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L’emporio solidale Dora compie un anno: più di 50 le famiglie sostenute

Un percorso di sostegno, sensibilizzazione e risparmio sociale realizzato grazie a decine di volontari, imprese, scuole, enti pubblici e cittadini. Più di 170 le persone che hanno potuto beneficiare di oltre 53mila prodotti alimentari e per l’igiene con un risparmio di circa 75mila euro

di Andrea Lastella

Reggio Emilia, ex stazione di Santo Stefano nel quartiere Gardenia, è qui che dall’aprile 2017 l’emporio solidale Dora, nato dalla collaborazione fra comune, Csv Dar Voce e tante associazioni locali, ha aperto le proprie porte per sostenere le famiglie reggiane in difficoltà. In questo primo anno di attività sono state aiutate 51 famiglie, per un totale di 179 persone a rischio di nella povertà, fra cui 79 minori. Le famiglie hanno beneficiato di 53.166 prodotti fra beni alimentari e per la cura della casa e igiene, con un risparmio stimabile in oltre 75.000 euro.

Ma l’emporio solidale non fornisce solo questo, offre il proprio sostegno attraverso un percorso per riattivare nelle famiglie, le capacità e le risorse per superare lo stato di difficoltà in cui vivono.

Le famiglie beneficiarie vengono individuate dai servizi sociali e inserite nel progetto gradualmente nel corso dei mesi. Una volta inserite l’emporio assegna ad ogni beneficiario una tessera con dei punti disponibili. Ogni prodotto dell’emporio ha un valore in punti e usando la tessera i beneficiari possono fare la spesa in base al punteggio preassegnato. I vari nuclei famigliari possono rimanere nel circuito di Dora per un anno, prima di lasciare spazio ad altre persone.

Nell’arco di questo primo anno, 13 famiglie sono uscite anticipatamente: 4 hanno migliorato la loro situazione perché hanno trovato lavoro, 9 dopo aver deciso di comune accordo di interrompere l’esperienza. Le altre 38 famiglie presenti in emporio usciranno gradualmente nei prossimi mesi, per dare il cambio ad altre famiglie. Nel mese di aprile 2018 sono entrate nel circuito 7 nuovi nuclei famigliari.

Le famiglie che hanno beneficiato dell’emporio sono per la maggior parte nuclei composti da coniugi (21 su 51), seguite da soggetti separati e divorziati. La fascia di età più coinvolta è stata quella dei cittadini con età compresa tra i 35 e i 44 anni, seguita egualmente dalle fasce di età 45-54 e 25-34 anni. Delle 51 famiglie 23 dichiarano lo stato di “disoccupazione” o “in cerca di nuova occupazione”. Rispetto alla nazione di provenienza: 23 sono le famiglie italiane, mentre le restanti 28 provengono prevalentemente dall’est Europa e dall’Africa.

L’emporio è sostenuto massicciamente da 28 aziende donatrici del settore alimentare mentre altre 47, oltre a donare prodotti, sono promotrici di donazioni liberali e raccolte interne tra i dipendenti e i clienti. Tra i benefattori vi sono anche associazioni, Caritas locali (1.661 prodotti donati), altri empori della regione (4.624 prodotti elargiti), scuole e cittadini. Da gennaio 2018 l’emporio è inoltre accreditato per ricevere i prodotti Agea e ha stipulato una convenzione con Fondazione Banco alimentare.

I volontari attivi in emporio sono 41 e si alternano nelle diverse attività come la gestione del magazzino e del negozio, l’accoglienza e trasporti. I volontari sono organizzati per turni nelle due giornate di apertura dell’emporio: il mercoledì pomeriggio e il sabato mattina. In questi 12 mesi di attività sono state effettuate 98 aperture.

Oltre al ruolo fondamentale dei volontari, l’emporio si avvale di preziose collaborazioni e convenzioni con le associazioni, con le realtà del non profit locale e con gli enti pubblici. L’emporio solidale Dora ha partecipato inoltre al processo per la costruzione della rete regionale degli empori solidali dell’Emilia-Romagna che ha consolidato il rapporto, già esistente in maniera informale da tempo tra i diversi empori della regione.


Per tutti i dettagli sul bilancio è possibile visitare il sito dell’emporio solidale Dora a questa pagina.


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