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Dopo le accuse, Msf scrive ai suoi sostenitori

L’indesiderata esposizione mediatica legata alle ultime vicende della nave Aquarius, la richiesta di sequestro e l’accusa di cattivo smaltimento dei rifiuti hanno indotto la responsabile della raccolta fondi a scrivere un appello a chi fino a oggi ha sostenuto l’organizzazione

di Redazione

Usa poche righe per ricostruire la notizia di cronaca di martedì 20 novembre (qui e qui le news) Annalaura Anselmi, direttrice della Raccolta fondi di Medici senza frontiere, per arrivare poi a sottolineare il fatto che «rifiutiamo categoricamente queste accuse e siamo pronti a chiarire i fatti e a rispondere delle procedure che abbiamo seguito e riaffermiamo con forza la legittimità e la legalità della nostra azione umanitaria».

L’organizzazione medico umanitaria sa bene che le accuse possono ledere la fiducia dei sostenitori e ha scelto di utilizzare la comunicazione diretta per ricordare che: «La Procura sostiene che questi rifiuti dovevano essere considerati rifiuti sanitari a rischio e gestiti secondo apposite procedure, ma Msf ha sempre seguito procedure standard basate su regolari contratti con gli agenti portuali e le aziende preposte allo smaltimento dei rifiuti al porto, per questo siamo sereni e confidiamo nel corso della giustizia.
Da medici, è inaccettabile anche solo il sospetto di una simile ipotesi di reato: salvare vite è la nostra prima ed unica missione. "Questa accusa attacca la professionalità di tutti gli operatori umanitari impegnati a controllare trasmissioni infettive in ben altri contesti come l’Ebola in Congo. La Tubercolosi e la Meningite non si trasmettono con i vestiti ” ha ricordato ieri in conferenza stampa Gianfranco De Maio medico Msf “Sono parole inaccettabili". Siamo sempre molto attenti a quelli che possono rappresentare elementi di contagio o di diffusione di malattie e possiamo affermare che nessun rischio sanitario è stato mai individuato sulle navi di soccorso dall’inizio delle attività in mare, men che meno legate alla pericolosità dei rifiuti».

La scelta di Msf si legge nella lettera nasce anche dal fatto che, si legge ancora nella lettera «Da ieri tanti dei nostri donatori ci stanno chiamando per avere informazioni ma soprattutto per confermare la loro fiducia e il loro sostegno. Si fidano di noi e in questo momento scelgono di stare al nostro fianco perché significa stare al fianco di chi difende l’umanità e l’aiuto umanitario». La direttrice della raccolta fondi si rivolge poi direttamente al singolo donatore: «Sei un nostro prezioso sostenitore per questo per me è importante fornirti dettagli e non mancherò di segnalarti ulteriori aggiornamenti». A disposizione anche la mail personale per chi volesse ulteriori chiarimenti e spiegazioni.

Quello scelto da Msf per comunicare con i propri donatori, in un momento in cui il rischio immagine è forte e che segue mesi di “cattiva stampa” che hanno riguardato tutte le ong impegnate nel Mediterraneo, potrebbe sembrare particolarmente efficace. Sarà interessante capire quanto questa strategia comunicativa sarà efficace.

In apertura immagine da Medicisenzafrontiere.it


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