Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Media, Arte, Cultura

Giovani e lavoro: ecco le 10 figure professionali più richieste in uscita dagli ITS

Presentato oggi il monitoraggio 2018 sul sistema degli Istituti Tecnici Superiori: sfondati i 10mila iscritti, il 70% dei docenti viene dal mondo del lavoro, creano occupazione in ambiti coerenti con il percorso formativo, con l'82,5% dei diplomati ITS che lavora

di Sara De Carli

10.498 iscritti, 8.839 diplomati, 431 percorsi attivi, 2.153 soggetti partner, di cui 826 imprese, il 68,9% di docenti che provengono dal mondo del lavoro: sono questi i numeri complessivi della formazione terziaria non universitaria italiana, ovvero della galassia ITS. Il dato più significativo però è quello che emerge dal monitoraggio realizzato da Indire su un campione di poco più di 2mila diplomati: l’82,5% di chi si era diplomato nel 2016, ha trovato lavoro entro un anno dal diploma. E per essi, nell’87,3% dei casi, il lavoro è in un’area coerente con il percorso fatto. Il 4,6% si è iscritto all’Università, un 2% è risultato irreperibile e solo il 17,5% è non occupato a un anno dal diploma.

Il Monitoraggio 2018 sul Sistema ITS è stato presentato oggi al MIUR dal sottosegretario Gabriele Toccafondi e da Giovanni Biondi, presidente di Indire, con il coordinatore del Progetto “ITS 4.0” Stefano Micelli e il coordinatore del progetto “Revisione figure nazionali ITS” Alessandro Mele. Chi esce da un ITS quindi non solo trova lavoro, ma lo trova coerente con le aspettative del proprio curriculum formativo. Uno su due (il 47,5%) ha un contratto a tempo determinato, il 29,9% a tempo indeterminato e il 22,7% degli occupati ha un contratto di apprendistato. Gli ITS hanno un sistema premiante: i percorsi formativi con i migliori esiti dal punto di vista del numero di diplomati e del tasso di occupazione accedono infatti a risorse aggiuntive, da impiegare per realizzare percorsi nuovi che abbiano come obiettivo principale le competenze correlate al Piano nazionale Impresa 4.0. È stata l’area Nuove tecnologie per il Made in Italy ad avere il maggior numero di percorsi premiati, soprattutto nel Sistema meccanica e nella Mobilità sostenibile. Sistema meccanica è l’ambito con i valori più elevati: 511 iscritti, 450 diplomati e 409 occupati. Le Regioni con il maggior numero di percorsi premiati sono state il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna. I primi tre percorsi premiati sono l’I.T.S. Umbria Made in Italy-Innovazione, tecnologia e sviluppo della Regione Umbria, l’I.T.S. A. Cuccovillo-Area Nuove tecnologie per il Made in Italy-Sistema meccanico meccatronico della Regione Puglia e l’I.T.S. Meccanica, meccatronica, motoristica e packaging della Regione Emilia Romagna.

Gli ITS creano occupazione, e il monitoraggio rileva tra il 2015 e il 2018 un incremento di tutte le voci:
 diplomati (49,9%), occupati (52,5%) e occupati in un’area di lavoro coerente (53%). Ma quali sono le dieci figure che danno più occupazione? Eccole nella tabella qui sotto. In cima alla classifica ci sono il Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici, il Tecnico superiore per l’innovazione dei processi meccanici e il Tecnico superiore per la mobilità delle persone e delle merci.

In coda alla classifica invece, tra le figure nazionali con meno occupati, troviamo il Tecnico superiore di processo e prodotto per la nobilitazione degli articoli tessili, il Tecnico superiore per l’approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti, il Tecnico superiore per il sistema qualità dei prodotti e processi a base biotecnologica. Tra le Fondazioni ITS più virtuose 2015-2018 ci sono l’ITS Meccanica, Meccatronica, Motoristica e Packaging di Bologna, quello in Nuove tecnologie per il made in Italy, indirizzo per l’industria meccanica e l’aeronautica di Udine e il lombardo Istituto Tecnico superiore per la filiera dei trasporti e della logistica intermodale.

Nel corso della giornata al MIUR è stata annunciata anche una campagna di comunicazione che servirà per diffondere la conoscenza degli ITS e delle loro potenzialità da parte dei ragazzi, delle famiglie e dei docenti delle scuole secondarie. Il sottosegretario Gabriele Toccafondi ha espresso «piena soddisfazione per i risultati conseguiti dagli ITS in questi anni. I percorsi sono aumentati più del 40% dal 2013, gli iscritti sono triplicati. Il dato dell’occupazione all’82,5% documenta che la strada intrapresa è quella giusta. Con l’aumento dei fondi decisi dal Governo nell’ultima legge di stabilità, da 13 milioni di euro l’anno a 35 milioni a decorrere dal 2020 si è voluto investire ancora per incrementare e migliorare i numeri, aumentando corsi ed iscritti, e soprattutto per potenziare lo sviluppo di quegli strumenti di innovazione tecnologica legati anche a Impresa 4.0. Questa è una vittoria del Paese».

Foto ITS Umbria


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA