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A Caivano non c’è nessuna Misericordia

Alcuni organi di stampa pubblicano una lettera di denuncia firmata dai volontari della “Misericordia di Caivano” ma il presidente nazionale, Roberto Trucchi ricorda che si tratta in realtà di un’associazione «esclusa ormai da anni dalla Confederazione nazionale» e «più volte diffidata dall’utilizzare nome, marchio e simboli». Sul caso è intervenuto anche Corsinovi delegato nazionale dell’area emergenza

di Redazione

È di queste ore il clamore della lettera pubblicata da alcuni organi di stampa campani e firmata dai volontari della Confraternita della Misericordia di Caivano sulla gestione del 118 a Caserta e provincia e che denunciano di "lavorare per 3 euro l'ora". Proprio in merito a questa notizia interviene Roberto Trucchi presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia che precisa: «La Confraternita di Misericordia di Caivano è stata esclusa ormai da anni dalla Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia». Trucchi prosegue e sottolinea anche che la Confederazione «ha già più volte diffidato questa associazione dall’utilizzare nome, marchio e simboli che non gli appartengono più. Quanto all’utilizzo di pseudo volontari chiariamo che queste pratiche sono totalmente illegali e sono da noi combattute sotto ogni forma» e ha anche «dato mandato ai propri legali di valutare quali azioni intraprendere. Sicuramente interesseremo l’Autorità Giudiziaria in tutte le sedi competenti per verificare la veridicità dei comportamenti descritti e, in tal caso, se la sedicente Misericordia di Caivano attui questo sistema anche nelle postazioni 118 gestite da altre Asl campane».

Sul caso è intervenuto anche l’avvocato Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana e delegato nazionale dell’area emergenza della Misericordie d’Italia che ricordando la cancellazione dell’affiliazione della Misericordia di Caivano (Napoli) osserva che «quanto ho letto in queste ore, seppure come ovvio necessiti delle opportune verifiche da parte della autorità competenti vista la gravità delle denunce, ci conforta nella decisione presa».

Corsinovi ricorda: «Abbiamo deciso l’espulsione della Misericordia di Caivano proprio perché preoccupati dallo scarso rispetto delle regole che da più parti ci era stata segnalata. Abbiamo provato, per quanto ci è consentito dalla legge, a fare chiarezza sulla situazione di quella struttura, ma abbiamo trovato una chiusura totale e abbiamo quindi deciso l’espulsione, per fedeltà a tre principi che per noi sono imprescindibili: carità, gratuità e legalità».
«Oggi questa realtà non ha niente a che fare con il nostro movimento», insiste «ma se sarà necessario non esiteremo a portare anche in modo formale all’attenzione delle autorità pubbliche quanto sta accadendo, perché vi si faccia piena luce».

«Simili episodi nell’opinione pubblica generano sconforto, perplessità, confusione e per questo la Presidenza nazionale ha dato mandato di procedere per diffidare questa struttura dall’uso del nome “Misericordia” e delle stesse divise che vengono utilizzate in spregio al marchio registrato» continua. «In qualsiasi grande realtà ci può essere chi si rende responsabile di comportamenti inaccettabili e quando denunciato ci conferma nella necessità di mantenere vigilanza e controllo attentissimi, a tutela delle migliaia e migliaia di nostri fratelli e sorelle che a buon diritto possono chiamarsi volontari».

«Nella prospettiva della costituzione di una nuova rete nazionale in base a quanto previsto dalla legge sul Terzo settore questa vicenda – conclude Corsinovi – ci rafforza nella convinzione di dedicare tantissima attenzione alla funzione di controllo, prevista dalla stessa legge».