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Education & Scuola

A Caserta la prima scuola italiana ad attivare uno Sprar

È il V circolo didattico di Caserta la prima scuola italiana in assoluto ad attivare dei tirocini formativi dedicati ai richiedenti asilo. Il tutto grazie al progetto “Accolti e Attivi#Scuola”, realizzato in collaborazione con la cooperativa Solidarci e l’Arci di Terra di Lavoro

di Redazione

È il V circolo didattico di Caserta la prima scuola italiana in assoluto ad attivare dei tirocini formativi dedicati ai richiedenti asilo. Il tutto grazie al progetto “Accolti e Attivi#Scuola”, realizzato in collaborazione con la cooperativa Solidarci e l’Arci di Terra di Lavoro. Si parte, dal prossimo 12 novembre, con due tirocinanti. Il primo sarà impegnato in attività di manutenzione del verde. Il secondo coadiuverà la segreteria della direzione didattica del V circolo con attività di front office. Entrambe i rifugiati politici saranno operativi per cinque mesi. “Una sfida condivisa con entusiasmo dal consiglio d’istituto – racconta il dirigente scolastico del V Circolo, Francesco Mezzacapo – perché la scuola, come recita il testo della legge 107 del 2015 deve essere un luogo di inclusione e condivisione. Il V Circolo sarà il pioniere di un’esperienza che potrebbe essere mutuata anche in altre realtà scolastiche italiane. Di sicuro, siamo orgogliosi del fatto che sia casertana la prima scuola in assoluto ad aprire le proprie porte a chi ha chiesto e ottenuto protezione umanitaria nel nostro Paese”.

“Accolti e Attivi#Scuola” coinvolge due titolari di protezione internazionale accolti nei progetti Sprar dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Succivo e Gricignano d’Aversa. Ovviamente, non ci sono costi aggiuntivi per il V Circolo, in quanto l’attività dei tirocinanti verrà finanziata con i fondi del Sistema di protezione per richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero dell’Interno e dell’Anci. “Non a caso – spiegano Mara Vitiello di Solidarci e Angelo Ferillo dell’Arci – lo Sprar ha tra i suoi obiettivi proprio quello di formare professionalmente i rifugiati, dando loro la possibilità di rendersi autonomi. Questo è il secondo progetto simile che attiviamo a Caserta, dopo la scommessa vinta alla Reggia vanvitelliana, e siamo contenti di sperimentare questo modello di accoglienza in una scuola, palestra di vita per i cittadini del domani”.


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