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Eiuc, 41 università in prima linea per la protezione dei diritti umani

In occasione della veneziana festa della Sensa, si è tenuta una presentazione delle attività del centro interuniversitario europeo per i diritti umani e la democratizzazione (Eiuc) nella sede dell'istituzione, al Monastero di San Nicolò al Lido di Venezia. Centro interdisciplinare d’eccellenza formato da un network di 41 università provenienti da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, Eiuc è il fulcro di un network più esteso che comprende 100 università in tutto il mondo.

di Cristina Barbetta

A Venezia, la scorsa domenica, si è tenuta l’antica Festa della Sensa, che risale all’anno 1000, e che celebra il legame di Venezia con il mare. Un momento centrale di questa celebrazione è il rito dello Sposalizio del Mare: di fronte alla chiesa di San Nicolò del Lido il sindaco Luigi Brugnaro ha ripetuto il gesto simbolico compiuto dal Doge a bordo del Bucintoro, e ha lanciato nelle acque della Laguna un anello d’oro, simbolo dell’unione di Venezia con il mare.

Non poteva esserci occasione migliore per Eiuc, centro interuniversitario europeo per i diritti umani e la democratizzazione, che ha sede proprio nel monastero di San Nicolò, adiacente alla chiesa, per presentarsi e illustrare le sue attività durante un cocktail che si è tenuto nel chiostro del Monastero stesso.

Fondato nel 2002, grazie al sostegno dell’Unione Europea, Eiuc è un’associazione privata, un consorzio composto da 41 università europee che organizza attività educative, di ricerca, formazione di carattere interdisciplinare legate ai temi dei diritti umani e alla promozione della democrazia.
Il suo programma principale è il Master europeo in diritti umani e democratizzazione (Ema).
«Eiuc ha le sue radici in Europa, ma la sua visione è globale», si legge in una nota dell’istituzione, «essendo il fulcro di una rete composta da oltre 100 università (il Global Campus of Human Rights) in rappresentanza dei Paesi membri dell’Unione Europea e di network universitari presenti in Asia, Africa, America Latina, Regione Caucasica, Sud-Est Europa: una costellazione di enti e partner che fanno di Eiuc/Gc un’istituzione unica».

Spiega Manfred Nowak, professore di diritti umani internazionali all’università di Vienna e segretario generale di Eiuc: «Non c’è nessun’altra istituzione a livello mondiale di educazione post laurea sui diritti umani che sia così grande, e che offra 7 programmi di master in tutte le regioni del mondo, alcuni dei quali sono gli unici programmi sui diritti umani nelle rispettive regioni. Abbiamo già più di 3000 diplomati e questa è una grande risorsa».

Nel 2016 il professor Nowak è stato nominato esperto indipendente a capo dello studio globale delle Nazioni Unite sui bambini privati di libertà.

Non c’è nessun’altra istituzione a livello mondiale di educazione post laurea sui diritti umani che sia così grande, e che offra 7 programmi di master in tutte le regioni del mondo

Manfred Nowak

Elisabetta Noli, direttrice amministrativa di Eiuc, in cui lavora fin dalla sua fondazione, approfondisce la relazione tra il centro e il Global Campus of Human Rights: «Dal momento che Eiuc è il primo dei consorzi universitari nati a livello regionale su iniziativa dell’Unione Europea, è stato preso come modello per lo sviluppo di simili programmi di master e altre attività che si realizzano in altre regioni del mondo». Continua Elisabetta Noli: «In tutto sono 7 programmi di master regionali che hanno punti in comune e che funzionano sulla base di questi consorzi universitari. In quanto primo consorzio è stato scelto come fulcro di questo coordinamento, in qualità di ente che sollecita tutti questi programmi regionali a svolgere attività congiunte e le gestisce direttamente».

Ema, il master europeo in diritti umani e democratizzazione, di cui ricorre il ventesimo anniversario, ha la durata di un anno e si svolge nel primo semestre nella sede del Lido, nel secondo semestre nelle università partner.

«Data l’esperienza maturata con i programmi di master, Eiuc ha sviluppato altri corsi di formazione, come le scuole estive, e corsi mirati per alcuni gruppi specifici, come corsi di formazione per avvocati in relazione alla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo o sulla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea», spiega il Prof. Nowak.

