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Sicurezza sul lavoro: under 35 i più a rischio

Si è celebrata il 14 ottobre, in tutta Italia, la Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro. A Roma alla celebrazione principale il presidente Franco Bettoni ha sottolineato che la manifestazione non è per «ricordare solo il nostro passato, ma, come recita anche lo slogan scelto per questa Giornata, rimarcare che la salute e la sicurezza sul lavoro devono essere una priorità per il futuro del nostro Paese e per le nuove generazioni»

di Redazione

Il tema della sicurezza sul lavoro e i giovani sono stati al centro delle manifestazioni organizzate dall’Anmil in tutta Italia, domenica 14 ottobre, in occasione della 68ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica che ha inviato un suo messaggio a sostegno delle vittime del lavoro e per la prevenzione, mentre il vicepremier nonché ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha inviato un videomessaggio (sotto il video) in cui ha sottolineato come «la sicurezza sui luoghi di lavoro è prima di tutto una questione culturale. La cultura della sicurezza va perseguita quotidianamente, in maniera organica e ragionata. Va portata sicuramente nelle aziende ma anche tra i giovani che devono comprendere e conoscere l’importanza dei comportamenti corretti sui luoghi di lavoro» ha continuato. «Questo è un passaggio fondamentale perché dai dati sugli infortuni ne emerge uno in particolare che a mio parere è la cartina di tornasole di quello che serve per migliorare la sicurezza sul lavoro. Parlo del dato che segnala la crescita significativa degli infortuni per i giovani lavoratori sotto i 35 anni: soprattutto nel periodo tra il 2015 e il 2017, questo periodo ha fatto segnare un incremento di infortuni più che triplo rispetto a quello medio-generale per i giovani di questa età».

A Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, si è svolta la celebrazione principale, patrocinata da Roma Capitale cui hanno partecipato le massime istituzioni e i rappresentanti delle parti sociali: l’assessore regionale del Lazio al Lavoro e Nuovi Diritti, Politiche per la Ricostruzione Claudio Di Berardino ha aperto con i saluti della Regione Lazio; il presidente nazionale dell’Anmil, Franco Bettoni, il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, Claudio Durigon, il vice presidente della Commissione Lavoro del Senato, Annamaria Parente, il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera, Renata Polverini, il presidente del Civ Inail, Giovanni Luciano, il presidente dell’Inail Massimo De Felice, il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, il Rettore dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno, Maria Amata Garito, il Segretario Confederale della Cgil, Franco Martini, il Segretario Confederale della Cisl, Angelo Colombini e la Segretaria Confederale della Uil, Silvana Roseto.

Il presidente Anmil Franco Bettoni (nella foto) ha aperto i lavori lanciando una sfida alle istituzioni: dimezzare gli infortuni e le morti sul lavoro nell’arco dei prossimi cinque anni «Oggi non vogliamo ricordare solo il nostro passato, ma, come recita anche lo slogan scelto per questa Giornata, rimarcare che la salute e la sicurezza sul lavoro devono essere una priorità per il futuro del nostro Paese e per le nuove generazioni. Una riflessione che si impone prepotentemente in un momento storico in cui l’incertezza e la preoccupazione per il futuro sono diventate una costante, dopo anni di crisi che hanno avuto riflessi negativi sia a livello sociale che economico» ha proseguito Bettoni. «Di questo contesto hanno fatto le spese soprattutto i giovani, i primi ad essere colpiti dalla mancanza di lavoro, dalla precarietà e, talvolta, anche dal rischio povertà».

Il presidente Anmil ha poi aggiunto: «Una situazione che si riflette negativamente anche sull’andamento del fenomeno infortunistico, che conferma quanto la precarietà sia strettamente correlata alla numerosità degli incidenti. A partire dal 2015, con la ripresa dell’occupazione, le denunce di infortunio sono cresciute dalle 637.000 unità circa alle 641.000 del 2017, con un incremento dello 0,6% e, anche per il 2018, sembra profilarsi un andamento infortunistico in linea con questa tendenza. Ma la crescita appare ancora più rilevante e significativa per i giovani lavoratori sotto i 35 anni che, nello stesso triennio 2015-2017, fa segnare un incremento di infortuni del 2,2% (da circa 167.000 a 191.000), più che triplo rispetto a quello medio generale. E questo si verifica a fronte di una sostanziale stagnazione dell’occupazione giovanile in questi anni».

