Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

“Se io fossi premier…” il programma politico dei bambini

A pochi giorni dalle elezioni l'organizzazione ha diffuso un video in cui viene data la parola ai tanti minori con i quali lavora ogni giorno in tutta Italia per ricordare l’importanza di implementare politiche dell’infanzia efficaci. Tra le proposte: mense scolastiche, libri e misure per contrastare il bullismo e il fenomeno delle baby gang

di Redazione

Mense scolastiche, libri e viaggi di istruzione anche per i bambini che non possono permetterselo, palestre in tutte le scuole e più piste ciclabili nelle città. E, ancora, misure per contrastare il bullismo e il fenomeno delle baby gang e azioni concrete per far sì che ogni bambino straniero possa perfettamente sentirsi accolto nel nostro Paese. A pochi giorni dalle elezioni politiche, Save the Children dà voce ai tanti bambini e bambine con cui lavora ogni giorno in tutta Italia che hanno “presentato” il loro personalissimo programma elettorale per ricordare le loro priorità ai candidati reali e dare loro preziosi consigli.

Protagonisti del video “Se io fossi premier…”, i minori che frequentano i Punti Luce di Save the Children in Italia (23 spazi ad alta densità educativa presenti attualmente in 18 città) hanno indossato per un giorno i panni dei candidati alle prossime elezioni immaginando, se ad essere eletti alle urne fossero proprio loro, quali azioni metterebbero in campo, dall’educazione alla povertà, dall’ambiente alla solidarietà.
Tra i piccoli candidati non è mancato chi ha tenuto a sottolineare l’importanza di garantire che tutti gli alunni possano avere libri sui quali studiare e possano avere accesso alla mensa scolastica. Allo stesso modo, occorre far sì che tutti gli alunni possano prendere parte al viaggio di istruzione per evitare che rimangano da soli, a scuola, perché le loro famiglie non hanno risorse sufficienti. Ma i bambini protagonisti di “Se io fossi premier…” chiedono anche più attività educative al di fuori dell’orario scolastico e palestre in tutte le scuole perché non accada che in alcuni istituti “non aprono la palestra da 7-8 mesi”.

Tra i temi toccati dai minori anche quelli delle baby gang e del bullismo, per i quali i piccoli candidati ritengono sia fondamentale il coinvolgimento delle famiglie e delle scuole. In tema ambientale, spicca il desiderio di vedere le città più ricche di biciclette e piste ciclabili, così come nel programma elettorale non manca la solidarietà: destinare gli spazi abbandonati all’ospitalità delle persone senza fissa dimora e accogliere in modo adeguato i bambini stranieri che giungono nel nostro Paese.

«Ascoltare il punto di vista dei bambini sugli aspetti della vita che li riguardano da vicino è fondamentale per offrire soluzioni concrete ai loro bisogni e ai problemi che devono affrontare quotidianamente. Nelle loro proposte ai candidati, i minori hanno sollevato questioni importantissime sulle quali i rappresentanti politici che siederanno al Governo e in Parlamento saranno chiamati ad intervenire mettendo in campo politiche efficaci o implementando pienamente leggi già approvate», ha affermato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. «La povertà è uno dei temi principali su cui i bambini si sono soffermati nel loro programma elettorale. In particolare, i bambini hanno testimoniato, con tanti esempi concreti, l’importanza di superare la “povertà educativa” e le discriminazioni che si presentano anche a scuola, quando ad un bambino, a causa della povertà familiare, viene preclusa la possibilità di avere i libri di testo, di partecipare alla gita scolastica, di mangiare alla mensa con i propri compagni di classe. I bambini e le bambine che hanno partecipato ai laboratori per “Se io fossi premier…” sognano poi una scuola ed una comunità nella quale tutti i bambini di origine straniera si sentano pienamente accolti e sia contrastato ogni fenomeno di bullismo e di violenza. Speriamo che il nuovo Parlamento sappia fare tesoro di queste indicazioni. I bambini» conclude «non partecipano al voto: sta nella responsabilità degli adulti fare in modo che la loro voce sia costantemente ascoltata nella definizione delle priorità del governo e che i diritti dei più piccoli non siano dimenticati».

In apertura photo by Anna Samoylova on Unsplash