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Povertà: l’universalismo del Rei diventi misura per tutte le nuove politiche di welfare

Domani l'Inps presenterà i primi dati sul Rei. Per l'Alleanza contro la Povertà, «la politica deve resistere alla tentazione di liquidare iniziative che hanno cominciato a dare risposte proprio in questi ultimi mesi, evitando il rischio della “riforma della riforma”»

di Redazione

L'Inps domani diffonderà i primi dati sugli effetti dell’introduzione del Reddito d’Inclusione (Rei). Lo farà in una conferenza stampa che vedrà la presenza anche del Portavoce dell’Alleanza contro la Povertà, Roberto Rossini.

L’Alleanza contro la Povertà in Italia ha evidenziato a più riprese come l’introduzione del Rei abbia rappresentato una scelta importante, che ha dotato il nostro Paese del primo strumento strutturale contro la povertà assoluta. Questo nella fase pre-elettorale ha raccolto il consenso di molte parti politiche. Oggi – dice l'Alleanza in una nota – la politica deve resistere alla tentazione di liquidare iniziative che hanno cominciato a dare risposte proprio in questi ultimi mesi, evitando il rischio della “riforma della riforma” che Cristiano Gori, coordinatore scientifico dell'Alleanza evidenziava proprio su Vita.it all'indomani del voto del 4 marzo. Allo stesso tempo occorre mettere particolare attenzione sui miglioramenti che già oggi possono essere implementati e che l’Alleanza ritiene strategici per rendere pienamente efficace il Rei: il futuro Governo dovrà estenderne la copertura ed il contributo economico, e, soprattutto, investire sull’attuazione della misura. L’evidenza di questi mesi mostra, infatti, quanto sia cruciale la capacità dei servizi pubblici territoriali di mettere in pratica questa misura di contrasto alla povertà.

Bisognerà inoltre evitare – nell’elaborazione di nuove politiche di welfare di cui il Rei rappresenta una “buona pratica” – misure una tantum o rivolte unicamente ad alcune categorie. L’universalismo è infatti un obiettivo espresso diffusamente: le politiche di welfare – per essere giuste – devono mettere al centro il bisogno, a chiunque appartenga, puntando all’inclusione sociale e lavorativa.

Foto Unsplasg


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