Welfare & Lavoro

La CSR deve farsi “pop”

Le cinque semplici regole per fare qualche passo avanti e far riconoscere i comportamenti responsabili nelle organizzazioni

di Roberto Orsi

Dopo aver presentato i dati dell’VIII Rapporto sulla CSR in Italia possiamo veramente dire che questo è l’anno dell’accelerazione: ha sfiorato l’85% il numero delle imprese con più di 80/100 dipendenti che nel nostro Paese ha investito in iniziative di responsabilità sociale, con oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro di investimenti.

Vuol dire che il fenomeno non conosce crisi, vuol dire che le imprese si stanno organizzando bene, per mettere la CSR a sostegno del business, per individuare un percorso virtuoso che permetta loro di stare sul mercato in maniera moderna, pensando al profitto, ma non solo.

Certo, il recepimento della Direttiva 95/2014 ha determinato un’attenzione “obbligatoria” per le aziende quotate e di interesse pubblico (ma anche per i loro tanti fornitori), a temi come diversità, politiche di genere, trasparenza, anticorruzione, diritti umani, ambiente, e la necessità di produrre una rendicontazione sociale da affiancare a quella finanziaria. Ma è ancora da dimostrare se l’impatto sarà positivo, vista la mancanza di premialità per chi si dimostra virtuoso.

Un’altra cosa però è certa: viviamo in un mondo nuovo, dove un Paese moderno ha sempre più bisogno di responsabilità condivisa e sostenuta dalle Istituzioni. Una responsabilità “pop”, quindi riconoscibile da tutti e non solo dagli addetti ai lavori, non di facciata, profonda e organizzata, intelligente e consapevole.

Vale la pena a questo punto “validare” alcune semplici regole, utili promemoria per fare qualche passo avanti e far riconoscere i comportamenti responsabili nelle organizzazioni:

  1. Formare il personale. Prevedere specifiche esperienze di formazione e informazione per coinvolgere i dipendenti e potenziare le capacità dell’impresa di mantenere e attrarre personale qualificato e accrescerne la motivazione
  2. Essere coerenti. Il management deve mantenere la stessa coerenza durante tutte le fasi di sviluppo e applicazione della mission aziendale, per essere in linea con gli obiettivi aziendali dell’efficacia e dell’efficienza
  3. Condividere a tutti i livelli. Una volta introdotto il nuovo sistema di valori, far prendere in carico collettivamente a tutta l’azienda la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi sociali
  4. Ascoltare gli stakeholders. Dopo aver individuato e mappato tutti i portatori di interesse, è sempre importante avviare una interazione positiva e permanente, individuando le modalità di engagement più efficaci
  5. Comunicare. Imperativo da seguire per accrescere le ricadute positive dell’approccio socialmente responsabile. Bisogna introdurre criteri e strumenti specifici per la comunicazione della CSR, sia verso l’esterno che verso l’interno
  6. Programmare e misurare. Gli investimenti socialmente responsabili producono valore e hanno un impatto che è sempre molto utile, oltre che necessario, essere in grado di valutare e dimostrare.

*Roberto Orsi è direttore dell'Osservatorio Socialis
Tratto da osservatoriosocialis.it del 1 settembre 2018


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