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La casa cantoniera rinasce col turismo lento e le associazioni

Inaugurata il 9 settembre a Borgo Grappa (Latina) grazie a un progetto virtuoso che mette insieme la pro loco e una rete variegata di enti non profit che hanno vinto il bando del Demanio per il recupero dei beni abbandonati

di Paola Springhetti

È stata inaugurata lo scorso 9 settembre La casa del Sole a Borgo Grappa (Latina). Un’esperienza virtuosa che ha per obiettivo la valorizzazione del territorio, grazie a un progetto della Pro Loco Borgo Grappa e di una rete di associazioni che, insieme, hanno vinto un bando del Demanio.

La storia, infatti, nasce dall’esistenza di una casa cantoniera, che non veniva più utilizzata come tale. L’Agenzia del Demanio ha un progetto nazionale, Cammini e Percorsi, di cui anche CSVnet è partner. Il progetto, spiega la coordinatrice nazionale Francesca Graziani, «punta al recupero e al riuso di immobili pubblici dello Stato e altri enti, per farne servizi al viaggiatore lento oppure servizi di animazione sociale e culturale lungo alcuni itinerari».

La casa cantoniera si trova in un’ottima posizione, nel parco del Circeo, nei pressi della Ciclopista del Sole e a un paio di chilometri dal mare, ed è stata messa a bando. Le associazioni del Laboratorio di progettazione del progetto Territorio Europa di Cesv, Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio, hanno deciso di partecipare, e così è stata costruita la rete ed è stato avviato il processo di progettazione partecipata. «Questo, secondo me, è un esempio di eccellenza», spiega Graziani, «ed è una novità per l’Agenzia del demanio. Il punto di forza è che mette insieme una rete sociale con un forte ancoraggio al territorio, perché da un lato coinvolge tante associazioni già attive, dall’altro punta a sviluppare attività che promuovono il territorio e le eccellenze locali, e fanno anche animazione. Speriamo di replicare il bando in autunno e di ottenere risultati altrettanto interessanti».

Cosa diventerà la casa del Sole? «Un centro il cui obiettivo principale è rivalutazione della zona, di cui il Borgo è al centro», spiega Jacopo De Leo, segretario della Pro Loco, che è la capofila del progetto e gestirà l’immobile. La casa sarà un punto di riferimento per chi viaggia a piedi e in bicicletta, e qui potrà trovare accoglienza e informazioni, ma sarà soprattutto luogo di molte attività svolte dai membri della rete. «Nel frattempo abbiamo fatto i lavori di ristrutturazione e di messa a norma, che sono stati a carico della Pro Loco e in parte sono stati fatti da noi stessi e da alcuni cittadini, che ci hanno dato una mano. C’erano problemi con il tetto, i bagni da risistemare, il giardino esterno che era diventato una foresta e aveva quasi nascosto l’entrata, e così via. Abbiamo prima lavorato sull’esterno, mantenendo le caratteristiche originali dell’immobile, compreso il “rosso cantoniero” e poi siamo passati all’interno».

La Rete della Ciclopista del Sole è composta, oltre che dalla Pro Loco, da cinque associazioni di volontariato, una di promozione sociale, una culturale, una sportiva dilettantistica, una cooperative sociale e una impresa, che si occupa di vendita e riparazione di biciclette. Sono realtà molto diverse tra loro: c’è chi si occupa di giovani in formazione o di attività ludiche, altre lavorano con gli anziani, altre ancora con persone che hanno difficoltà di inserimento lavorativo (in particolare gli over 50), o con differenti difficoltà e disabilità (per questo, tra l’altro, tulle le attività dovranno essere accessibili per tutti ed è già stata costruita la rampa di accesso per i disabili). Quindi anche le attività saranno diversificate: laboratori, iniziative culturali, sportive, ricreative, convegnistiche e quant’altro.

Il filo comune”, spiega Jessica Brighenti, progettista, membro delle associazioni Visual Trak e Sempre Verde, «è dato dagli obiettivi finali: conoscenza del territorio, turismo lento, valorizzazione dei prodotti locali, solidarietà e anche collaborazione tra associazioni con scopi diversi».

E quest’ultimo, che è il punto di forza del progetto, perché permette un vero coinvolgimento del territorio, non è un obiettivo scontato. «Pur essendo l’idea nata all’interno del laboratorio Territorio Europa, è stato necessario un processo partecipativo durato alcuni mesi, per mettere a punto l’idea e costruire una rete che fosse veramente tale e che permettesse di lavorare insieme per un progetto che dura nove anni. A Latina ci sono tante associazioni, ma non hanno una tradizione in questo senso. In più, nella rete sono coinvolti anche imprenditori, attraverso la Pro Loco, ed è la prima volta che si apre un vero confronto tra mondo profit e associazioni, per un comune progetto senza scopo di lucro. Era inevitabile che, all’inizio, ci fosse qualche difficoltà nel parlare un linguaggio comune. Per fortuna si stanno creando rapporti umani che aiutano a superare molte difficoltà».

Insieme, sono già state fatte alcune attività, ad esempio per far conoscere la Casa del Sole nell’imminenza dell’inaugurazione, ma non solo: hanno partecipato 700 persone alla passeggiata organizzata in occasione dell’eclissi di luna di fine luglio, un paio di chilometri dal mare alla casa, alla luce, o meglio “all’oscuro”, come dice Jessica, della luna.

Tra le prime iniziative in programma c’è una campagna di raccolta di biciclette usate, per attivare l’attività di noleggio e la ciclofficina, che sarà a disposizione dei ciclisti. Seguiranno proposte di trekking, perché, come spiega Giuseppe Ciavolella dell’associazione Cammino, «questa è una “zona umida” e va valorizzata in tutti i sensi. Grazie alle camminate si possono riscoprire non solo l’ambiente, ma anche la storia e la cultura che la zona umida porta con sé».


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