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Così la Raggi si “dimentica” i rimborsi al non profit

Secondo la portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio Francesca Danese la vicenda dei pagamenti da parte del Comune di Roma «ha assunto aspetti non tollerabili» anche perché ricorda alcuni operatori dei servizi Sprar «attendono il saldo delle fatture del 2017»

di Redazione

«La vicenda dei rimborsi e pagamenti da parte del Comune di Roma per i servizi sociali ha assunto aspetti non tollerabili. Ancora una volta, quel che dovrebbe essere una delle questioni prioritarie per Roma Capitale, la prima metropoli del Paese, cioè i bisogni e necessità impellenti delle persone in disagio e svantaggiate, nonché degli operatori che lavorano per esse, passano in secondo piano».
Sono le parole della Portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio, Francesca Danese, l'organismo che riunisce oltre trenta reti del volontariato, dell'associazionismo, della cooperazione sociale italiana e di solidarietà internazionale nel Lazio (dalle Acli all'Arci, al Modavi, Mcl, Cds-Casa dei diritti sociali, la Croce Rossa-CRI del Lazio, le realtà attente agli anziani come Ada, Anteas e Auser, fino alle tre grandi centrali della cooperazione sociale, e molti altri) e che coinvolge oltre un milione di persone della regione.

«Non possono essere accettate in alcun modo le giustificazioni dei ritardi nel saldo delle fatture per i soggetti operativi nei vari segmenti di solidarietà sociale e del welfare – tra cui anche enti laici, ecclesiastici o morali -, vale a dire: asili nido, assistenza domiciliare, aiuto agli anziani, alle persone disabili, servizi Sprar (e qui alcuni operatori attendono addirittura pagamenti del 2017) ed altri. Soprattutto non ci rassicurano affatto le dichiarazioni alla stampa in stile “tranquilli, da adesso tutto ok” diramate da parte delle massime autorità comunali, e lette in questi giorni. Con questa disattenzione si getta sfiducia e insoddisfazione tra i cittadini assistiti, e la cosa diventa particolarmente seria per coloro che svolgono i servizi – e che li proseguono senza interromperli, come sarebbe nel loro pieno diritto, nonostante i tempi paurosi di attesa nei pagamenti loro dovuti. E parliamo di arretrati anche di oltre nove mesi» continua Danese. «Si sommano al problema l'aver, probabilmente, adottato un software poco “sprint” da parte della nuova società umbra con, forse, una non adeguata istruzione/addestramento dei suoi operatori tecnici».

«Insomma» prosegue la portavoce, «la salvaguardia sociale deve essere al centro dell'azione comunale e le questioni tecniche devono essere immediatamente risolte. Non può accadere che da un lato si chieda la piena partecipazione e si solleciti il coinvolgimento ai tavoli e ai forum ad hoc allestiti da Roma Capitale, delle realtà del mondo associativo, del volontariato (ma non invitando l'importante area della cooperazione sociale), tra cui molti aderenti del Forum Terzo Settore, e poi accadano e perdurino vicende incresciose che mettono a rischio la stabilità dei cittadini romani in difficoltà, nonché degli operatori sociali e delle loro famiglie, che debbono vivere anche loro, affrontando le difficoltà economiche di ogni cittadino, mese per mese, non sapendo se potranno ricevere il dovuto per vivere».

«Attendiamo fiduciosi una risposta in merito», conclude la Portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio, Danese facendo riferimento alla riunione della Commissione Trasparenza di Roma Capitale affronterà la questione.

In apertura foto di piazza del Campidoglio da: CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=120294


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