Il presidente Bettoni ha inoltre ricordato: «La tutela globale delle vittime di infortuni e malattie professionali è uno dei principali assi della missione istituzionale dell’Inail, negli ultimi anni arricchitasi di aspetti nuovi e cruciali anche in ottica sociale: l’istituto non eroga soltanto prestazioni economiche, ma è responsabile di una serie di interventi che vanno dalla riabilitazione fisica alla tutela sanitaria, fino al reinserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. L’Istituto ha inoltre l’obiettivo di contrastare il fenomeno degli incidenti nei luoghi di lavoro, attraverso iniziative di ricerca, consulenza e formazione. Interventi che hanno lo scopo di consentire a chi subisce un infortunio o una malattia professionale di recuperare le migliori condizioni di salute e di vita possibili, facendo riferimento ad un unico ente interamente garante della loro presa in carico. Non dobbiamo però dimenticare» ha aggiunto «che l’efficacia di tutti gli interventi che compongono le attività istituzionali dell’Inail deriva strettamente dall’adeguatezza delle risorse messe a disposizione per la loro realizzazione: tema che si pone in tutta evidenza a fronte, appunto, delle più recenti risultanze di bilancio dell’Istituto».


I partecipanti alla cerimonia in Campidoglio a Roma

Prendendo la parola il sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali Claudio Durigon ha condiviso l’obiettivo del presidente Bettoni di dimezzare gli infortuni sul lavoro nei prossimi cinque anni dando vita a tavoli di concertazione. A questo proposito, ha aggiunto che «ci sono risorse adeguate nella finanziaria e che bisogna mettere a sistema tutte le energie presenti sul territorio. Il Governo ha già dato un segnale molto importante costruendo un decreto dignità d’urgenza per ridare equilibrio ad un mercato del lavoro troppo precario soprattutto per i giovani». Per quanto riguarda la formazione Durigon ha auspicato che d’ora in poi venga attuata soprattutto sul territorio e a tale scopo la scuola può costituire un elemento di traino. Le norme, ha concluso, «in Italia sono tante e sicuramente tra le migliori, ma vanno in buona parte riviste ed attuate in maniera adeguata alle esigenze del mercato. Per quanto riguarda l’avanzo di gestione del bilancio dell’Inail, questo deve servire a creare un piano economico forte che preveda incentivi per la sicurezza e risorse finalizzate al reinserimento lavorativo delle persone infortunate. In questa direzione deve andare anche il rafforzamento dei centri dell’impiego».

Tre le parole chiave sottolineate dall’assessore Regionale Lavoro e Nuovi Diritti Claudio di Berardino: informazione, formazione e controlli. «Occorre condividere le strategie di intervento per affrontare seriamente il problema. Per parlare di sicurezza bisogna intervenire sui contratti di lavoro, a cominciare da quelli occasionali che coinvolgono soprattutto i giovani e non garantiscono loro adeguate tutele. Interventi sono necessari anche sulla riforma previdenziale e sulla messa in sicurezza delle strade dal momento che una parte degli incidenti sul lavoro avviene in itinere».

Da parte sua Massimo De Felice, presidente dell’Inail ha sottolineato l’impegno che l’Inail attua nel campo della prevenzione stanziando finanziamenti per l’aggiornamento dei macchinari. «Non basta classificare i rischi a parole, ma occorre una prevenzione concreta basata sui cicli di produzione. È necessario lavorare sui distretti, al di là delle singole competenze regionali, organizzando tavoli operativi mirati».
«Nell’aprile scorso sono state approvate le linee di mandato di questa Consiliatura in cui vengono indicate la riduzione delle tariffe a beneficio delle imprese ed il miglioramento delle prestazioni economiche per gli assicurati. Ha fatto anche riferimento alla numerosa platea di lavoratori non assicurati dall’Inail» ha detto il presidente Civ Inail Giovanni Luciano.

