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Cooperazione & Relazioni internazionali

One chiede maggiori garanzie per i poveri nel bilancio esterno dell’Ue

Dalla Commissione europea arriva la proposta sulla nuova struttura dei programmi di finanziamento esterno dell’Ue. La reazione di One, organizzazione internazionale che opera per combattere la povertà estrema

di Redazione

La Commissione europea ha pubblicato la sua proposta per la nuova struttura dei programmi di finanziamento esterno dell’Ue nel prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp). La Commissione ha presentato un unico strumento di finanziamento esterno nel tentativo di garantire una maggiore flessibilità.

Rispondendo alla proposta della Commissione su un cosiddetto “strumento unico”, Emily Wigens, direttrice ad interim dell’ufficio One di Bruxelles, ha dichiarato: «La struttura del finanziamento esterno dell’Ue necessita una semplificazione per consentire sufficiente flessibilità così che possa rispondere a bisogni urgenti senza ostacolare piani di sviluppo a lungo termine. Ma prima di tutto la nuova struttura deve far sì che l’Ue rispetti i suoi impegni internazionali, garantendo le risorse finanziarie necessarie e che l’obiettivo principale dell’aiuto pubblico allo sviluppo dell’Ue sia l’eradicazione della povertà. Su questi punti cruciali vogliamo vedere maggiore ambizione. Spetta ora al Parlamento europeo e agli Stati membri farsi avanti e fornire un bilancio allo sviluppo adeguato allo scopo. Se l’Ue vuole mantenere il suo ruolo di leader globale, il prossimo Qfp deve prevedere un aumento dei fondi allo sviluppo di 40 miliardi di euro e meccanismi che garantiscano che i fondi siano rivolti alle persone, ai luoghi e alle aree tematiche che necessitano maggiori investimenti». La proposta della Commissione rivolge particolare attenzione alle migrazioni, stimando che fino al 10% dello strumento unico possa essere destinato alla questione. Su questo, Wigens ha aggiunto: «I leader europei devono riconoscere che non può esistere una soluzione a lungo termine alla crisi dei rifugiati senza un nuovo, visionario e ambizioso partenariato con l’Africa. L’Africa sta attraversando un boom demografico e dovrà creare 22,5 milioni di posti di lavoro all’anno per fornire lavoro a tutti. Con il giusto livello di investimenti, il prossimo Qfp potrebbe rappresentare una svolta e garantire un futuro più stabile e prospero per la gioventù africana e l’Europa. È un’opportunità vantaggiosa per entrambi i continenti che l’Europa non si deve fare scappare». Sul caso specifico italiano, Wigens ha inoltre affermato: «Con una distanza di circa 140 km tra le coste siciliane e quelle del continente africano, il nuovo governo deve far propria la visione dell’aiuto allo sviluppo come investimento strategico. L’Italia deve svolgere un ruolo di leadership nel garantire un bilancio settennale ambizioso. È nell’interesse di tutti».


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