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Ad Avis da quest’anno va di moda il giallo

L'associazione ha presentato la sua prima campagna per donazione del plasma. «Abbiamo bisogno di sempre più volontari, complice anche il calo demografico, ma necessitiamo soprattutto di donazioni programmate e pianificate, che vadano realmente incontro ai bisogni trasfusionali dei nostri ammalati», ha sottolineato il presidente Gianpietro Briola

di Redazione

Quasi 4 italiani su 5 (il 79% della popolazione secondo il sondaggio Ipsos) non conoscono bene la differenza tra donazione di sangue intero e donazione di plasma.

È uno dei dati principali emersi dal sondaggio che Avis ha commissionato a Ipsos per lanciare a Milano in Triennale la prima campagna nazionale per la promozione della donazione del plasma.

Attraverso un linguaggio visivo legato al mondo della moda, dell’eleganza, del design, dell’arte e della cucina, la campagna punta a presentare la donazione come un gesto di tendenza.

Filo conduttore è il giallo, colore del plasma ed elemento cromatico che “fa la differenza”, rendendo uniche e speciali tutte le situazioni in cui compare.

A sottolineare la percezione del dono come un’espressione di stile e contemporaneità è appunto il claim scelto: “Da quest’anno va di moda il giallo. Distinguiti, dona il plasma”.

«Questa campagna – spiega il presidente di Avis Nazionale, Gianpietro Briola – è la prima nel suo genere in Italia e punta a ricordare a tutti, donatori e non donatori, quanto sia importante per il nostro sistema trasfusionale e i nostri pazienti la donazione di plasma. Abbiamo bisogno di sempre più volontari, complice anche il calo demografico, ma necessitiamo soprattutto di donazioni programmate e pianificate, che vadano realmente incontro ai bisogni trasfusionali dei nostri ammalati».

La campagna comprende uno spot tv e radio, nelle versioni da 30 e 15 secondi, e 5 scatti fotografici disponibili in diverse varianti (manifesti 70×100, 50×70, A4, copertine e immagini per social). Nata prendendo spunto da una campagna regionale di Avis Marche del 2014, “Distinguiti, dona il plasma” è stata ideato dall’agenzia Damco e curata dalla casa di produzione Withstand. All’evento di presentazione erano presenti ospiti del mondo trasfusionale e del volontariato, Roberto Bernocchi (Pubblicità Progresso) e Claudia Firenze (responsabile progetti comunicazione Avis Nazionale). Testimonial d’eccezione della serata è stato Daniele Cassioli, pluricampione di sci nautico per disabili.

Il sondaggio

Condotto nel mese di ottobre con metodologia CAWI (computer web assisted interview) su un campione di 800 persone rappresentativo della popolazione italiana, il sondaggio ha indagato alcune conoscenze degli italiani in tema di donazione di sangue, plasma e di Avis.

Oltre i 2/3 degli italiani (69%) associano in prima battuta la parola plasma al mondo del sangue, rispetto ad altri mondi (televisione, energia,etc.).

Elevata la percentuale di risposte che collegano la donazione di sangue più ad aspetti sociali e solidali che non puramente medici: per il 44% degli italiani si tratta di un dovere sociale e di un gesto di solidarietà e altruismo, mentre per un altro 42% è un gesto che nasce dalla consapevolezza che il sangue non si fabbrica in laboratorio.

Rispetto alla donazione di plasma, quasi 4 italiani su 5 (il 79%) non è ben consapevole delle differenze tra donazione di sangue intero e plasma, mentre il restante 21% afferma di conoscere abbastanza bene le differenze mediche tra le due pratiche.

C’è poi un 36% per cento di italiani che è abbastanza convinto di prenderla in considerazione per il futuro, un’analoga percentuale che non lo farà mai e una parte significativa (28%) che non sa dare una risposta precisa.

Per quanto riguarda i motivi che ostacolano l’idea di diventare donatori di plasma, i problemi di salute (54%) hanno il sopravvento su una sensazione di paura (22%), sul non averci mai pensato prima (12%) e sulla mancanza di tempo (8%).

Il senso di paura per gli aghi è prevalente nella fascia dei più giovani (18-34 anni), mentre le problematiche di salute incidono soprattutto sulle donne e su chi ha tra i 45 e i 60 anni.

Un’ulteriore domanda ha riguardato la notorietà di AVIS tra la popolazione. L’81% degli italiani afferma di conoscere bene o molto bene il brand dell’Associazione, mentre un 18% dichiara di averla sentita nominare qualche volta e solo l’1% di non conoscerla affatto.