La vice presidente della Commissione Lavoro del Senato Annamaria Parente si impegnerà innanzitutto per la ricostituzione della Commissione d’inchiesta infortuni e morti bianche e ha proposto che, quando muore una persona sul lavoro, si fermi per un minuto tutto il Paese perché non basta un minuto di silenzio come quello di oggi, in occasione della Giornata dedicata alle vittime del lavoro. Soltanto così potrà crescere la cultura della sicurezza sul lavoro. Renato Polverini, vice presidente della Commissione Lavoro della Camera ha sottolineato: «Se i morti sul lavoro non calano c’è qualcosa che non va. Ci sono tante buone leggi, ma sono complesse nella loro applicazione, soprattutto per le piccole imprese. A questo si aggiunge un meccanismo di controlli troppo frastagliato. Il sistema non deve martellare le norme che già esistono, ma rafforzarle. Per quanto riguarda la formazione, propone di inserire la materia della sicurezza sul lavoro fin dalle scuole elementari, cominciando dai figli dei lavoratori e soprattutto dalle famiglie di immigrati».

«Abbiamo un nemico comune che è la retorica», ha detto il segretario confederale Cgil Franco Martini. «La contrattazione può fare molto per l’innovazione culturale. I quasi 900 contratti al Cnel parlano di riduzione del costo del lavoro spendendo meno sulla sicurezza e su questo tema non ci può essere scambio. La più grande fabbrica di infortuni e di corruzione nel nostro Paese è il mercato degli appalti e prima di cambiare il Codice, entrato in vigore da pochi mesi, occorre incominciare ad applicarlo».
Il segretario confederale Cisl Angelo Colombini ha aggiunto: «Quando si parla di sicurezza, non si fa riferimento ad un costo ma ad un investimento, che riguarda innanzitutto il bene dei lavoratori. Occorre investire sui macchinari per realizzare l’industria 4.0. Lo stretto rapporto tra imprese, sindacati e istituzioni non può essere banalizzato perché esistono ancora molti aspetti che non sono stati applicati all’interno di molte imprese». Colombini si è soffermato in particolare sulle malattie professionali, a cominciare dall’amianto e ha annunciato per il prossimo 6 novembre un presidio sotto il ministero del Lavoro. Silvana Roseto, segretario confederale Uil si è soffermata in particolare sui rischi dei lavoratori anziani, che faticano a restare nelle stesse mansioni e sull’alto tasso di precarietà, non supportato da un’adeguata formazione professionale che viene realizzata in tempi troppo brevi. Ha ricordato l’ampia platea di lavoratori non assicurati Inail che non rientrano nei dati statistici diffusi dall’Istituto.

«Esiste l’esigenza di un impegno comune, fuori dalla logica del profitto dalla quale discendono gli incidenti sul lavoro» ha affermato il presidente Confartigianato Giorgio Merletti. «La persona non è un ingranaggio e nelle nostre aziende è il soggetto più importante. Anche sulla produttività c’è molto da discutere e la logica del valore aggiunto dovrebbe essere quella della personalizzazione del prodotto, sulla quale incide la formazione del lavoratore che non può essere effettuata nell’arco di una sola settimana».

Da parte sua Maria Amata Garito, rettore Uninettuno ha fatto riferimento al primo Corso di Laurea Telematica Triennale in Diritto della Sicurezza sul Lavoro, grazie alla collaborazione con l’Anmil. «Il nostro obiettivo è di creare un gruppo di lavoro misto tra professori universitari ed esperti del mondo del lavoro sui temi della sicurezza e del mondo della prevenzione con competenze legate ai bisogni reali. Stiamo facendo una ricerca mirata soprattutto sugli invalidi con menomazioni forti allo scopo di poterli reinserire nella vita attiva e non lasciarli soli».

In apertura un momento della manifestazione Anmil a Roma