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Territori accoglienti: a Trento voce ai Comuni

All’Università trentina un workshop sulle buone pratiche italiane, organizzato da Euricse per il 24 novembre. Saranno presentate esperienze di Terzo settore ed enti locali dalla Calabria al Trentino dove cittadine e paesi con l’arrivo di richiedenti asilo, rifugiati e detentori di varie forme di protezione internazionale hanno sperimentato soluzioni inedite

di Redazione

“Territori accoglienti. Terzo settore e enti locali: dalle pratiche alle sfide future“ questo il titolo del workshop organizzato da Euricse (sabato 24 novembre all’università di Trento – dettagli in agenda online): uno spazio per raccordare e intrecciare tra loro le esperienze. Oltre trenta pratiche diffuse in tutto il Paese, dalla Calabria al Trentino, sei ambiti in cui si declina in modo originale la capacità di rispondere alla sfida migratoria (inserimento lavorativo; abitare; rivitalizzazione delle aree rurali e montane, relazioni con la pubblica amministrazione; gestione dei conflitti; salute e accesso alle cure).

L’intento è quello di far emergere alcune delle esperienze già avviate in Italia; buone pratiche spesso sommerse e scarsamente conosciute. Nel corso della mattinata, nelle sei sessioni parallele troveranno spazio e voce cooperative, imprese sociali, Comuni, Regioni e consorzi che quotidianamente danno senso all’accoglienza. Tra gli ospiti attesi: Daniela Di Capua, direttrice del servizio centrale Sprar e, nella tavola rotonda moderata da Carlo Borzaga, Stefano Granata, presidente Federsolidarietà, Cosimo Palazzo, direttore area emergenze sociali (Comune di Milano), Anna Fasano, vicepresidente di Banca Etica, Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci per le politiche migratorie, don Giusto Della Valle, della parrocchia di Rebbio (Como). Con loro, 31 pratiche che si racconteranno e si confronteranno.

Sicilia, Trentino, Lazio, Calabria, Toscana, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Campania. L’Italia è anche una costellazione di territori accoglienti. Cittadine e paesi che con l’arrivo di richiedenti asilo, rifugiati e detentori di varie forme di protezione internazionale hanno sperimentato soluzioni inedite. Modelli, pratiche e paradigmi originali in grado di rispondere a un corollario di bisogni. Trovando, per esempio, soluzioni nell’abitare; riconsegnando vitalità e prospettive a luoghi spopolati (o a rischio spopolamento).
Oppure rigenerando spazi, edifici, campi dimenticati; rilanciando professioni sull’orlo dell’estinzione; recuperando economie e risorse inutilizzate; dando vita a innovative forme di inclusione sociale e lavorativa con un esplicito impatto sull’economia locale, sull’occupazione, sul welfare. Iniziative, queste, diffuse da Nord a Sud. Dal Trentino alla Sicilia, dall’Appenino alla Carnia, tornando alle valli di Lanzo.
Realizzati grazie all’opera di mediazione di tante organizzazioni del Terzo settore e grazie al contributo degli enti locali, Comuni o Regioni che siano, simili pratiche hanno saputo coinvolgere attivamente i propri abitanti. Tuttavia molti di questi laboratori d’innovazione sociale sono spesso poco conosciuti. Ecco perché è da qui, dai territori accoglienti, che il workshop del 24 novembre intende ripartire. L’evento è organizzato da Euricse, in collaborazione con Empower-Se Cost Action, Emes International Research Network, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università di Trento, Consorzio Nazionale Idee in Rete, Centro di Salute Internazionale e Interculturale (Csi), e con il patrocinio di Banca Etica, Federsolidarietà, Ordine degli assistenti sociali del Trentino Alto Adige.

Il workshop segue il seminario di ricerca “Tackling the migration and refugee challenge” organizzato il 22 e il 23 novembre al dipartimento di Sociologia dell’università di Trento e organizzato da Euricse, Empower-Se Cost Action, Emes International Research Network e Università di Trento. Due giorni di riflessione accademica e di respiro internazionale, a loro volta dedicati a capire il modo in cui il terzo settore sta rispondendo all’accoglienza. I risultati saranno presentati anche nel workshop per creare una congiunzione pratica e ideale fra buone pratiche diffuse.

In apertura photo by Belinda Fewings on Unsplash


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