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Cooperazione & Relazioni internazionali

Nel mondo sono 30 milioni i bambini sfollati

È il numero più alto dalla Seconda Guerra mondiale, una cifra aumentata di circa 5 volte tra il 2010 e il 2015. Almeno 300.000 bambini non accompagnati e separati sono stati registrati in circa 80 paesi tra il 2015 e il 2016, rispetto ai 66.000 nel 2010-2011

di Redazione

Ci sono più bambini forzatamente sfollati a causa di conflitto oggi – circa 30 milioni – che in ogni altro momento della storia dalla Seconda Guerra Mondiale. Lo dichiara l’Unicef, sottolineando come il numero globale di bambini rifugiati e migranti che si spostano soli ha anche raggiunto livelli senza precedenti, aumentando di circa 5 volte tra il 2010 e il 2015. Almeno 300.000 bambini non accompagnati e separati sono stati registrati in circa 80 paesi tra il 2015 e il 2016, rispetto ai 66.000 nel 2010-2011. Il dato reale dei bambini che si spostano soli è probabilmente molto più alto. I bambini non accompagnati e separati sono esposti ad un rischio molto più grande di tratta, sfruttamento, violenza e abuso. I bambini rappresentano circa il 28% delle vittime di tratta a livello globale.

Tra le discussioni in corso su un piano globale di azione in supporto dei rifugiati, l’UNICEF chiede ai leader del mondo di raddoppiare gli sforzi per garantire diritti, sicurezza e benessere dei bambini più vulnerabili del mondo – molti dei quali restano sfollati a causa di conflitto, violenze e instabilità politica.

“Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, è importante ricordare le minacce e le sfide che i bambini in transito affrontano ogni giorno,” ha dichiarato Manuel Fontaine Direttore dei Programmi di Emergenza dell’UNICEF. “I bambini sradicati – rifugiati, richiedenti asilo o sfollati interni – affrontano gravi rischi per la loro salute e sicurezza, oltre a enormi ostacoli che limitano l’accesso ai servizi di cui hanno bisogno per crescere. Questi bambini hanno bisogno di più di una giornata – hanno bisogno di speranza, opportunità e protezione. Richiediamo agli Stati Membri di rinnovare i loro impegni a garantire a questi bambini diritti e ambizioni”.

Dato che il numero di bambini forzatamente sfollati e rifugiati ha raggiunto livelli record, il loro accesso a servizi e supporto di base come cure mediche e istruzione rimane ancora profondamente compromesso. Solo la metà di tutti i rifugiati, per esempio, sono iscritti alla scuola primaria, mentre meno di un quarto dei rifugiati adolescenti frequentano la scuola secondaria.

L’UNICEF spera che il Global Compact sui Rifugiati (GCR) e il Global Compact sulle Migrazioni (GCM), che dovrebbero essere finalizzati entro quest’anno, servano da linee guida per impegni più forti degli Stati Membri in favore dei diritti dei bambini sradicati nel mondo. L’UNICEF ha rilasciato un’agenda di sei punti d’azione per proteggere i bambini rifugiati e migranti, nella quale sono incluse le raccomandazioni sulle migliori pratiche che possono essere incorporate in entrambi i Compact.


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