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Assumere un disabile non è obbligo ma risorsa. Primo in graduatoria il progetto che lo dimostra

Con 90 punti, il progetto ‘PLUS’ dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (UILDM) è il primo classificato nella graduatoria del primo bando “unico” previsto dalla riforma del Terzo settore. Sarà finanziato con quasi 580mila euro. Coinvolgerà 80 persone con disabilità in tirocini e inserimenti lavorativi

di Redazione

Con 90 punti, il progetto ‘PLUS’ dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (UILDM) è il primo classificato nella graduatoria del primo bando “unico” previsto dalla riforma del Terzo settore ed emesso lo scorso novembre, di cui sono appena stati resi noti gli esiti. Il progetto PLUS sarà quindi finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con 579.600 euro ed è volto all’inclusione socio-lavorativa di 80 persone con disabilità in 16 regioni italiane. PLUS intende migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità favorendone, incoraggiandone e promuovendone l’inserimento lavorativo, sociale e territoriale offrendo, a ciascuno di essi, un percorso di orientamento, formazione e job coaching.

«L’inclusione socio-lavorativa delle persone con disabilità in Italia è ancora lontana», dichiara infatti Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM: sui circa 4,3 milioni di persone con disabilità in Italia (il 7,2% della popolazione), sono ancora troppo pochi quelli che hanno un impiego. Secondo l’Osservatorio nazionale della salute nelle regioni italiane, la percentuale di disabili tra 45 e 64 anni occupata è il 18%, contro il 58,7% della popolazione generale per la stessa fascia d’età: essere donna è un ulteriore elemento penalizzante, dal momento che sono occupate solo il 14% delle donne con disabilità (contro il 46,7% delle donne in Italia) e il 23% degli uomini con disabilità (contro il 71,2% degli uomini). PLUS vuole quindi «promuovere le pari opportunità e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze affinché assumere una persona con disabilità non rappresenti solo un obbligo di legge ma una vera e propria risorsa», continua Rasconi.

Il progetto PLUS consiste nell’attivazione di borse formazione lavoro, avrà una durata di 18 mesi, si svolgerà in 16 regioni ed è rivolto ad almeno 5 soggetti adulti con disabilità in età lavorativa per ogni regione). Inizialmente i partecipanti seguiranno un corso di formazione professionale della durata di 40 ore attraverso cui verranno loro offerti gli strumenti necessari per promuovere l’autonomia personale e sociale e acquisire una modalità lavorativa e relazionale adeguata. Seguirà un’attività di tirocinio della durata di 30 ore, seguito dall’inserimento lavorativo della durata di almeno 6 mesi presso un’impresa, una cooperativa, un’organizzazione o un ente pubblico che avrà dato adesione. Una seconda linea di azione prevede la creazione di uno sportello di accoglienza e di ascolto, gestito autonomamente dai disabili con l’obiettivo di fornire assistenza all’inserimento nel mondo del lavoro. Lo sportello offrirà anche consulenza in ambito lavorativo. I partner del progetto PLUS sono Movimento Difesa del Cittadino, Associazione Atlantis 27 e Anas Puglia – Associazione Nazionale di Azione Sociale.

In foto Stefania Pedroni, vicepresidente UILDM