Attivismo civico & Terzo settore

Il trampolino verso l’autonomia per otto minori non accompagnati

Apre a Palermo Casa Santa Chiara. Otto giovani migranti, selezionati all'interno del progetto Ragazzi Harraga, completeranno il loro percorso di autonomia grazie all'alloggio gratuito in questa casa. Dopo un anno, passeranno il testimone ad altri neomaggiorenni

di Sara De Carli

Una casa per nove neomaggiorenni avviati all’autonomia, nel quartiere dell’Albergheria-Ballarò. Una casa in cui risposta abitativa e lavorativa si integrano: i ragazzi sono appena entrati a vivere a Casa Santa Chiara e settembre aprirà la foresteria gestita da tre di essi. Così Ragazzi Harraga, un progetto coordinato da Ciai, dimostra che dare riposte ai bisogni sociali è davvero il punto di partenza per generare nuove economie. I numeri sono piccoli, ma il punto di forza è la creazione di modelli. «L’espressione “ragazzi harraga” in Tunisia indica chi ha “bruciato le frontiere” per realizzare i propri sogni. Il progetto vuole offrire delle opportunità concrete a 400 minori non accompagnati», spiega Alessandra Sciurba, coordinatrice del progetto. «Operiamo costruendo strumenti sperimentali ma pensati per restare, come la cartella sociale interattiva, i tirocini curricolari, la stessa Casa Santa Chiara. Un’attenzione particolare va ai neomaggiorenni, per dare loro quel piccolo aiuto decisivo in un momento delicato e cruciale».

In Sicilia al 31 dicembre 2017 risiedeva il 43% dei circa 18mila minori non accompagnati presenti in Italia. Il tema del lavoro è cruciale: «i minori non accompagnati sentono l’urgenza di cominciare il prima possibile ad acquisire competenze professionali che gli diano autonomia», spiegava Loriana Cavaleri di Send Sicilia, uno dei partner di Ciai. Da qui il grande impegno sulla profilatura delle competenze, sul recupero e la valorizzazione delle esperienze formali e non formali pregresse, sulla trasformazione dei sogni in progetti. E i tirocini. A fine febbraio erano 50 i tirocini curricolari e 35 quelli extracurricolari già attivati per minori non accompagnati. Quelli curricolari durano un mese e sono parte integrante del percorso formativo che i ragazzi fanno nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) per arrivare alla licenza media: qualcosa di simile all’alternanza scuola-lavoro delle superiori, non prevista però nei CPIA. I tirocini extracurricolari invece sono veri e propri avviamenti al lavoro: durano tre mesi, hanno una borsa lavoro di 300 euro coperta dal progetto, danno ai ragazzi i rudimenti di un mestiere. «Abbiamo coinvolto già 50 realtà nel settore turistico, alberghiero, ristorativo, nell’impiantistica, nella logistica, nel trasporto merci, alcuni ragazzi erano interessanti alla figura del mediatore, una ragazza a lavorare nella scuola dell’infanzia», raccontava Cavaleri. «Dei primi 15 ragazzi, due sono stati assunti a tempo indeterminato e per tre l’azienda – una pasticceria, un ristorante e un’impresa meccanica – ha prolungato il tirocinio a proprie spese, con l’impegno esplicito dell’assunzione».

Casa Santa Chiara sarà inaugurata oggi pomeriggio a Palermo. È una esperienza di coabitazione, innovativa e sostenibile, avviata grazie al progetto Ragazzi Harraga, coordinato da CIAI e realizzato da un’alleanza di partner locali e nazionali nell’ambito dell’iniziativa “Never Alone, per un domani possibile”. I primi 8 ragazzi sono già entrati da qualche giorno, selezionati all'interno del progetto Ragazzi Harraga. Oggi sono fuori dal circuito dell'accoglienza istituzionale, ma hanno bisogno ancora di un sostegno verso la piena autonomia. Abiteranno a Casa Santa Chiara per un anno, continuando il loro cammino personale verso l’autonomia. Al termine dei 12 mesi, questi giovani passeranno la staffetta ad altri compagni che, con la garanzia di un alloggio, avranno la possibilità di rafforzare il loro percorso di inserimento nella realtà cittadina. La struttura, che fa parte del complesso della parrocchia Santa Chiara, è stata ristrutturata di recente grazie al progetto Ragazzi Harraga: «Si tratta di una vera e propria casa con spazi ampi e ospitali, dedicata a ragazzi appena maggiorenni che, fuoriusciti dal circuito dell'accoglienza istituzionale, hanno però bisogno ancora di un sostegno verso la piena autonomia», afferma Alessandra Sciurba che per CIAI coordina il progetto. Ragazzi Harraga ha dato avvio a percorsi laboratoriali e di inserimento lavorativo per 400 minori migranti soli, «ma non potevamo non occuparci anche di quel momento delicatissimo che è il passaggio alla maggiore età, quando anche i migliori processi di inclusione rischiano di venire vanificati se, di colpo, si abbandona questi ragazzi a loro stessi».

Gli otto ragazzi a Casa Santa Chiara alloggeranno gratuitamente in camere multiple e avranno una cucina comune: il vitto è a loro carico. Ci sarà un operatore di riferimento, che però non vivrà nella casa. In settembre aprirà una foresteria all’interno dello stesso complesso, in cui altri giovani migranti troveranno impiego. «La casa è un luogo molto vivo. Il presupposto è che questi ragazzi hanno già fatto un pezzo di percorso di autonomia, hanno una minima fonte di sostentamento che permette loro – avendo “coperto” il tema casa – di completare gli studi. Abbiamo ragazzi eccezionali, sbarcati quattro anni fa, che sono già al quarto anno dell’alberghiero. Un ragazzo ha trovato da solo un tirocinio, vivendo in strada… Sono ragazzi con una fortissima progettualità».


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