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Run for Life sostiene la campagna contro l’epilessia infantile

In programma il 4 marzo la maratona nel Parco di Monza che dedica l'edizione 2018 a sostenere il progetto "La cura dell'epilessia inizia con la diagnosi" inserito nella campagna 2017 dell'associazione. Online anche l'appello di Lorella Cuccarini alla partecipazione

di Redazione

Prosegue la campagna di Trenta Ore per la Vita “La cura dell’epilessia inizia con la diagnosi” in collaborazione con la Fie, la Federazione italiana epilessia. Il prossimo evento che ha l’obiettivo di raccogliere fondi a favore del progetto a favore dei bambini con epilessia è una maratona che si volgerà il 4 marzo a Parco di Monza. Si tratta di “Run for Life” che prevede tre percorsi di 21 e 10 km per i più allenati e una camminata di 5 km aperta a tutti.
Online sul sito della manifestazione sportiva organizzata da Socialtime onlus si può ascoltare anche l’appello di Lorella Cuccarini, volto di Trenta Ore per la Vita, che invita a iscriversi alla Run for Life.

Il progetto sostenuto dalla manifestazione è “La cura dell’epilessia inizia con la diagnosi”: con esso sarà possibile acquisire una diagnosi molecolare certa e iniziare a trattare i pazienti con le terapie più appropriate – per così dire “su misura” – a seconda delle caratteristiche specifiche di ciascuno.

Nella fase di avvio, il progetto coinvolgerà 150 bambini e i loro genitori, per un totale di 450 individui. L’esame del loro Dna, attraverso tecnologie di indagine e sequenziamento di nuova generazione (Next Generation Sequencing – Ngs), permetterà di individuare le cause genetiche di forme di epilessia di cui oggi non si conosce l’origine e di malformazioni dello sviluppo cerebrale.

Tali varianti genetiche verranno poi testate su altri 200 bambini. Quindi, complessivamente, saranno 350 i bambini che beneficeranno del progetto.
I bambini coinvolti nel progetto e ancora senza una diagnosi certa, sono in cura presso quattro grandi centri clinici e di ricerca attivamente coinvolti nel progetto: Ospedale Gaslini di Genova; Ospedale Meyer di Firenze; 
Ospedale Bellaria di Bologna; 
Policlinico Universitario di Catanzaro 

In questi quattro centri saranno raccolti campioni e dati, poi condivisi in un unico database centrale.

In apertura foto di © Antonio Di Domenico/AG.SINTESI