Cooperazione & Relazioni internazionali

Libia: Unhcr riprende il trasferimento dei migranti in Niger

132 persone considerate particolarmente vulnerabili sono state trasferite dai centri di detenzione libici al Niger nell'ambito del meccanismo di transito di emergenza gestito dall'Unhcr. Il programma era stato sospeso per due mesi, dopo che il governo nigerino aveva espresso perplessità rispetto all’impegno degli altri Paesi in tema di accoglienza

di Ottavia Spaggiari

È ripreso il programma di evacuazione dell’Unhcr dalla Libia al Niger. 132 persone tra rifugiati considerati in situazione di particolare vulnerabilità e richiedenti asilo sono stati trasferiti via aereo da Tripoli al Niger nella giornata di giovedì. L’Unhcr aveva avviato le operazioni di evacuazione lo scorso novembre, «per contribuire ad alleviare lo stato di profonda privazione a cui sono costretti i migranti nei centri di detenzione del Paese», si legge nel comunicato pubblicato giovedì. Secondo l’Agenzia Onu per i Rifugiati sarebbero 5.700 le persone detenute nei centri ufficiali, di cui 2.637 sarebbero considerati “di interesse dell’Unhcr”, si intende dunque richiedenti asilo o rifugiati. Mentre invece sarebbero 605.226 le persone di interesse dell’Unhcr in tutta la Libia, incluse 184.612 profughi interni, 368.583 profughi di ritorno e 52.031 tra rifugiati e richiedenti asilo.

«I rifugiati nei centri di detenzione in Libia sono abbandonati in condizioni estreme che minacciano la loro vita e il loro benessere», ha spiegato Vincent Cochetel, inviato speciale dell’Unhcr per la situazione nel Mediterraneo Centrale. «Questo programma intende dunque salvare individui vulnerabili da una situazione ancora peggiore».

Il volo partito da Tripoli giovedì mattina è stato il nono dall’inizio del programma. Sono 1.474 i rifugiati e richiedenti asilo vulnerabili trasferiti dalle strutture dove erano trattenuti e ricollocandoli in Niger (1.152), Italia (312) e Romania (10).

L’Unhcr ha poi esaminato 477 casi di reinsediamento direttamente dalla Libia verso paesi terzi.

Il programma era stato sospeso provvisoriamente lo scorso marzo, dopo che il governo nigerino aveva sollevato preoccupazioni rispetto al fatto che i ricollocamenti in altri Paesi non stessero tenendo il passo dei ricollocamenti in Niger. Dopo un periodo di stallo l’Unhcr è riuscito però a riavviare il programma: «il governo del Niger ha generosamente offerto uno spazio aggiuntivo in grado di accogliere fino a 1.500 rifugiati nell'ambito del meccanismo di transito di emergenza gestito dall'Unhcr a Niamey con il sostegno finanziario dell'Unione Europea. Ora abbiamo urgente bisogno di trovare soluzioni di reinsediamento per questi rifugiati in altri paesi», ha spiegato Cochetel.

Unhcr ha reso noto nel comunicato di giovedì che i rifugiati arrivati a Niamey sono stati trasferiti in alloggi di transito, dove resteranno nell’attesa che vengano trovate soluzioni per garantire una sistemazione a lungo termine che potrebbe anche prevedere un nuovo insediamento in un Paese terzo. Nel frattempo Unhcr ha fatto sapere che saranno garantiti i servizi di base, oltre all’assistenza medica, al sostegno psicologico e all’accesso ad alcune attività formative e ricreative.


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