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Coalizione globale per stroncare e-commerce illegale di animali

Obiettivo ridurre dell’80% entro il 2020 il traffico di flora a e fauna selvatica attraverso il web. WWF, Traffic (Trade record analysis of fauna and flora in commerce) e Ifaw hanno spinto per l’accordo con Google e le maggiori società

di Redazione

Rendere le piattaforme e le app inutilizzabili per i trafficanti di animali e piante selvatiche. Questo l’obiettivo cui stanno lavorando le società di e-commerce, hi-tech e social media più importanti a livello globale che si sono unite a Google e Wwf. Si tratta delle 21 grandi aziende tecnologiche di Nord America, Asia, Europa e Africa che hanno creato la prima coalizione globale per stroncare il commercio online delle specie in via di estinzione. La speranza è quella di riuscire a ridurre questo traffico illegale attraverso le piattaforme online dell'80% entro il 2020. «Questo accordo è una pietra miliare significativa per porre fine al traffico di animali selvatici online. Abbiamo tutti un ruolo da svolgere nel garantire che un mondo senza rinoceronti, elefanti, tigri e migliaia di altre creature non diventi una realtà» ha detto Isabella Pratesi, Direttore Conservazione Wwf Italia.

Oggi, purtroppo, bastano pochi minuti per acquistare online animali selvatici in via di estinzione, cuccioli di tigre compresi. Ma anche oggetti e monili in avorio. Si tratta di vendite quasi sempre illegali e le persone che acquistano questi prodotti – osserva una nota di Wwf – contribuiscono consapevolmente o inconsapevolmente al quarto più grande mercato illegale del mondo, una rete criminale che si stima raggiunga i 20 miliardi di dollari l'anno e i cui protagonisti sono spesso gli stessi che trafficano persone, armi e droga.

Il commercio illegale di specie selvatiche è una delle più grandi minacce per la fauna selvatica con più di 20mila elefanti uccisi illegalmente ogni anno per il commercio delle loro zanne, e quasi 3 rinoceronti uccisi ogni giorno in Sud Africa per il corno. Ogni 5 minuti un pangolino viene strappato alla vita per il commercio illegale delle scaglie e felini come la tigre sono ormai in grave pericolo di estinzione proprio a causa del bracconaggio spietato.

Le piattaforme online hanno dato ulteriore spinta a questo drammatico commercio: ma ora, grazie al coinvolgimento dei grandi protagonisti del web, favorito dalla spinta di Wwf, Traffic (Trade record analysis of fauna and flora in commerce) e Ifaw, si sono poste le basi per invertire la rotta.
I membri della coalizione sono: Alibaba, Baidu, Baixing, eBay, Etsy, Facebook, Google, Huaxia Collection, Instagram, Kuaishou, Mall for Africa, Microsoft, Pinterest, Qyer, Ruby Lane, Shengshi Collection, Tencent, Wen Wan Tian Xia, Zhongyikupai, Zhuanzhuan and 58 Group.

In apertura foto di Martin Harvey WWF Canon