Attivismo civico & Terzo settore

Da Fondazione Cariparo 135 mln per il prossimo triennio

Un piano con otto linee strategiche di intervento guiderà le attività filantropiche di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che nelle parole del presidente, Gilberto Muraro amplia i confini del suo ruolo: «non più solo semplice “sostenitore” ma “innovatore sociale”». 45 i milioni sul piatto già dal 2019

di Redazione

A guidare l’attività filantropica della Fondazione Cariparo nel triennio 2019-2021 sarà il piano, presentato oggi, che prevede uno stanziamento pari a 135 milioni di euro, di cui i primi 45 nel 2019.
Oltre ai numeri una scelta strategica precisa. Gli organi della Fondazione hanno intrapreso negli ultimi 10 mesi un percorso di analisi e riflessione che ha portato a una ridefinizione del ruolo che l’ente vuole esercitare nei prossimi anni: da un lato, quello tradizionale di sostegno alla realizzazione di progetti con elevata probabilità di successo, dall’altro quello di soggetto capace di generare innovazione sociale attraverso la sperimentazione di soluzioni nuove per affrontare problemi irrisolti della comunità in cui opera, i cui risultati potranno essere messi a disposizione dell’intero territorio.

Questo nuovo approccio ha comportato una ridefinizione della politica filantropica che, dopo una attenta analisi dei bisogni del territorio e un benchmark con le maggiori fondazioni nazionali e internazionali, si svilupperà in 8 linee strategiche: Salute e Corretti stili di vita, Formazione del capitale umano, Inclusione sociale, Housing sociale, Ricerca e sviluppo, Partecipazione alla vita culturale, Valorizzazione e tutela del patrimonio storico artistico e Protezione e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio.

«La missione della Fondazione consiste nel promuovere la qualità della vita e lo sviluppo sostenibile del territorio di Padova e Rovigo, con una visione di comunità aperta, solidale e incline all’innovazione. Essa persegue la missione con modalità che derivano dalla sua natura peculiare di soggetto che, seppur privato, persegue finalità di utilità collettiva. Questa specifica natura differenzia la Fondazione sia dai soggetti pubblici, di cui pure condivide le finalità, che dagli enti privati, di cui, invece, condivide la forma. Gode quindi di una maggiore flessibilità di azione rispetto all’amministrazione pubblica, non dovendo sottostare agli stessi meccanismi di governance né alle procedure legislative o regolamentari. Inoltre, opera con più ampia libertà di scelta rispetto agli altri soggetti for profit che devono remunerare gli azionisti», dichiara Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. «Queste caratteristiche ci hanno spinto ad ampliare il ruolo del nostro ente, espandendone i confini: non più solo semplice “sostenitore” ma “innovatore sociale”, che forte della possibilità di assumere rischi con impatti minori rispetto ad altri soggetti, intensifica la sperimentazione di soluzioni nuove, potenzialmente più efficaci, ma con risultati ancora incerti o non misurati con sufficiente rigore, per affrontare problemi irrisolti della comunità in cui opera».

In particolare i 45 milioni di euro previsti per il prossimo saranno così suddivisi:
6 milioni di euro per Salute e Corretti stili di vita
5 milioni di euro per la Formazione del capitale umano
5 milioni di euro per l’Inclusione sociale
500 mila euro per l’Housing sociale
11 milioni di euro per la Ricerca e sviluppo
6 milioni di euro per la Partecipazione alla vita culturale
6 milioni di euro per la Valorizzazione e tutela del patrimonio storico artistico
2,5 milioni di euro per la Protezione e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio
Infine, 3 milioni di euro per le richieste di contributo inviate spontaneamente alla Fondazione e che dovranno rientrare in una delle 8 linee.

Quattro le principali modalità di intervento, il cui calendario sarà definito entro la fine del 2018: progetti della Fondazione, bandi, richieste di contributo al di fuori dei bandi, investimenti patrimoniali collegati alla missione (Mri – Mission Related Investments). 


Nell’attuare la propria attività filantropica, la Fondazione si impegna a disseminare le buone pratiche, a collaborare con le altre fondazioni di origine bancaria, in particolare quelle del triveneto, e a sostenere azioni che favoriscono la nascita di reti tra i diversi soggetti del territorio (enti pubblici, terzo settore, mondo produttivo, ecc.).


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