Famiglia & Minori

Oratori estivi, oltre 2 milioni di bambini coinvolti

Finisce oggi la prima settimana di Grest (oratori estivi) in oltre ottomila parrocchie che accolgono due milioni di bambini e i ragazzi che partecipano alle attività estive degli oratori e 350mila gli adolescenti che gratuitamente si prendono cura di loro, imparando cosa significa servire il prossimo

di Redazione

Si conclude oggi la prima settimana di Oratorio estivo in 8000 parrocchie. Così l'iniziativa era stata presentata da don Riccardo Pascolini, segretario del Forum degli oratori italiani e da don Michele Falabretti, responsabile pastorale giovanile della Ce

«In tutta Italia, in oltre ottomila parrocchie, sono due milioni i bambini e i ragazzi che partecipano alle attività estive degli oratori e 350mila gli adolescenti che gratuitamente si prendono cura di loro, imparando cosa significa servire il prossimo. Oggi si è soliti guardare ai ragazzi come problema: in oratorio scopri, una volta di più, come invece sono risorsa e dono per la Chiesa e per la società». C’è entusiasmo nella voce di don Riccardo Pascolini, segretario del Forum degli oratori italiani (Foi)

«Gratuità, prossimità, relazione, accoglienza, annuncio: sono le parole chiave di una proposta educativa offerta tutto l’anno e che in estate letteralmente "esplode". Al centro dei grest e degli oratori estivi – sottolinea don Pascolini – non c’è la struttura: ci sono le relazioni. E la dedizione generosa di tanti adolescenti, che ci chiedono solo di avere fiducia in loro. Gli animatori adolescenti, dal canto loro, imparano sul campo "competenze" importanti per la vita come la capacità progettuale e il lavoro in team. Grest e oratori estivi – prosegue il segretario del Foi – sono la storia di un "contagio" positivo che dal Nord si è diffuso in tutta Italia e anche fuori, con le diocesi per tradizione più vivaci e propositive, come quelle lombarde, che diventano riferimento per le altre. È un "traffico" di buone prassi che vede protagonisti anche istituti religiosi e associazioni come Anspi, Noi e Csi».

«Grest, centri e oratori estivi? Altro che riempitivi per il tempo libero dei nostri ragazzi! – incalza don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei –. Oggi, di fronte alla crescita spropositata dell’individualismo, la Chiesa si fa casa e si prende cura dei più giovani, educando alla vita comune e generando vita comune. Per gli animatori adolescenti, in particolare, è un’esperienza fortissima di responsabilità. Imparano a prendersi cura della casa comune e del bene comune. Di questi tempi, è un dono grande che la Chiesa fa alla nostra società». Siano italiani o stranieri, cattolici o di altre confessioni cristiane o di altre religioni, qui nessuno troverà la porta chiusa. «L’integrazione non è una cosa di cui parlare: è un esercizio da praticare, e in oratorio si fa – riprende don Falabretti –. Così diminuisce la paura dell’altro e cresce l’esperienza dell’altro come dono, non come minaccia. E tutto questo a partire dal Vangelo e dal suo messaggio di fraternità. La preghiera, la gita, il gioco, l’animazione: in oratorio vivi e condividi cose semplici, quotidiane, mentre impari a prendersi cura dell’altro. Cose semplici da cui però nasce l’antidoto alle paure e alle chiusure del nostro tempo».


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