Attivismo civico & Terzo settore

Quando il bike sharing si trasforma in inclusione

La società cinese Gobee lascia il mercato europeo abbandonando i propri mezzi per le vie di Firenze. Una cooperativa le recupera per poi rivenderle online. Sono già 41 le due ruote trovate. Così l'ambiente è più pulito e intanto si finanzia il reinserimento lavorativo

di Redazione

Gobee era una della tante piattaforme di bike sharing che sono sbarcate nelle nostre città. Solo che l'avventura del colosso cinese con sede a Hong Kong è durata solo pochi mesi. In una mail inviata a tutti gli utenti (più di 45mila), ha annunciato di abbandonare il progetto e di aver chiuso tutti gli account già attivati, provvedendo al rimborso di ogni eventuale credito. Il motivo? Un business economicamente insostenibile, dicono. Troppi atti vandalici contro le flotte di biciclette lasciate con fiducia al servizio dei cittadini. Dai furti ai danneggiamenti. Non solo l'Italia ma tutta l’Europa è stata una delusione della società.

Come si spieghi questo alla luce dei tanti competitor che in tutta Europa rimangono per strada con i propri mezzi non è dato saperlo.

Quello che non ha detto Gobee nel comuncare il suo abbandono del mercato Ue è che avrebbe lasciato le bici dove stavano, cioè sui marciapiedi delle nostre città.

Così a Firenze le biciclette avranno una nuova vita, grazie a una cooperativa sociale e ai suoi lavoratori “svantaggiati”. Il soggetto è Cooperativa Ulisse, cooperativa sociale che da anni permette ai detenuti di Sollicciano di riparare le due ruote rotte della depositeria comunale per poi rivenderle. Cristiano Sciascia della coop spiega: «Quando ci era stato proposto di collaborare al recupero di queste biciclette in cambio della loro donazione alla cooperativa, ci eravamo resi disponibili in virtù del nostro spirito ambientalista e con una visione di recupero e riciclo di possibili rifiuti».

Un'intesa che è diretta conseguenza di una promessa non mantenuta: l'azienda di Hong Kong secondo la concessione avrebbe dovuto assumere uno dei lavoratori della Cooperativa Ulisse. Poi però c'è stata la doccia fredda dell'addio che ha cambiato i piani. Fino al nuovo accordo. La Cooperativa avrà tempo fino al 30 giugno per trovare le bici sparse in città e segnarle su una mappa provvisoria fornita da Gobee. Alcune bici, infatti, sono scariche e irrintracciabili. Altre sarebbero state nascoste in giardini e luoghi privati da utenti poco ligi alle regole.

Le due ruote recuperato finora sono 41. Una volta rivoluzionate nell'estetica verranno rivendute online sui siti di Ulisse e Piedelibero.


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