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Rise Against Hunger entra nel Guinness dei primati

È in programma il 16 ottobre un evento simultaneo globale a sostegno della Giornata mondiale dell’Alimentazione dal titolo “Rise for the Record”. A promuoverlo l’organizzazione Internazionale non profit che festeggia i suoi primi 20 anni. In Italia due le location: Roma, nella sede di Gustolab International Food Systems and Sustainability e Bologna grazie alla Fondazione Aldini Valeriani

di Redazione

Il 16 ottobre Rise Against Hunger festeggia i suoi primi 20 anni di impegno e di azioni contro la fame con un evento simultaneo globale dal titolo “Rise for the Record”, a sostegno della Giornata Mondiale dell’Alimentazione promossa dalla Fao.
In Italia i protagonisti di questa sfida mondiale saranno Gustolab International Food Systems and Sustainability – che schiererà 50 partecipanti a Roma nella sede di piazza dell’Orologio 7 e la Fondazione Aldini Valeriani, che per questa occasione coinvolgerà 50 volontari a Bologna.

5 minuti (a partire dalle ore 14) di impegno e partecipazione per entrare nel World Guinnes Record. 5 minuti per sensibilizzare sul problema della fame e, soprattutto, per far sapere al mondo che sconfiggere definitivamente la fame nell’arco della nostra esistenza è possibile! È, infatti, questa la mission di Rise Against Hunger ed è l’obiettivo n.2 dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: Fame Zero entro il 2030.

L’evento “Rise for the Record” si terrà contemporaneamente in 10 location nel mondo e coinvolgerà 500 volontari che dovranno occuparsi di assemblare i 5 ingredienti che compongono i pasti di Rise Against Hunger destinati ai programmi di scolarizzazione dei Paesi in via di sviluppo.
Ogni singolo partecipante avrà 5 minuti per mixare riso, soia, verdure disidratate, vitamine e sali minerali, imbustarli, sigillarli e inscatolarli.

«La nostra formula contro la fame» racconta Roberta Baldazzi, Country Manager Italia di Rise Against Hunger «per questa occasione avrà uno svolgimento diverso dai nostri eventi di confezionamento pasti. Normalmente le aziende che aderiscono alle nostre iniziative schierano i propri dipendenti formando delle squadre di volontari organizzati per ruoli, per arrivare a confezionare, con grande energia ed entusiasmo, migliaia di pasti in poche ore»

Una formula di Team Building coinvolgente che Alberto Albieri, presidente di Rise Against Hunger Italia, ha portato in Italia nel 2012 arrivando a produrre nel 2017 oltre 2,7 milioni di pasti destinati ai bambini dello Zimbabwe.
«La fame è una barriera all'educazione, all'occupazione stabile, alla salute e alla crescita economica» afferma Albieri «per questo il 90% dei nostri pasti viene distribuito nelle scuole, per trasformare il luogo di apprendimento in un luogo di accesso al cibo, incentivando le famiglie a mandare i propri figli a scuola, contribuendo in questo modo a eliminare lo sfruttamento del lavoro minorile.»

L’ultimo rapporto pubblicato dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) delle Nazioni Unite lo scorso 11 settembre parla chiaro: le persone che soffrono la fame nel mondo è cresciuto nell’ultimo anno arrivando a 821 milioni. «Un aumento che può essere attribuito a conflitti, crisi economiche e ai cambiamenti climatici» prosegue Albieri «Sono dati sconfortanti che ci spingono a impegnarci di più, oggi più che mai, cercando di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone per raggiungere insieme un obiettivo epocale: vedere un mondo senza fame».

Un impegno che può crescere grazie alla sensibilizzazione e alla partecipazione di tutti. Ogni individuo, ogni azienda, ogni organizzazione civile può essere artefice del cambiamento. «Sconfiggere la fame entro il 2030 è un traguardo epocale che non riusciremo mai a raggiungere senza l’impegno di ciascuno, così pasto dopo pasto, evento dopo evento, ogni opportunità viene colta per ricordare a tutti che la fame è il problema contingente più grave che stiamo vivendo ed al contempo quello che più facilmente si può sconfiggere!», spiega Baldazzi. Fame e spreco convivono nell’inconsapevolezza o, più semplicemente, nella distrazione dei più «Quando ciascuno di noi arriverà a considerare entrambe come realtà intollerabili avremo dinnanzi a noi un cammino tutto in discesa» conclude.


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