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Storie d’amore dalla Terra dei Fuochi

Il prossimo 26 aprile arriva in libreria “Meraviglioso”, il libro, edito da Città Nuova, scritto da Aurelio Molè e Maurizio Patriciello per racconta la storia d’amore di Luca e Vincenza tra malattia, cura e maternità. «In questa terra la gente continua a morire», dice padre Maurizio. «Questo mondo sporco, sozzo, il business dei collusi che girà attorno all’immondizia, puzza più dell’immondizia stessa».

di Anna Spena

“Ad ogni abitante della terra dei fuochi”. Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, e Aurelio Molè, caporedattore della rivista “Città Nuova” e autore TV, hanno dedicato a loro “Meraviglioso – Storia d’amore nella terra dei fuochi”. Ai due milioni e mezzo di persone che vivono nei 57 comuni tra la provincia di Napoli e quella di Caserta.

Una striscia di territorio che una volta era la Campania Felix, terra di lavoro. Il libro racconta la storia d’amore di Luca e Vincenza: Facoltà di Architettura di Aversa. Luca è in ritardo e si siede accanto ad una sconosciuta. “Come ti chiami?” – le sussurra in un orecchio. “Vincenza Cristiano, e tu?”. “Luca Pagano. Che strana coincidenza, i nostri cognomi formano degli ossimori! Io sono pagano e mi vanto di esserlo!”. «E io sono cristiana e mi vanto di esserlo!».

Una prima scintilla, apparentemente spenta per sempre, e che divamperà dopo 8 lunghi anni in una straordinaria storia d’amore. Ma un mese prima del matrimonio, Vincenza si ammala di un tumore aggressivo, purtroppo comune nella “Terra dei Fuochi” dove lei vive. I medici prevedono un mese di vita. Vivrà? Si sposerà? Potrà avere dei figli?

«Quella di Vincenza e Luca è una storia a lieto fine», racconta padre Maurizio a vita.it. «In questi anni abbiamo sempre parlato in modo drastico e negativo della terra dei fuochi. Dovevamo mettere in evidenza quello che ci stava accadendo. Eppure Enza era in fin di vita, sul punto di morire. Io credevo di dover celebrare il suo funerale pochi giorni dopo il matrimonio organizzato in un solo giorno. E invece questa storia di dolore ma a lieto fine doveva essere raccontata: è una storia di speranza».

Sì perché dopo anni di cure Vincenza sopravvive. Vive. Il corpo non si è abbandonato alla ferocia della chemioterapia. Ce l’ha fatta. E quando sembrava arrivato il momento per essere felice, per vivere insieme al marito finalmente nella stessa casa, il ricordo del tumore torna. Non come malattia viva. Ma come conseguenza a distruggere ancora il desiderio. Vincenza, che vuole tanto diventare madre, scopre, invece, di essere diventata sterile.

Decide insieme a Luca di tentare la strada dell’adozione. Lunga. Difficile. Economicamente insostenibile per loro quella internazionale. Così tentano la strada dell'adozione nazionale e quando tutto sembra essere perduto, un dono arriva. E il dono si chiama Fiorenza.

È giusto raccontare una storia di speranza. Ma il libro nasce per soffermarsi anche sugli strascichi, sulle conseguenze che la malattia si porta dietro. «Nessuno parla mai delle conseguenze», dice padre Maurizio. «Pensate cosa significa per le giovani mamme perdere i bambini. Pensate cosa significa per le giovani coppie piene di speranza e amore scoprirsi sterili. E i bambini? Che vita avranno i bimbi che perdono le mamme e i papà? Di queste cose si parla troppo poco».

Intanto la “Terra dei fuochi” continua a fare tanto male. «Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, affermò che nella nostra terra ci si ammala di più di cancro per gli stili di vita personale e non anche per l’inquinamento ambientale. Quelle parole ci fecero un male incredibile», continua padre Maurizio. «Furono per noi una vera picconata in testa. Rispondemmo al ministro facendo stampare 150.000 cartoline raffiguranti 11 giovani mamme che stringevano al cuore la foto del loro bambino morto di cancro o di leucemia. Le cartoline, ritirate gratuitamente dalla gente nella nostra parrocchia a Caivano, furono spedite a papa Francesco e all’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Se è vero che stiamo morendo per i motivi cui alludeva il ministro, allora ella aveva il dovere di spiegarci perché si ammalano e muoiono i bambini. Preparammo poi una protesta forte, civile, democratica. Ma anche ferma e convinta. Una fiumana di persone, almeno cinquantamila, da Orta di Atella, in provincia di Caserta, si portò ai piedi della Madonna di Campiglione, a Caivano in provincia di Napoli. La gente, stanca, delusa, addolorata, arrabbiata, alzando verso il cielo le foto dei propri cari stroncati dal cancro. Enza è una giovane mamma, serena, felice, impegnata in casa, nel lavoro e nel volontariato. Una piccola donna di fede nel cui grande cuore trovano spazio le gioie e le speranze, le sofferenze e i drammi del mondo intero. Però la Terra dei fuochi continua a mietere vittime».

E la gente muore sempre per lo stesso motivo vile: l’assenza dello Stato. «Non cambia mai niente qua», chiosa padre Maurizio. «Questo mondo sporco, sozzo che gira attorno all’immondizia puzza più dell’immondizia».


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