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Ruspe al centro Baobab: sgomberata anche una famiglia italiana

Cacciate dal presidio romano 150 persone. Salvini gongola: «In corso lo sgombero di Baobab a Roma. Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate. L'avevamo promesso, lo stiamo facendo». Gli attivisti: «Le persone che non subiranno provvedimenti ci troveranno come sempre vicino alle stazioni o nei luoghi della cosiddetta marginalità». Divisi i cittadini romani. L'unione inquilini: «Siamo stanchi di vedere la caccia ai poveri». Il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina: «Accogliamo con enorme favore lo sgombero di Baobab da parte della Questura»

di Redazione

C'e' anche una famiglia italiana tra le persone sgomberate questa mattina nel presidio Ex Baobab di piazzale Maslax. Secondo una prima stima dell’agenzia Dire, sarebbero circa 150 le persone trovate questa mattina dalla Polizia all'interno del presidio. Circa 120 quelli che sono stati portati in via Patini presso gli ufficio immigrazione della Questura di Roma. Gli altri 30 sarebbe invece richiedenti asilo o persone con regolari documenti di riconoscimento che sono state allontanate. Terminato l'allontanamento delle persone nel presidio, è entrata in azione la ruspa. Un bobcat sta abbattendo le baracche di fortuna dei migranti sgomberati questa mattina.

"In corso lo sgombero di Baobab a Roma. Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate. L'avevamo promesso, lo stiamo facendo. E non e' finita qui. Dalle parole ai fatti". Lo scrive su twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

“È entrata in azione la politica salviniana e il Campidoglio ha completamente abdicato". Questa la replica dei rappresentanti e i volontari dell'ex Baobab presenti in piazzale Maslax dove si stanno ultimando le operazioni di sgombero dell'area. “Si' e' vero, qui c'era anche una famiglia italiana. Parliamo di poveri e noi non chiedevamo il passaporto alle persone che venivano qui, fermo restando che migrare per noi non e' un reato. Eravamo contro il decreto Minniti e ora siamo contro quello Salvini". Aggiunge Andrea Costa, uno dei responsabili di Baobab Experience. Alla domanda 'Che fine faranno i migranti sgomberati?', Costa ha risposto: "Quelli che non subiranno provvedimenti ci troveranno come sempre vicino alle stazioni o nei luoghi della cosiddetta marginalita'"

"A Roma la caccia ai poveri continua senza tregua". Lo comunica in una nota stampa l'Unione Inquilini Roma. Il segretario romano Fabrizio Ragucci afferma: "La mano pesante della Prefettura ha deciso di mettere fine a al progetto del Baobab Experience diventato un punto di riferimento a Roma, ci chiediamo come intenda ora intervenire il Comune di Roma. Non basta sgomberare. E' del tutto evidente che la Sala Operativa Sociale non possa continuare a essere l'unico strumento del Comune di Roma. Siamo stanchi di vedere la caccia ai poveri. Oramai la SOS sembra essere una foglia di fico per un Comune incapace di trovare soluzioni e violento nelle pratiche.Ora attendiamo di conoscere le sorti delle persone condotte in via Patini".

Di tono diverso le dichiarazioni del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina: "Quali residenti che da anni subiscono, accogliamo con enorme favore lo sgombero di Baobab da parte della Questura: non e' il primo sgombero che viene fatto e confidiamo che questa sia la volta buona per fermare definitivamente questa associazione criminale che devasta con le proprie occupazioni interi quartieri. Li abbiamo subiti in Via Cupa dove a causa loro chiusero il 90% delle attivita' commerciali e il valore delle case si ridusse del 70% e li abbiamo continuati a subire alla Stazione Tiburtina dove la tendopoli abusiva era diventata la meta e il rifugio di criminali di ogni tipo in fuga da controlli. Confidiamo che la Questura non si fermi allo sgombero ma che blocchi una volta per tutte i vertici dell'organizzazione diventati oggi star televisive e che revochi anche tutti gli incarichi che Baobab ha proprio negli uffici immigrazione del Ministero degli interni. Il nostro timore da residenti e' che anche questa volta l'unico effetto dello sgombero sia lo spostamento dell'accampamento ad altro angolo della Stazione. La cosa non ci stupirebbe piu' di tanto vista la capacita' di adattamento di Baobab e le ingenti risorse economiche che pubbliche amministrazioni quali la Regione Lazio mette a disposizione per le loro attivita'".


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