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Lombardia: Gori, Fontana e Violi rispondono alle domande sulla disabilità

Un fondo unico regionale per la disabilità, un numero verde dedicato ai caregivers per accedere a liste d’attesa sanitarie prioritarie, un tavolo permanente per i servizi di assistenza scolastica educativa ed i trasporti. Ecco come i candidati alla presidenza della Regione Lombardia hanno risposto alla lettera aperta di Ledha

di Sara De Carli

«Nel testo della nostra lettera aperta lamentavamo l’assenza dei temi legati alla disabilità nella campagna politica in corso. Siamo contenti di poter dire che ci siamo sbagliati»: Alberto Fontana, presidente di LEDHA, commenta così le tante risposte arrivate dai candidati alle prossime elezioni regionali della Lombardia. All’associazione sono arrivate le risposte dei candidati alla presidenza di Regione Lombardia Attilio Fontana (centro destra), Giorgio Gori (centro sinistra), Dario Violi (Movimento 5 stelle), nonché di molti consiglieri di buona parte degli schieramenti politici. «Le risposte che sono arrivate e che continuano ad arrivare dimostrano che c’è da parte di tutti gli orientamenti politici attenzione e conoscenza delle problematiche legate ai temi della disabilità», afferma Alberto Fontana.

«Il nostro auspicio e la nostra richiesta è che Regione Lombardia si ponga l’obiettivo di diventare la regione italiana all’avanguardia nel rispetto dei diritti umani di tutte le persone con disabilità, a partire dal diritto alla vita indipendente e all’inclusione nella società», scriveva Fontana. «LEDHA è impegnata da più di trent’anni nella tutela dei diritti delle persone disabilità, ma siamo convinti che una parte importante del nostro compito sia quella di stimolare il dibattito pubblico».

Qui di seguito trovate una sintesi di alcune delle risposte: tutti i contributi sono pubblicati integralmente sul sito di LEDHA. Giorgio Gori, candidato Pd, scrive che «la Lombardia che ho in mente è una Regione capace di tenere insieme competitività e inclusione, sviluppo e solidarietà». Concretamente, saranno tre i suoi primi impegni: un tavolo di valutazione tra Regione, Anci Lombardia e i Comuni capoluogo sui servizi di assistenza scolastica educativa ed i trasporti specialistici, per «garantire il pieno finanziamento di queste voci e soprattutto valutare copertura del servizio, ruoli e competenze e buone pratiche da replicare»; puntare sui servizi di inclusione lavorativa, con incentivi più adatti per far sì che anche le agenzie private siano stimolate ad occuparsi davvero dei soggetti più deboli; progettualità a favore dell’abitare autonomo, integrato e socializzante.

Attilio Fontana, candidato per il centro destra, afferma che fin dall'inizio della sua campagna elettorale la disabilità è tra i cinque punti prioritari. Parla di un fondo unico regionale per la disabilità, in cui accorpare le risorse dedicate alla disabilità e alla non autosufficienza, da utilizzare in una logica di "progetto di vita" della persona disabile e della sua famiglia. L’idea è «spostare l'attenzione dei nostri interventi dalla mera risposta di "aiuto economico" alle aspettative delle persone fragili. Sostegni che siano interventi orientati a sviluppare le abilità e le competenze delle persone fragili, ma anche a sviluppare contesti inclusivi e percorsi di integrazione». Una particolare attenzione andrà agli atleti con disabilità.

La risposta del candidato del MoVimento 5 Stelle, Dario Violi, punta sull'istituzione di un garante regionale a cui rivolgersi in caso di inadempienze e violazioni dei diritti delle persone con disabilità, su un lavoro nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni per rivedere la legge nazionale sul Dopo di noi rendendola fruibile da famiglie in qualsiasi situazione economica, sullo stanziamento di fondi per retribuire i disability manager in azienda e di fondi specifici per favorire il trasporto e la mobilità delle persone con disabilità, un registro regionale che contenga l’elenco degli aventi diritto al Contrassegno Unificato Disabili Europeo, un numero verde dedicato ai caregivers che consenta loro di accedere a liste d’attesa sanitarie specifiche e prioritarie e per richiedere personale formato sostitutivo del caregiver in caso di necessità sanitaria.

Fra le risposte dei candidati consiglieri, quella di Marco Sessa, presidente di AISAC Onlus-Associazione per l’Informazione e lo Studio dell’Acondroplasia, cioè la forma più diffusa di nanismo, candidato nella lista Gori, che nel suo programma di lavoro mette la revisione del sistema della dote lavoro, per fare in modo che i 35 milioni che le aziende pagano per le mancate assunzioni diventino salari per le categorie protette, la “esportazione” in ogni realtà urbana della Regione del modello del piano sull’accessibilità universale ‘Milano di Tutti’, la diffusione in almeno un centro di riferimento per ogni provincia del servizio dello Sportello Malattie Rare, attualmente operante presso il Policlinico di Milano, molto utile alle famiglie.

Ida Angela Sala, candidata al consiglio regionale con Liberi e Uguali, da più di trent'anni attivista del movimento di liberazione delle persone con disabilità denominato "vita indipendente" afferma invece che solo «in una comunità pensata per tutti e per ciascuno, la vita indipendente smetterà di apparire un privilegio per i pochi che oggi ne possono beneficiare (parlo di quella vera) o un eterno luogo di sperimentazione per la gioia dei soliti esperti, che non sono mai i diretti interessati, cioè i disabili».

FOTO DI © DANILO BALDUCCI/SINTESI


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