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Una “valigia” piena di aiuti fa ripartire le donne maltrattate

Il progetto dell’associazione Donna Chiama Donna, che offre sostegni di vario genere a chi ha subito violenze familiari, è una delle storie esemplari scelte dal Csv di Vicenza nella prima edizione de “La trama e l’ordito delle buone notizie”

di Paolo Meneghini

Si chiama “La valigia di Caterina” e può contenere un sostegno economico, una serie di sedute psicologiche o addirittura un’opportunità di lavoro; aiuti fondamentali perché una donna con esperienze di maltrattamento familiare possa ricostruirsi una nuova vita.

Nato nel 2017, promosso dall’assessorato alla comunità e alle famiglie del comune di Vicenza, il progetto è realizzato dall’associazione Donna Chiama Donna, un centro di ascolto e di orientamento per donne in difficoltà attivo dal 1990, che dal 2012 gestisce il Centro Antiviolenza di Vicenza e, dal 2018, di Arzignano. Una iniziativa efficace e dal forte contenuto innovativo, che non a caso è diventata una delle quattro storie presentate alcune settimane fa al primo convegno “La trama e l’ordito delle buone notizie”, organizzato dal Centro di servizio per il volontariato di Vicenza.

Donna Chiama Donna svolge un’attività a tutto tondo: accoglienza e accompagnamento per donne in difficoltà, consulenza legale e psicologica, coinvolgimento delle istituzioni, prevenzione nelle scuole per formare i ragazzi a un senso di rispetto e di relazione sana, organizzazione di gruppi di mutuo auto aiuto, tavole rotonde e seminari formativi. Il tutto grazie all’impegno di volontarie in continua formazione.

L’esperienza insegna a non forzare mai una scelta, per non minare una già debole autostima, ma di assecondare i tempi di ogni donna, senza giudizio, dice Maria Zatti, presidente di Donna Chiama Donna: «Il convegno "La trama e l’ordito" è stata l’occasione di incontrare uomini e donne, perché il problema riguarda tutti: ci sono maltrattati e maltrattanti, ed è importante condividere. Molto spesso la donna non è vittima solo di violenza fisica, ma anche psicologica, economica e sessuale e, di frequente, le donne vengono ricattate e minacciate proprio in relazione alla loro condizione finanziaria».

Per questo è nato il progetto “La valigia di Caterina”, dedicato a Caterina Evangelisti Fronzaroli, avvocato che si è spesa in tutta la vita professionale per la tutela dei minori e delle donne maltrattate. La “valigia” è un simbolo: un contributo che viene fornito per pagare un affitto, o le visite mediche, o altri servizi che possono favorire l’indipendenza della donna. Questo garantisce anche i donatori sul corretto utilizzo delle somme. Una valigia speciale, a breve, servirà per un programma di psicoterapia a favore del figlio di una vittima. I fondi provengono da donazioni e da raccolte in occasione di cene e di spettacoli, con un importante aiuto da parte dei Lions club locali. Prossimamente sarà attivato anche un sistema di crowdfunding così che ciascun cittadino possa contribuire secondo le proprie possibilità. Una valigia potrebbe essere un’offerta lavorativa e per questo si cercano aziende disponibili a collaborare.
Si tratta in ogni caso di un aiuto temporaneo, l’occasione per cominciare una vita nuova. “Una spinta, per la donna, a riconquistarsi la sua vita e a partire per il suo nuovo viaggio”.


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