Politica & Istituzioni

Anffas, il ministero alla Disabilità non diventi un recinto

Sul nuovo dicastero il presidente Roberto Speziale è perplesso: «Se l'obiettivo è creare un luogo di coordinamento che favorisca l'esigibilità dei diritti delle persone con disabilità ha un senso, se invece fosse una settorializzazione...». La prima richiesta è che l'Osservatorio nazionale sulla disabilità resti incardinato al ministero del Lavoro e del Welfare

di Antonietta Nembri

Arriva il ministero per la Famiglia e la Disabilità. Una prima volta targata governo giallo-verde. All’idea di un dicastero ad hoc sulla disabilità dall’ultimo congresso Fish (federazione italiana per il superamento dell’handicap) sono emerse alcune perplessità come ribadisce il presidente nazionale di Anffas, Roberto Speziale perché «apparentemente lo possiamo leggere come finalizzato a una maggiore attenzione, ma se invece fosse una settorializzazione…». Insomma, una novità di capire.

Continua Speziale: «Se l’obiettivo è creare un luogo di coordinamento e che favorisca la concreta esigibilità dei diritti delle persone con disabilità può avere un senso avere un ministero di questo tipo che è comunque senza portafoglio. Altrimenti il rischio che si corre è di avere una semplice operazione estetica i cui contenuti non porteranno alcun beneficio a un mondo che ha bisogni trasversali».
Istruzione, abitare, pensioni di invalidità, accessibilità, diritti, fondi… non sono che alcuni dei temi sul tappeto e che, come ricorda il presidente di Anffas, «necessitano di un coordinamento interministeriale così che ci sia una piena e concreta esigibilità».

Sul piatto anche il Secondo programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. «Sicuramente noi siamo disponibili a collaborare e la nostra speranza è che si vada nella direzione di un coordinamento», insiste Speziale.

E sul nuovo ministro, Lorenzo Fontana? «Abbiamo visto il profilo. La sua forte connotazione e radice cattolica, il suo schierarsi contro l’aborto, ma non abbiamo notizia di collegamenti con il mondo della disabilità. Non abbiamo neppure evidenze di una sua collaborazione con il mondo associazionistico almeno a livello nazionale…».. Insomma, una figura da scoprire.

Il nuovo esecutivo vede ora il ministero del Lavoro e del Welfare in capo a Luigi Di Maio, dicastero in cui è incardinato l’Osservatorio nazionale sulla disabilità «un organismo importante e partecipato», chiosa Speziale che si chiede «ora che hanno creato un ministero ad hoc, cosa succederà? L’Osservatorio passa a questo nuovo?». La speranza del presidente di Anffas è invece che «resti incardinato nel ministero del Lavoro e del Welfare perché l’Ond ha un ruolo trasversale che interessa diverse azioni politiche. Se l’Osservatorio venisse posto solo nel ministero della disabilità sarebbe una diminutio».

Non resta che attendere le decisioni del nuovo governo Conte, che inizierà a lavorare dopo il giuramento previsto nel pomeriggio del primo giugno. «Oggi la nostra posizione è di porci con animo propositivo, ci confronteremo. Speriamo di interloquire al più presto e conoscere le finalità».
Ottimista? «L’ottimismo è nella speranza di poter costruire risposte concrete rivolte alle persone con disabilità» conclude Speziale.

In apertura attività al centro Anffas di Desenzano – foto di Stefano Pedrelli


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