Sanità & Ricerca

La ricetta della generosità di Bisio e Littizzetto per CasaOz

Ultimi giorni per sostenere l’associazione che a Torino accoglie le famiglie che devono affrontare la mobilità sanitaria. Tra gli obiettivi della campagna ampliare le opportunità di accoglienza diurna e notturna e incrementare il sostegno didattico. Fino al 15 aprile attivo un numero solidale

di Antonietta Nembri

«Prendete una manciata di normalità, un pizzico d’amore e di quotidianità e servite ogni giorno ai bambini che ne hanno bisogno» sono questi gli ingredienti che Claudio Bisio consiglia con Luciana Littizzetto per una “ricetta buonissima” quella della generosità. Sono loro, «due balenghi» come dice Littizzetto, i due volti della campagna attiva fino al 15 aprile a favore di CasaOz per aiutare l’associazione – fondata da Enrica Baricco – che accoglie, sostiene e accompagna i bambini e i loro nuclei familiari quando si trovano a vivere l’esperienza della malattia e della disabilità, qualunque essa sia.

«Da 10 anni aiutiamo le famiglie ad affrontare uno dei momenti più difficili della vita, la malattia di un figlio» spiega Enrica Baricco, presidente di CasaOz. «Tutte le nostre attività hanno un unico obiettivo: restituire la quotidianità. Per farlo vogliamo prenderci cura degli ambienti e degli spazi per far sentire maggiormente “a casa” le famiglie; vogliamo sviluppare nuove modalità di complementarietà con i servizi sociali e altri soggetti del territorio e permettere alla nostra equipe educativa di formarsi continuamente per offrire nuove modalità di interazione. Oggi più che mai abbiamo ancora bisogno del sostegno e della generosità di tutti per ridare a un bambino malato la serenità e tornare ad essere un bambino e basta».

Attraverso la campagna attiva fino a domenica 15 aprile al numero solidale 45593 si punta a mettere a sistema nuove azioni a sostegno della mobilità sanitaria in CasaOz: ampliare le opportunità di accoglienza diurna e notturna; incrementare il sostegno didattico offerto da educatori e volontari qualificati per sostenere i bambini costretti a studiare lontano da casa; supportare l’accompagnamento per la rielaborazione familiare, specialmente per i siblings; sviluppare nuove attività e nuovi laboratori didattici per bambini e adulti per recuperare la quotidianità e uscire dall’isolamento sociale provocato dalla malattia stessa; coinvolgere regolarmente nuclei familiari del territorio che non vivono una situazione di malattia continua come opportunità di fare esperienza diretta di solidarietà e condivisione.

Dall’inizio dell'attività nel maggio del 2007 a oggi sono state aiutate oltre 2.100 persone: bambini, adulti, nuclei familiari provenienti da 42 Paesi diversi (in particolare dall’Italia, dall’Europa dell’Est e dall’Africa), con un totale di più di 66mila passaggi. Le attività, infatti, non si rivolgono solo alle famiglie localizzate a Torino, sede della onlus, ma anche a quelle che si recano per cure mediche al Regina Margherita, polo ospedaliero di riferimento nel panorama pediatrico italiano, e si devono trattenere in città per periodi più o meno lunghi.
A Casa Oz i bambini malati hanno l’opportunità di essere considerati bambini al di là della malattia; mentre i fratelli sani trovano un luogo che supporti il loro bisogno di non essere condizionati dalle limitazioni causate dalla malattia dei fratelli.


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