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Sicurezza e lavoro: la formazione inizia a scuola

A Bologna, dal 17 al 19 ottobre, tre giorni dedicati alla salute e alla prevenzione degli infortuni nei luoghi lavorativi in occasione di “Ambiente Lavoro”. Esperti del settore presenteranno le novità formative che coinvolgono anche gli scolari. In scena anche il: “Processo all’infortunio: la parola ai giurati”, spettacolo teatrale che ha l’obiettivo di far riflettere sul tema

di Redazione

Formazione, prevenzione e un rigoroso quadro normativo ancora non sembrano sufficienti ad arginare nel nostro Paese un fenomeno quale le morti sul lavoro. In Italia, infatti, si muore ancora e troppo spesso di lavoro: secondo l’Inail sono 713 le denunce con esito mortale nei primi otto mesi del 2018, 31 in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (+4,5%).
A questo tema è dedicata Ambiente Lavoro, la manifestazione fieristica che si svolgerà a Bologna dal 17 al 19 ottobre. Espositori ed esperti affronteranno il tema del lavoro sicuro, i rischi professionali, la prevenzione e la necessità di una nuova e più diffusa cultura che metta al centro la conoscenza come primo strumento per la riduzione delle vittime e degli incidenti sul lavoro.

Abbiamo bisogno di rinnovare e trovare nuovi approcci. E vale forse la pena di cominciare presto, dai bambini di oggi che saranno i nuovi lavoratori di domani. A pensarla così è Ancors – l'Associazione Nazionale dei Consulenti e dei Responsabili della Sicurezza sul lavoro – che punta sulla formazione dei più piccoli e che presenterà ad Ambiente Lavoro il suo programma di laboratori per le scuole d'infanzia in cui bambine e bambini saranno coinvolti come soggetti attivi, grazie a un linguaggio divertente in grado di catalizzare la loro attenzione. Per esempio Ciccio Gobba, un personaggio con una gobba evidente, spiegherà l'importanza di una corretta postura al banco. I laboratori pensati per la scuola primaria sono completamente diversi perché rivolti a bambini di un’età differente. Si articolano in tre fasi tese a evidenziare soprattutto i pericoli che si celano negli oggetti o nei luoghi a loro familiari. Al tema della sicurezza vengono anche dedicati una canzone o un ballo o un flash mob da realizzare col coinvolgimento di tutti. Al termine sarà consegnato a ogni partecipante un patentino che lo qualifica come Little Safety Expert. Tra l’altro, cosa di cui si parla poco, anche tra i banchi di scuola si corrono rischi a causa di comportamenti scorretti e strutture oramai invecchiate, come palestre o giardini. Nel 2017 sono state oltre 75mila le denunce di infortuni occorsi ad alunni delle scuole statali, oltre alle 5mila relative ad allievi di scuole non statali.

Che la sicurezza sul lavoro non debba essere una cosa solo “da grandi” lo pensano anche gli esperti di Tecnologie d'Impresa che, alla prossima edizione di Ambiente Lavoro, presenterà un libro sulla sicurezza totalmente dedicato ai bambini. Obiettivo è conquistare la loro attenzione e diffondere il seme della prevenzione già in tenera età. Si chiama "Andrea è super di sicuro". Il protagonista del libro, Andrea, è un bambino responsabile e benvoluto da tutti. Nella sua vita dedica particolare attenzione alla sicurezza e alla protezione degli abitanti del suo paese, Casonate. Tutte le notti, come un super eroe, veste i panni di Super Andrea e corre in soccorso dei casonatesi. Come spiegano gli autori, «crediamo che per vivere in un mondo più accogliente, sicuro e sano, dobbiamo tutti fare la nostra parte, e occorre iniziare da piccoli. Andrea siamo noi, è nostro figlio e nostro nipote, il bimbo dei vicino e del collega».

Quando si chiede a un lavoratore cosa pensa dei corsi di formazione sulla sicurezza, è probabile che risponderà che sono noiosi e lontani dalla quotidianità del lavoro. Opinioni che hanno spinto Federsicurezza Italia in collaborazione con Apeiron Teatro ad allestire lo spettacolo Processo all’infortunio: la parola ai giurati” che approderà ad Ambiente Lavoro 2018 il 18 ottobre. Il testo è stato scritto da un avvocato, Giovanna Rosa in collaborazione con Giacomo Cecchin: si tratta della narrazione di un processo per infortunio, anzi di un processo all’infortunio. I fatti sono ambientati in una multinazionale metalmeccanica dove una giovane assunta, aggirando le protezioni e le norme, interviene mentre le macchine sono in funzione, rimanendo ferita. Attorno al tema delle responsabilità si sviluppa il dibattimento processuale e la trama stessa della rappresentazione: si cambia scenografia e dalla sala macchine si passa all’aula di tribunale dove lo spettacolo si fa interattivo e chiama in causa non solo gli attori sulla scena ma anche il pubblico. La responsabilità è della giovane operaia, o forse del preposto che non è intervenuto a impedire il comportamento sbagliato, o ancora sta in capo ai colleghi più esperti e al loro cattivo esempio, oppure sono i ritmi imposti dall’azienda che tendono ad avvallare prassi sbagliate di comportamento? Ma quale ragione valida vi può essere per mettere a rischio la propria vita? E se si potesse tornare indietro…

È a questo punto che si aprono le sliding doors: la giovane operaia, in una dimensione parallela, sceglie di non rischiare, cambiando così il corso della sua vita. Ma nella realtà non si può tornare indietro e questo è l’obiettivo dello spettacolo: aiutare a interiorizzare il messaggio che a nessuno è dato di rivivere la propria esistenza e che non vi può essere mai una buona ragione per rischiare di perderla o segnarla per sempre. In scena ci saranno Emanuele Sbarbaro nei panni del dirigente e del responsabile alla protezione e prevenzione; Alessia Gozzi, il preposto; Eleonora Galli, la lavoratrice e, eccezionalmente nei panni del giudice, la stessa autrice, l’avvocato Giovanna Rosa.

In apertura immagine da ambientelavoro.it


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