Attivismo civico & Terzo settore

Brescia, parte la task force della Dia contro l’azzardo

Il Procuratore Generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell'Osso ha deciso di costituire una sezione della Direzione Investigativa Antimafia per svolgere un lavoro d'intelligence che parta dal territorio arrivi fino ai livelli più alti del settore

di Marco Dotti

A Brescia fanno sul serio. La Direzione distrettuale antimafia (DIA), avrà una sua sezione di intelligence dedicata al fenomeno dell'azzardo. Una task force costituita su iniziativa del procuratore generale Pier Luigi Maria dell’Osso.

C'è il problema della dipendenza, certo. Ma c'è un problema sistemico e, proprio perché tale, l'azzardo, spiega il procuratore, genera criticità a catena: estorsioni, micro e macro riciclaggio. Da qui, la necessità di mettere in campo strumenti e soggetti di forte competenza.

Si tratta di «un gruppo interforze interno, di intelligence, che sta iniziando a lavorare sotto la guida del colonnello Giovanni Gervasi», spieg ail Procuratore, che monitorerà « il settore, fino a risalire alla filiera di forniture e produzioni». Proprio sui territori e nella “filiera” il settore è bucato e bucabile: nel 2016, durante un'audizione degli allora vertici dei Monopoli di Stato da parte della "Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere" emerse come tra concessionari (di Stato), Stato e gestori che operano sul territorio mancasse un reale collegamento di responsabilità. Sintetizzando: lo Stato non sa realmente chi opera in suo conto sui territori e i concessionari, per il contratto di filiera, non sono sottoposti a norme di responsabilità attiva come accade, ad esempio, nel caso del subappalto.

Per le reti criminali il gioco d'azzardo è lo strumento ideale. Un vettore di riciclaggio, reclutamento, controllo del territorio, racket e usura. Soprattutto perché, come

Per questo, i tradizionali controlli spesso inevitabilmente limitati a elementi di forma o procedura sono poco o per nulla efficaci. Il network criminale ha intrecciato la finanza: non si spiegano altrimenti i 102 miliardi di solo fatturato legale attestati al 31 dicembre 2017, soprattutto se paragonati alle recenti proiezioni Istat che vedono il complesso di droga, prostituzione e usura attestarsi 200 miliardi. Al “legale” dell'azzardo, va poi aggiunto il nero. Ma, soprattutto, il grigio. Che non è una zona, ma un flusso: i soldi, infatti,possono transitare a seconda delle opportunità su reti di varia natura, con schermature a diversi livelli.


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