Eiuc ha dunque un ruolo di coordinamento delle attività di tutti i programmi in quanto oltre alle attività sviluppate in loco ci sono una serie di attività congiunte a cui tutti i programmi partecipano, come la Global Classroom, in cui viene analizzato e discusso un argomento di interesse per tutte le regioni coinvolte, (l’ultima delle Global Classroom, sul tema diaspora e diritti umani, si è tenuta ad aprile a Yerevan, in Armenia), conferenze internazionali, progetti di ricerca cui partecipano ricercatori dei vari programmi, scambi di professori che lavorano nei vari programmi, e tutta una serie di attività congiunte che Eiuc gestisce in via diretta in stretta partnership con le altre università.

Sulla vision del Global Campus of Human Rights il professor Nowak afferma: «Eiuc e il Global Campus devono procedere assieme molto più di quanto non stiano facendo ora. Siamo ancora un centro interuniversitario europeo composto da 41 università europee, ma siamo anche un network di 100 università nel mondo e ciò che vogliamo è che tutte si uniscano e che sviluppiamo questo centro interuniversitario europeo in modo che diventi un centro interuniversitario globale chiamato Global Campus of Human Rights».

Una realtà internazionale come Eiuc mantiene comunque un importante legame territoriale «perché l’idea è che i diritti umani debbano essere sviluppati nella propria comunità a partire dall'individuo in tutti gli ambiti, a livello comunale, regionale, nazionale e internazionale», spiega Elisabetta Noli.
Il programma è nato a Venezia su iniziativa dell’Università di Padova, e da subito ha avuto il supporto del Comune di Venezia che ha ospitato gratuitamente l’istituzione al monastero di San Nicolò.

Non è un caso che Eiuc stia cercando di porre l’accento sulla vocazione internazionale della città di Venezia, che è sede di altre istituzioni internazionali, come l’Unesco, il Consiglio d’Europa, la Commissione di Venezia, che si riunisce qui regolarmente. «C’è quindi un forte interesse delle organizzazioni internazionali a vedere Venezia come città per i diritti umani a livello europeo. Siamo parte di questa comunità e cerchiamo di sviluppare attività sia assieme a questi partner internazionali che hanno sede qui sia con il Comune», spiega Elisabetta Noli.

L’idea è che i diritti umani debbano essere sviluppati nella propria comunità a partire dall'individuo in tutti gli ambiti, a livello comunale, regionale, nazionale e internazionale

Elisabetta Noli

Venezia è città d’arte e cultura, sede di importanti manifestazioni come la mostra del cinema e la Biennale. «C’è l’intenzione all’interno della nostra istituzione di coinvolgere artisti, che lavorano in vari ambiti, dalla musica alle arti visive, ad altri ambiti, nella realizzazione di attività qui a Venezia, che è un bellissimo centro artistico», spiega il professor Nowak nel corso della presentazione delle attività di Eiuc al pubblico di amici e sostenitori.

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«Vogliamo essere sempre più attivamente coinvolti nella vita intellettuale e culturale di Venezia. La nostra vision è di combinare arte e diritti umani e di utilizzare l’arte come un modo per diffondere il messaggio dei diritti umani nel mondo».

La nostra vision è di combinare arte e diritti umani e di utilizzare l’arte come un modo per diffondere il messaggio dei diritti umani nel mondo”.

Manfred Nowak

Un esempio della collaborazione con il mondo artistico è la partnership con la Fondazione Berengo. «Con la fondazione abbiamo fatto diverse attività, come testimonia la presenza nel chiostro del monastero di San Nicolò dell’opera “Collective memory”, che ci è stata donata da Koen Vanmechelen, un importante artista belga, e che è dedicata al tema dei diritti umani», precisa il professor Nowak.

«Abbiamo altre collaborazioni che riguardano altre attività, ad esempio durante il periodo del festival del cinema organizziamo una scuola estiva di cinema e diritti umani. I partecipanti vengono da tutto il mondo e approfondiscono l’uso del cinema come mezzo per convogliare messaggi e campagne di sensibilizzazione sul tema dei diritti umani».

«Poi c’è il tema della musica e dei diritti umani, con l’orchestra per i diritti umani, un’orchestra internazionale cui partecipano musicisti da tutto il mondo, che stiamo cercando di portare alla Fenice», conclude Manfred Nowak.

Foto di apertura: pagina Facebook di Eiuc. Tutte le altre foto dell'articolo sono di Mattia Borgato per Eiuc


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