Welfare & Lavoro

A Milano nel giardino del business condiviso

Come funziona Talent Garden uno dei brand di coworking più conosciuti in Europa nato in via Calabiana, dove nel 1842 sorgeva la tipografia che stampò l’edizione definitiva de “I promessi Sposi” di Alessandro Manzoni

di Diletta Grella

Chissà che cosa penserebbe Alessandro Manzoni, entrando a Talent Garden Calabiana, in via Arcivescovo Calabiana 6 a Milano! Lui, che di innovazione se ne intendeva, perché con la sua opera più importante rivoluzionò la nostra tradizione letteraria, avrebbe apprezzato il fatto che proprio là, dove sorgeva la tipografia che nel 1842 terminò di stampare l’edizione definitiva de “I promessi Sposi”, oggi ha sede il campus più grande di Talent Garden, una delle realtà socialmente e lavorativamente più innovative del nostro Paese.

Lo spazio di via Calabiana occupa 5.500 metri quadrati ed è stato riqualificato secondo un
 design industriale fatto di
f erro, cemento e cristallo, che rimanda alle aziende più moderne della Silicon Valley. L’idea del coworking l’ha avuta nel 2011 Davide Dattoli, un ragazzo che all’epoca aveva 21 anni e tanta passione per le nuove tecnologie. Insieme ad un gruppo di altri ami- ci e giovani professionisti appassionati di digitale, ha aperto la prima sede a Brescia.

Oggi Talent Garden è presente in otto Paesi europei con 23 sedi in 18 città, e vuole essere il punto di aggregazione per i migliori creativi digitali del nostro Paese. Le persone che hanno deciso di trasferirvi il proprio luogo di lavoro sono ormai 3.500.

Talent Garden significa “il giardino dei talenti’” spiega Dattoli: «Il nostro obiettivo è creare uno spazio dove i migliori talenti del digitale lavorino, si contaminino, crescano. Nell’era del digitale, dove il contatto fisico è sempre più raro, la più grande sfida è proprio quella di creare un luogo dove ci si possa incontrare per scambiarsi idee e competenze, e per condividere progetti. Un ecosistema dell’innovazione digitale».

I coworker ospiti di Talent Garden hanno in media 28-30 anni e sono tutti i professionisti del digitale e della comunicazione: programmatori, webdesigner, esperti di digital marketing, creativi… Si tratta perlopiù di piccole e media imprese, molte delle quali nate proprio dall’incontro di professionisti all’interno dei campus. C’è chi sceglie di oc- cupare una scrivania per un anno, chi una volta alla settimana, chi una volta al mese. I contratti si adattano alle esigenze di ciascuno. Il costo per chi affitta una scrivania 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, è di circa 300 euro al mese. Con lo stesso badge si può accedere a tutti i campus, che sono aperti sempre, giorno e notte.

I vantaggi di lavorare in uno spazio come Talent Garden sono diversi. Innanzitutto c’è appunto la possibilità di fare networking con altri professionisti e di rimanere sempre aggiornati sulle novità del digitale. Poi c’è il contenimento delle spese: tutte le incombenze di un ufficio (connessione internet, riscaldamento, elettricità, pulizie, arredamento, etc…) sono comprese nel canone di membership.

Massimo Temporelli è co-founder e presidente di The FabLab, centro di ricerca e sviluppo, e laboratorio di fabbricazione digitale ospitato a Talent Garden. «Il nostro laboratorio», spiega «è dedicato allo sviluppo di nuovi prodotti e piccole produzioni e ha lo scopo di supportare le startup e le aziende attive nella creazione digitale di beni fisici». «Ho scelto di lavorare qui», continua, «perché ho capito che sarebbe stato un luogo dove le mie competenze e le mie conoscenze avrebbero potuto prolifera- re. Questo è un ecosistema dove, grazie all’incontro con gli altri, si può ricevere una formazione continua. Talent Garden per me è come un cervello esploso: noi siamo i neuroni e le connessioni che creiamo tra di noi sono le sinapsi da cui scaturiscono sempre nuove idee».

Fra le altre realtà Talent Garden ospita anche Valore D la prima associazione di imprese, nata in Italia nel 2009, per promuovere l’equità di genere e la cultura inclusiva, cioè per sostenere il talento femminile e farlo emergere all’interno delle aziende. «Questo è un ambiente che rispecchia ciò in cui crede la nostra associazione», spiega Ivano Montrone, communication and brand identity specialist, «è molto aperto e valorizza la diversità delle persone, dall’incontro delle quali possono nascere opportunità, tanto è vero che noi stessi abbiamo avviato di- verse collaborazioni con altri coworker che abbiamo incontrato qui. Oltretutto a Talent Garden si organizzano sempre eventi a cui partecipano importanti aziende e prestigiose personalità in di- versi ambiti: queste sono per noi un’occasione di rimanere informati, di renderci visibili e di creare relazioni».

Dopo il coworking, proprio l’organizzazione di eventi è un’area di business importante, «molti li progettiamo noi, altri li ospitiamo», prosegue Dattoli, «si tratta di momenti fondamentali per connettere gli innovatori digitali tra di loro, ma anche con le imprese tradizionali che di digitale sanno poco. L’anno scorso, in tutti i nostri campus, si sono tenuti oltre 1.200 eventi».

Altro settore su cui da sempre si punta molto è l’educational, con Tag Innovation School. «Ci occupiamo di formazione a 360 gradi, focalizzandoci sulle nuove competenze digitali, con lo scopo di mettere le persone nelle condizioni di trovare un lavoro o di migliorare quello che hanno», spiega Enrico Ferrari, education manager.

«Molte le aziende con cui collaboriamo». E aggiunge: «Proponiamo corsi e master di diversa durata per tutte le fasce di età: dai senior ai bambini. Grazie ad una collaborazione con Poste Italiane, stiamo portando la conoscenza del coding ai ragazzi di elementari e medie in diverse città italiane. Siamo infatti attivi con corsi sull’utilizzo di Scratch, un linguaggio di programmazione gratuito che permette a studenti e insegnanti di lavorare insieme in modo creativo».


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