Cooperazione & Relazioni internazionali

Luca Jahier è il nuovo presidente del Comitato economico e sociale europeo

Nato a Torino, dopo una lunga esperienza nel campo della cooperazione internazionale e numerosi incarichi di rilievo all’interno di organizzazioni sociali, membro del Comitato Economico e Sociale Europeo dal 2002, Jahier succede alla presidenza al greco Georges Dassis.

di Redazione

Luca Jahier è stato eletto alla guida del Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese), organo consultivo dell’Ue di rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e di altri gruppi d’interesse.

Nato a Torino il 6 dicembre del 1962, tra i fondatori del Forum del Terzo Settore, ex presidente di Focsiv ed esponente di spicco delle Acli, Jahier guiderà il Comitato Economico e Sociale Europeo nei prossimi due anni e mezzo, a partire da oggi, mercoledì 18 aprile 2018, giorno del suo insediamento.

Una lunga esperienza nel campo della cooperazione internazionale e numerosi incarichi di rilievo all’interno di organizzazioni sociali hanno contraddistinto il percorso di Jahier: nel 1997 era presente alla firma dell’atto costitutivo del Forum Terzo Settore e successivamente è stato membro del suo Consiglio nazionale.

Dopo la presidenza del III gruppo del Cese, Attività diverse, (che rappresenta, tra le altre realtà, le organizzazioni umanitarie, ambientaliste e dei diritti umani, cooperative e imprese sociali), dal 2011 al 2018, da oggi Jahier sarà a capo dell’intero organo consultivo dell’Unione Europea, che fornisce una consulenza qualificata alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento, e che rappresenta la società civile organizzata.

Per il Forum del Terzo Settore la notizia è motivo di orgoglio e contentezza. «L’elezione di Luca Jahier a presidente del Cese», ha detto la portavoce del Forum Claudia Fiaschi, «è il risultato di un lungo viaggio, oltre che di Jahier stesso, anche del Terzo settore italiano, in quanto baluardo della democrazia e della capacità di attivare la partecipazione dei cittadini anche al di fuori dei confini nazionali».

«La proiezione internazionale del Terzo settore è innata: i diritti delle persone, la giustizia sociale, l’inclusione dei soggetti svantaggiati non sarebbero mai veramente realizzati se non avessero una dimensione il più possibile sovranazionale e non raggiungessero l’intera comunità umana».

«A Luca Jahier», ha continuato Claudia Fiaschi, «vanno quindi i migliori e i più sentiti auguri del Forum: il suo ruolo da oggi sarà ancora più importante e di maggiore responsabilità rispetto a quello svolto finora, ma senza dubbio il suo contributo, frutto di grande esperienza e sensibilità, sarà di grande valore per tutto il Terzo settore e per la società civile».

Membro del Comitato Economico e Sociale Europeo dal 2002, Luca Jahier succede alla presidenza al greco Georges Dassis ed è eletto alla prima carica del Cese 8 anni dopo un altro italiano, Mario Sepi, che fu presidente tra il 2008 e il 2010. I due nuovi vicepresidenti saranno Milena Angelova (Bulgaria) per il budget e Isabel Caño Aguilar (Spagna) per la comunicazione.

Nel suo discorso inaugurale, pronunciato il 18 aprile alla sessione plenaria del Comitato Economico e Sociale Europeo, che ha segnato la fine del mandato di Georges Dassis e l’inizio della nuova presidenza, il neoeletto presidente Jahier ha indicato le quattro priorità del suo programma: lo sviluppo sostenibile, la promozione della pace, un ruolo più incisivo per la cultura e l'impegno a dar voce ai giovani europei.

«Cari colleghi e amici,
Ciascuno di noi ha dei figli. Oppure dei nipoti, O degli amici e parenti che hanno figli e nipoti.
Ecco la nostra ecologia umana, il pensare che tutto quello che facciamo lo facciamo per i nostri figli, perché abbiano una vita buona, pacifica, sicura, piena di opportunità.
I figli ci costringono a pensare al futuro, ci spingono a scegliere ciò che conta e ciò che dura.

E così inconsapevolmente applichiamo i tre principi fissati dal grande architetto romano Vitruvio.
Egli considerava che l’architettura non fosse solo geometria, ma soprattutto il mezzo per dare forma alle relazioni umane, sia private che pubbliche. E per questo diceva che ogni opera deve essere utile e durevole. E poi deve essere bella, capace di innalzare gli spiriti e soddisfare la vista»,

dice Luca Jahier nel suo appassionato e stimolante intervento.

E prosegue affermando che: «Dalla turbolenza delle sfide che abbiamo evocato, ci salva dunque la sete di vero, di bello e di bene che anima ogni impresa umana degna di questo nome.
Lasciamo, dunque che questo desiderio erompa e dilaghi, facendosi cultura di un nuovo progresso, forgiando così un nuovo Rinascimento europeo, con al centro gli uomini e le donne del fare.

Noi qui rappresentiamo le mille declinazioni di questa Europa del fare.
Facciamo che questa forza si mobiliti per davvero e diventiamo – insieme – gli architetti di questa grande opera».

Foto: Luca Jahier. © Comitato Economico e Sociale Europeo.


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