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Lo spot che riapre il dibattito: per i disabili, luoghi speciali sì o no?

Fra pochi giorni la Fondazione Sacra Famiglia lancerà una campagna di comunicazione che sta facendo discutere. Alla critica di Superando risponde il presidente della Fondazione di Cesano Boscone

di Redazione

“Sta vincendo la cultura dei luoghi speciali”. Con questo titolo Superando.it in un editoriale non firmato (e attribuibile al direttore della testa Carlo Giacobini) ha criticato il nuovo spot della Fondazione Sacra Famiglia, che andrà in onda prossimamente sulle reti Mediaset.

SUPERANDO: LA RINUNCIA A UNA VITA NORMALE
«Un nostro spot», scrive Superando.it, «l’avremmo montato al contrario, con la vera angoscia rappresentata dentro strutture segreganti, dentro luoghi speciali che nulla hanno a che spartire con i servizi per l’abitare rispettosi della libertà individuale di scegliere dove vivere e con chi vivere. Avremmo messo in video la gioia autentica di chi può mantenere la propria autonomia, l’indipendenza propria, a casa propria, con appropriati sostegni». E ancora: «Non stiamo perdendo solo una battaglia mediatica che distorce la visione, deposita nuove convinzioni, cristallizza luoghi comuni, mummifica prassi, riporta la disabilità nell’alveo sanitario. E che arrichisce alcuni a discapito di altri. Stiamo cedendo il passo alla cultura dei luoghi speciali, novella formula dell’isolamento, della segregazione, cultura che vellica e convince alla fine anche alcuni fra noi. La cultura della rinuncia a poter vivere, con l’intelligente sostegno di una comunità civile, un’esistenza in luoghi e modi normali.
Fra la gente, con la gente. Non con un cameriere vestito da medico».


SACRA FAMIGLIA: SERVIZI PERSONALIZZATI PER I DISABILI
Non si è fatta attendere la replica della Fondazione Sacra Familia che ha divulgato una nota a firma del presidente don Marco Bove.
Ecco il testo integrale: «Lo spot he abbiamo appena comunicato, e che a breve sarà trasmesso sulle reti nazionali, vuole essere uno strumento per arrivare a tante persone e famiglie che probabilmente non conoscono la realtà di Fondazione Sacra Famiglia e il suo ultracentenario impegno nell’aiuto ad anziani e disabili e che non hanno idea dei possibili servizi a disposizione delle persone più fragili. Sacra Famiglia, con la sua concreta attività, è tra le poche realtà che cerca di sviluppare, in tutti i modi, servizi flessibili, personalizzati e innovativi, rispettosi della dignità ed orientati alla qualità della vita della persona con disabilità fisica e soprattutto con disturbi del comportamento. Un esempio è rappresentato dai servizi di counselling territoriale rivolti a persone affette da autismo che aiutano le famiglie e le scuole ad affrontare e gestire giorno per giorno la malattia dei propri cari.
Inoltre, da tempo Sacra Famiglia ha messo in luce l’esigenza di sviluppare una rete di Centri Diurni e di dare sempre più sollievo ed occasioni di riposo a chi assiste il proprio caro a domicilio con il servizio di ricoveri temporanei. A ciò si accompagna la richiesta di Residenze Sanitarie per Disabili aperte al territorio per garantire supporto alle persone che vivono a casa. Sul territorio nazionale, si tratta di uno dei pochi esempi.
Riteniamo che quello che realmente serva ai disabili siano servizi personalizzati sulla base dei bisogni e dei contesti socio sanitari in cui sono inseriti. I bisogni cambiano nel tempo e non devono essere letti con lenti ideologiche che aprono le porte a pericolose generalizzazioni. In questo contesto sappiamo bene, perché ce lo chiedono centinaia di persone, che servono servizi residenziali orientati alla piena qualità di vita per le persone con disabilità. Questo è ciò che Fondazione Sacra Famiglia cerca di fare tutti i giorni, con i limiti e gli errori di tutte le vicende umane, mettendoci impegno, professionalità e anche proprie risorse economiche ogni anno da 122 anni. Al di là dell’aspetto stilistico e formale, lo spot al centro dell’articolo parla di noi, della nostra esperienza sul campo, fatta di persone e storie reali, non di numeri».


SUPERANDO: ABBIAMO PROSPETTIVE DIVERSE
Una replica che ha sollecitato la contro replica della redazione di Giacobini: «Le considerazioni garbate e puntali di Don Marco Bove, presidente della Fondazione Sacra Famiglia, ci convincono – pur nel rispetto della persona e dell’organizzazione che dirige e degli operatori coinvolti – che osserviamo il mondo da angoli prospettici significativamente differenti. Solo un esempio: da anni la forzosa congiunzione dei termini “residenza” e “sanitaria” – che pur ricorre ampiamente nelle regolamentazioni regionali – ci ingenera un certo moto di fastidio, quasi che la disabilità sia ancora ritenuta un problema, appunto, sanitario. I tempi, la cultura, le esigenze cambiano, come giustamente, pur per altri versi, annota Don Bove. E così pure le istanze dei singoli, delle persone, testimonianze che anche noi raccogliamo. A prescindere dalle scelte organizzative, dalle soluzioni proposte, dalla qualità della vita che si assuma come centrale, il nostro editoriale puntava l’indice su uno specifico aspetto di quello spot, sul messaggio finale, quello che, con tinte fosche, delinea la vita in casa propria come scelta di angosciosa solitudine. E quel messaggio ci preoccupa ancor di più, proprio per la buona qualità del video e per la sua probabile larga diffusione. La Fondazione sicuramente riuscirà nell’intento di giungere alle famiglie e alle persone presentando la propria attività, ma insieme porterà anche un messaggio distorto rispetto all’abitare in autonomia».


SACRA FAMIGLIA: SUPERANDO CI VENGA A TROVARE A CESANO BOSCONE
La Sacra Famiglia a questo punto ha invitato Giacobini a visitare la struttura di Cesano Boscone, alle porte di Milano.


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