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Aiutiamoli a casa loro: il Modello Rwanda

In un nuovo libro, Martino Ghilotti analizza il "modello Rwanda", raccontando come gli aiuti siano diventati uno strumento di sviluppo essenziali in un paese appena uscito da una sanguinosa guerra civile e tra i più poveri del mondo. Da venerdì 18 alle 9.00 a sabato 19 alle 9.00 l'ebook sarà scaricabile gratuitamente dalla piattaforma Amazon

di Redazione

Un'analisi di un modello riuscito. È quella raccontata nel libro di Martino Ghilotti: Aiutiamoli a casa loro: il Modello Rwanda, edito dall'Associazione Kwizera Onlus.

«Dalle risultanze di questo lavoro, sembra emergere, con sufficiente evidenza fattuale e numerica, l’efficacia degli aiuti quale strumento di sviluppo di un paese le cui condizioni di partenza, appena uscito da una sanguinosa guerra civile e tra i più poveri del mondo, mai avrebbero lasciato presagire un simile percorso sulla strada della ricostruzione sociale e della ripresa economica», si legge nella quarta di copertina. «Anche se il modello Rwanda avrebbe tutti i requisiti per imporsi quale esempio per molti altri paesi africani, non nutriamo particolari illusioni che tale esperienza possa suscitare qualche forma di riflessione in chi, approcciando la lettura del fenomeno migratorio con una strumentazione ispirata più da pregiudizi ideologici che da reale interesse a dare risposte realiste e rispettose della giustizia alle istanze degli stessi protagonisti che alimentano i flussi migratori, arriva ad affermare, con invidiabile sicurezza, che parlare di aiuti “significa scaricare il problema”. Dimenticando, peraltro, che il modello di un’accoglienza, alla prova dei fatti incapace di dare risposte efficaci alle stesse istanze dei nuovi venuti, cioè posti di lavoro allo stato inesistenti, si riduce a passiva attesa di chi, avendone i mezzi, è in grado di accollarsi viaggi drammatici anche a rischio della vita, per arrivare fin sulle coste dell’Europa. Nel caso del Rwanda tale modello si sarebbe rivelato drammaticamente inefficace: centinaia di migliaia di rifugiati ruandesi sarebbero, ancora oggi dopo quasi 25 anni, relegati nell’inferno di Goma e degli altri campi profughi delle zona, in attesa che qualcuno vada da loro ad aiutarli. E tanto basterebbe per instillare qualche dubbio sulla drammatica inefficacia di un modello, quello della sola accoglienza, che ritiene di poter rispondere alle sfide epocali, che ci vengono dalle centinaia di milioni di persone del sud del mondo, semplicemente prendendosi comoda cura di poche decine di migliaia di migranti economici». Da venerdì 18 alle 9.00 a sabato 19 alle 9.00 l'ebook sarà scaricabile gratuitamente dalla piattaforma Amazon.


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