Sostenibilità sociale e ambientale

Eco-Fashion Day, la sostenibilità da indossare

È in programma il 12 aprile al Palazzetto Rosso un pomeriggio di riflessioni e proposte per vestirsi in modo etico. Un invito alla consapevolezza con un dibattito a più voci e una sfilata multi-brand di abiti e non solo realizzati da marchi nati da esperienze di inclusione e riuso

di Antonietta Nembri

Il vero quesito non è “Ma come ti vesti?” – titolo di un format televisivo che ha l’obiettivo di cambiare il look di persone giudicate fuori moda dai due conduttori – la domanda guista da porsi è “Sei consapevole dei vestiti che indossi?”. Ovvero conosci la storia dei tuoi abiti? Sai se per produrli si è fatto ricorso a delocalizzazioni selvagge, a lavoratori con pochi o nessun diritto e ancora se per le materie prime si è tenuto conto dell’ambiente?

C’è questa riflessione alla base della prima edizione dell’Eco Fashion Day di Genova, una giornata dedicata al tema della moda etica, in programma giovedì 12 aprile dalle ore 16,30 alle 19 al Palazzetto Rosso di via Garibaldi, 20.

Un evento che anche attraverso una tavola rotonda cercherà di diffondere il tema della moda sostenibile ed etica che si declina ormai in eco-fashion o green fashion quando c’è una particolare attenzione all’ambiente, al rispetto della natura grazie a tessuti e tinture naturali o quando si riciclano e riutilizzano i materiali in un vero e proprio refashion dei capi.

Per gli organizzatori dell’eco-Fashion Day genovese la moda sostenibile è una «necessità sempre più in crescita, a fronte delle criticità emerse nel corso degli ultimi decenni nel settore della moda: le pessime condizioni dei lavoratori, il ricorso a materiali inquinanti, il diffondersi del fast fashion, con il suo conseguente accumulo di rifiuti. Tutto ciò – sottolinea una nota – porta alla necessità di avviare una profonda riflessione su tutto il settore della moda. Il dibattito è molto attuale; molto deve essere ancora fatto per questo comparto che vede la nascita di nuove realtà orientate alla moda sostenibile e il graduale maturare di una nuova sensibilità anche fra i brand affermati».

Alla tavola rotonda che precede una sfilata multi-brand di marchi nati nell’ambito di laboratori sartoriali, accomunati da una forte attenzione per l'artigianalità e la sostenibilità, parteciperanno: Zoe Romano, fondatrice del WeMake di Milano, che affronterà il tema della tecnologia digitale come opportunità della moda; Pigna Mon Amour, realtà legata all'artigianato e alla sartoria sviluppata nell'ambito progetto Art Lab Net promosso dal Dipartimento Architettura e Design di Genova, che tratterà il tema della moda come mezzo di riqualificazione urbana; i referenti di Radice Comune – spazio aperto in continuo fermento in cui artisti e artigiani possono sviluppare idee e condividere esperienze per diffondere i valori di una creatività sensibile – affronteranno il tema della sostenibilità per coniugare artigianato e innovazione; i responsabili di Creazioni al Fresco – realtà impegnata in attività legate alla moda e accessori che coinvolgono le donne del carcere genovese di Pontedecimo – parleranno della moda come strumento di emancipazione, infine è in programma l'intervento del Centro antiviolenza Pandora e del brand Sarsì – Fatto con le mani (vedi news).

Inoltre, da New York Camilla Mendini, graphic designer e appassionata di moda, prima Yutuber italiana a parlare di sostenibilità, parteciperà con un intervento speciale (qui il suo canale).
A moderare la tavola rotonda sarà Martina Massarente, Dottoranda di Humanities, Arte, Spettacolo e Tecnologie digitali dell'Università degli Studi di Genova.

La moda etica non sarà solo al centro del dibattito ma sarà anche protagonista della sfilata multi-brand che presenterà le nuove collezioni di diversi marchi. Tra questi Sarsì, brand nato nell'ambito della cooperazione con lo scopo di offrire occupazione a donne in condizione di fragilità; LaMafalda, brand che produce a mano capi che si contraddistinguono per semplicità e carattere; LABITO, laboratorio artigianale che si caratterizza per abiti dai tagli minimal giocando con colori e materiali; IUTY – It's Up To You, brand veganfashion che, ponendo l'attenzione sull'aspetto umano e sostenibile della moda, ricorre a tessuti che rispettano l’ambiente; Parpaja sartoria creativa e refashion, laboratorio nel quale si producono capi e accessori ecosostenibili.

L'evento è curato da Virginia Grozio nell'ambito del progetto Sarsì (in genovese rammendare) delle Cooperative Mignanego e Futuro Anteriore e sostenuto dall'Alliance française Genova e da Coop Liguria.


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