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La Comunità di don Benzi apre le porte e lancia #iosonofamiglia

In occasione dei suoi 50 anni la Comunità Papa Giovanni XXIII celebra, sabato 12 maggio, il primo open day delle sue Case famiglia in 50 città di tutta Italia e dà il via a una campagna «per sollecitare i legislatori a dare norme chiare ai genitori che vogliono farsi famiglia con il prossimo», spiega il presidente Giovanni Paolo Ramonda

di Antonietta Nembri

Saranno 50 famiglie di 50 città diverse ad aprire le porte delle loro case sabato 12 maggio. E la ricorrenza numerica non è un caso. Le case famiglie di don Benzi, infatti, in occasione del 50° anniversario della fondazione della Comunità Papa Giovanni XXIII e in concomitanza con la Giornata Mondiale della Famiglia indetta dalle Nazioni Unite, celebrano il primo open day di quello che viene definito il “modello più autentico e rappresentativo dello stile di accoglienza della Papa Giovanni”: le case famiglia appunto.
Nel pomeriggio di sabato (dalle ore 15 alle 19) saranno 50, dalla Sicilia al Piemonte, ad aprire le porte a chi vorrà conoscere e capire come si vive in queste realtà (l’elenco completo casafamiglia.apg23.org).

Al centro dell’open day, specifica una nota dell’associazione, non ci sono strutture residenziali, ma “strutture affettive. Case dove non ci sono operatori e utenti ma papà e mamme che mettono la loro vita totalmente a servizio di chi ha bisogno di essere accolto, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Non un’occupazione lavorativa quindi, fatta da operatori specializzati, ma una scelta di vita, in risposta ad una vocazione, quella della Papa Giovanni, ed alla convinzione che ogni persona ha diritto ad una famiglia in cui crescere e vivere, a qualsiasi età”.

Del resto, ricorda Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ma anche papà di casa famiglia, dove vive assieme alla moglie Tiziana: «Don Oreste Benzi è stato l'inventore delle case famiglia e solo una casa in cui la convivenza è imperniata su un'intensa e incondizionata relazione affettiva è una vera casa famiglia, come don Benzi l’ha intesa e voluta».

«Da 50 anni, in Italia e in altri 40 Paesi del mondo, apriamo le nostre porte e diamo una famiglia a chi non ce l'ha», continua Ramonda. «Non solo bambini, ma anche adulti, ragazzi che escono dalle dipendenze, ex prostitute, senza fissa dimora. Insomma tutti. La famiglia è il luogo dove curiamo non solo i nostri accolti, ma anche noi stessi. Perché è la risposta al bisogno innato di relazione che abbiamo».

L'open day arriva nell’anno in cui la Comunità celebra i 50 anni dalla sua fondazione e sceglie la vicinanza con la Giornata Mondiale della Famiglia (indetta il 15 maggio dall’Onu), per celebrare la peculiarità del suo modello di accoglienza e contemporaneamente lanciare la campagna sulle case famiglia con l’hashtag #iosonofamiglia.
In Italia sono presenti 201 case famiglia della Papa Giovanni, che accolgono 1.283 persone di tutte le età e di tutte le provenienze. Altre 50 sono le case famiglia nate all'estero.
«Nonostante don Benzi le abbia ideate già all'inizio degli anni Settanta, purtroppo il quadro legislativo in Italia in merito alla realtà delle case famiglia è oggi ancora confuso e cambia da regione a regione. Spesso si usa impropriamente il nome “casa famiglia” per definire strutture residenziali che non hanno nulla di simile ad una famiglia. Con questa iniziativa» conclude Ramonda, «intendiamo anche sollecitare i legislatori a dare norme chiare ai genitori che vogliono farsi famiglia con il prossimo».

Le immagini sono dell'archivio dell'Apg23


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