto alla persona. Numerose anche quelle emesse dai servizi sociali dei Municipi (566), mentre più diffuse le 1.005 tessere distribuite in 74 centri di ascolto parrocchiali.

Dal 2011 l’Emporio ha distribuito beni per un valore complessivo (stimato al prezzo di fabbrica) di 4.947.412 euro, una quantità di 2.970.502 unità di prodotti.

Merci che sono state reperite attraverso un sistema di approvvigionamento basato su finanziamenti pubblici e sponsor privati, attraverso le derrate alimentari dell’Unione Europea, le raccolte fatte dai volontari nei centri commerciali e con parte del ricavato delle monete raccolte a Fontana di Trevi.

L’Emporio sorto a Roma è stata un’esperienza “generativa”: attualmente il modello implementato nella Capitale è stato realizzato in altre 66 diocesi d’Italia, con oltre cento empori. Anche a Roma, nel corso degli anni, si sono aggiunte le esperienze di Spinaceto, Trionfale e Montesacro: promossi dalla Caritas diocesana e sostenuti dalle parrocchie.

In occasione della celebrazione del decennale di questa esperienza, nel prossimo mese di giugno, la Caritas di Roma in collaborazione con Caritas Italiana promuoverà un incontro nazionale di tutte le realtà ecclesiali che hanno attivato un Emporio.

Nella foto: l'Emporio della Solidarietà di Napoli


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