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Quando lo sport serve per diventare “Insuperabili”

L’associazione nata a Torino nel 2012, che apre lo sport del calcio a bambini, ragazzi e adulti che, viste le loro problematiche, nel contesto sociale di riferimento non hanno trovato la possibilità poterlo fare in modo adeguato

di Rossana Cavallari

Quanto lo sport sia importante, dal punto di vista educativo e fisico, è risaputo così come ci pare semplice poterlo praticare ovunque e senza particolari problemi.

La situazione si complica se a voler svolgere attività fisica sono persone affette da varie forme di disabilità mentale o fisica. Non sempre le strutture sono adeguate, il personale qualificato e i pregiudizi di certo non aiutano.

Da queste considerazioni nasce la bellissima esperienza di Insuperabili un’associazione, creata a Torino nel 2012, che apre lo sport del calcio a bambini, ragazzi e adulti che, viste le loro problematiche, nel contesto sociale di riferimento non hanno trovato la possibilità poterlo fare in modo adeguato.

Davide Leonardi è l’ideatore di Insuperabili che oggi, oltre a Torino, è presente in diverse città d’Italia e gode della stima di calciatori noti che credono in questo progetto e nel valore dello sport aperto a tutti.

Non una semplice scuola calcio ma un luogo nel quale preparare veri e propri atleti che, pur con le loro difficoltà, hanno la possibilità di sviluppare il loro personale potenziale.

«L’obiettivo infatti – spiega Leonardi – è quello di lavorare sulla valorizzazione della singola persona andando contro lo stereotipo limitante con il quale la società, da sempre, considera i disabili. Che il potenziale sia a un livello minimo oppure più alto da noi si fa di tutto per poterlo raggiungere e questo è fondamentale perché chi arriva qui si sente valorizzato, capace e stimolato a raggiungere un traguardo personale che inciderà in modo positivo sulla propria autostima e sulla percezione di sé stessi».

Allenamenti, incontri e un team specializzato che coordina la preparazione atletica oltre, ad esempio, al supporto psicologico. Un lavoro di squadra a tutti gli effetti proprio come vuole il gioco del calcio che, in questo modo, è di grande aiuto anche per le famiglie che spesso non trovano strutture idonee che permettano ai propri ragazzi lo svolgimento dell’attività sportiva.

Un metodo appositamente studiato e sviluppato quello di Insuperabili che, a quanto pare, funziona visti i 450 ragazzi seguiti a partire dai 5 anni senza esclusioni o limitazioni. Maschi e femmine con differenti patologie fisiche, mentali o psicologiche e diversi livelli di gravità trovano accoglienza e supporto.

Tanti gli obiettivi raggiunti in questi anni come quello di essere presenti sul territorio nazionale con diverse sedi ma ancora molte le cose da fare come, ad esempio, continuare ad avere altre scuole calcio per dare più punti di riferimento alle famiglie e ai ragazzi che vogliono seguire la loro passione sportiva, sviluppare campagne di sensibilizzazione affinché la disabilità non sia considerata solo un limite ma elemento di valore e, infine, far conoscere il modello applicato dall’associazione perché possa migliorare sviluppando metodologie sempre più accurate e all’avanguardia.

Insuperabili non si ferma mai nemmeno ora che arriva l’estate e nelle prossime settimane gli atleti saranno impegnati nei super camp per le meritate vacanze prima di riprendere gli allenamenti di settembre.


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