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Si aggrava la crisi umanitaria in Repubblica Centroafricana

Il comitato di coordinamento delle ong in Rca, di cui l’organizzazione italiana è parte, ha lanciato un appello per chiedere l’incremento dei fondi stanziati per l’emergenza. Nel primo semestre del 2018 risultano sfollati interni o nei Paesi limitrofi 1,2 milioni di abitanti mentre 2,5 milioni necessitano di aiuto immediato

di Redazione

Un bambino su 24 muore nel primo mese di vita, due terzi della popolazione senza accesso ad acqua potabile e la metà in stato di insicurezza alimentare: questi i numeri della crisi umanitaria in corso nella Repubblica Centrafricana. Secondo il bilancio del primo semestre 2018, 1,2 milione di abitanti sono sfollati interni o nei Paesi limitrofi e 2,5 milioni necessitano di aiuto immediato.

Lo stato di insicurezza diffusa è precipitato ulteriormente a causa degli scontri esplosi a maggio tra esercito e gruppi armati a Bangui e a Bambari, con 70 morti, 300 feriti, 10mila sfollati e una moltitudine di case, negozi e moschee saccheggiate. A fare le spese dell’emergenza non sono solo i civili: dall’inizio dell’anno 6 operatori umanitari sono caduti vittima degli attacchi diretti alle Organizzazioni operanti nell’area.

Il Comitato di Coordinamento delle Ong in Rca (Cco), di cui Coopi è parte, ha lanciato un appello per sottolineare la necessità di incrementare i fondi stanziati per l’emergenza, perché attualmente coprono meno del 10% dei bisogni individuati. Inoltre il Cco ha esortato la comunità internazionale umanitaria a migliorare la capacità di lavoro in rete e ad adottare un approccio allargato, che prenda in considerazione «tanto la componente di sicurezza quanto quella antropologica, giuridica, politica, finanziaria e logistica del Paese» allo scopo di rispondere alle difficile sfide sul campo e diventare «attori di un cambiamento profondo».

Coopi lavora nella Repubblica Centrafricana dal 1974 e non ha mai lasciato il Paese. Ad oggi, l'ong ha 11 progetti attivi che vanno dall’assistenza alimentare allo sviluppo dell’allevamento, dalla protezione dei minori e delle donne dalle violenze all’accesso all’istruzione. La maggior parte dei progetti sono sostenuti dall’Unione europea e dalle Agenzie dell’Onu.

In apertura foto da coopi.org