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Servizio civile obbligatorio in Veneto, marcia indietro

Nei giorni in cui era in dirittura d'arrivo, la proposta di legge dell'assessore regionale per l'istituzione di otto mesi di leva civica o militare obbligatoria potrebbe essere da rifare: bisogna prima riformare la Protezione civile per adeguarsi alla nuova Legge quadro nazionale

di Redazione

Servizio civile o militare obbligatorio: otto mesi di durata, per tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 28 anni, da farsi o nel settore della Protezione civile o in quello della Difesa. Questo l'indirizzo preso dalla Regione Veneto per firma dell'attuale assessore alla Protezione civile, il leghista Gianpaolo Bottacin, con una proposta di legge (in allegato in coda all'articolo il testo) che questa settimana è arrivata al vaglio finale dell'assemblea regionale.

Perché ristabilire l'obbligatorietà, a 17 anni dalla legge 64 2001 che istituiva la volontarietà del servizio civile e a 14 annni dalla legge 226 del 2004 che sopprimeva la leva obbligatoria? Per "rinsaldare quel desiderio di appartenenza al gruppo che in molti ricordano conseguente al periodo vissuto con i commilitoni durante la leva", è lo spirito di chi promuove la reintroduzione.

Ma a pochi passi dell'approvazione, potrebbe arrivare uno stop dalla durata medio-lunga: non sarebbe conciliabile, infatti, tale proposta di legge con il fatto che la Regione non ha ancora adottato una propria rinnovata legge di riforma della Protezione civile alla luce dell'approvazione, all'inizio del 2018, della nuova legge quadro nazionale sulla Protezione civile stessa. Proprio nelle prossime ore dovrebbero arrivare delucidazioni in merito a livello regionale, attese con seria apprensione da parte del mondo del Terzo settore e del volontariato che non riconosce come positivo il ritorno alla leva obbligatoria, sia civile che ancor più militare.

Ritorno alla leva che a questo punto, se non scongiurato, per il Veneto potrebbe però essere rinviato a data da destinarsi, non così vicina nel tempo.


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