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“Quel mattino a Lampedusa”, la lettura teatrale diventa un libro

Il progetto è diventato un libro edito da Ecra srl. Sono state realizzate ben 320 letture con oltre 28mila spettatori; 80mila euro di offerte sono state interamente devolute a favore di 220 iniziative di accoglienza ai migranti, profughi e richiedenti asilo

di Redazione

Quel Mattino a Lampedusa” è una lettura scenica di Umberto Antonio Riccò edita in Italia da Ecra srl, Edizioni del Credito Cooperativo, nata dopo la terribile tragedia che si è consumata il 3 ottobre 2013 sulle coste di Lampedusa dove persero la vita 368 persone.

«Nell’autunno del 2013», racconta l’autore Riccò, «scossi per quanto era accaduto a qualche centinaio di metri dalla “Porta di Lampedusa – porta d’Europa”, il monumento ai migranti morti in mare dell’artista Mimmo Palladino, abbiamo deciso di allestire una lettura scenica. Pensavamo di proporla unicamente in Germania, ad Hannover e nella regione limitrofa con una decina di repliche dopo la prima. Nulla più». Dopo quattro anni e mezzo dall’avvio del progetto invece il bilancio è molto diverso rispetto alle previsioni. Sono state realizzate ben 320 letture con oltre 28mila spettatori; 80mila euro di offerte sono state interamente devolute a favore di 220 iniziative di accoglienza ai migranti, profughi e richiedenti asilo; sono state attivamente coinvolte nel progetto 483 organizzazioni, comunità religiose, istituzioni scolastiche, amministrazioni comunali, sindacati, gruppi culturali e associazioni impegnate nel volontariato; circa 1.500 persone hanno dato il loro contributo leggendo i testi o garantendo il corretto svolgimento tecnico dello spettacolo.

«Nel 2013», continua Riccò, «la notizia della tragedia aveva avuto l’usuale eco dei fatti di cronaca, era cioè evaporata dalle pagine dei giornali nell’arco di pochi giorni. Il nostro progetto aveva quindi contribuito a riportarla alla memoria. Solo in seguito, quando i media hanno documentato la lunga marcia dei profughi attraverso i Balcani e l’ignobile atteggiamento del governo ungherese, la percezione del problema è cambiata. Con la venuta di circa un milione di migranti nel 2015, ogni città tedesca, ogni luogo d’arrivo è diventato una sorta di molo Favarolo, quello in cui a Lampedusa attraccavano le barche cariche di migranti. Vedere da vicino la gente che arrivava, percepirne la stanchezza e la sofferenza, capire che si trattava di persone ha cambiato la prospettiva».

Antonio Uberto Riccò, ex dirigente scolastico, si è occupato per molto tempo dei giovani italiani immigranti in Germania e di progetti educativi italo-tedeschi. Migrazione, integrazione e diritto d’asilo sono da una decina d’anni anche al centro della sua attività sociale e artistica. Ha promosso e coordina il gruppo di volontari che ha sviluppato la lettura scenica “Quel Mattino a Lampedusa” e il correlato progetto sociale.


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