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Giocare è un diritto, anche per i bambini con disabilità: nasce un nuovo Spazio

L'associazione L'abilità che da vent'anni mette il gioco al centro delle sue proposte e soprattutto del suo pensiero, ha inaugurato ieri a Milano un nuovo Spazio Gioco da 600mq, che accoglierà 80 bambini l'anno. «La prova di un radicale cambiamento nell’approccio alla disabilità, all’inclusione», afferma il direttore Carlo Riva. La presidente Laura Borghetto rilancia: «Milano diventi la Città del gioco per tutti»

di Redazione

A Milano è nato un nuovo Spazio Gioco: è quello dell’associazione L’abilità onlus, che da 20 anni garantisce il diritto e al gioco ai bambini con disabilità, un diritto previsto tra l’altro dalla Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Il nuovo Spazio Gioco è stato inaugurato ieri: 600 mq in zona Isola-Porta Nuova. Uno spazio senza barriere, dove i colori, i materiali, la disposizione degli arredi sono stati pensati per creare un’atmosfera in cui bambini con disabilità possano trovare stimoli e attività di gioco adeguate ai propri bisogni, in un ambiente caldo e accogliente, in cui anche i genitori possano sentirsi a proprio agio. Lo Spazio Gioco è un servizio educativo di L’abilità e dal 2004 ad oggi ha fatto giocare 270 bambini, per 12 mila ore di gioco. Il primo spazio, nel 2004, era di soli 50 mq: pensare al diritto al gioco per i bambini con disabilità, all’epoca, sembrava quasi uno scherzo. Il nuovo ambiente – ristrutturato insieme alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, i cui studenti di Interior Design hanno collaborato alla decorazione e all’allestimento degli interni, Fondazione Cariplo che ha finanziato una parte dei costi di ristrutturazione, Esselunga e Mitsubishi Electric Climatizzazione che hanno contribuito all’allestimento e tanti privati – potrà accogliere ogni settimana fino a 80 bambini con disabilità, tra i 2 e gli 11 anni.

Perché uno spazio per il gioco dei bambini con disabilità? Il diritto al gioco per il bambino con disabilità oltre ad essere un diritto sancito dalla Convenzione Onu, è un bisogno primario. Entrare nella dimensione del gioco è per i bambini con disabilità un percorso complicato che ha bisogno di molto aiuto, di spazi adeguati, di giochi e materiali adatti ai bisogni di ciascuno. Un bambino con disabilità vuole giocare, può giocare, deve giocare. Per questo nel 2000 è nato lo Spazio Gioco, un servizio diurno educativo unico a Milano che risponde al bisogno del bambino con disabilità di vivere pienamente e attivamente l’esperienza del gioco: tutte le attività e i giochi vengono pensati, adattati e modificati a partire dalle capacità e dalle difficoltà di ogni bambino, in spazi e tempi adeguati da una pedagogista coordinatrice del Servizio e tre educatrici professionali specializzate nella disabilità.

Il direttore di L’abilità, Carlo Riva, sottolinea come «l’inaugurazione di questa nuova sede è un importante capitolo di un percorso iniziato 20 anni fa, che sancisce quello che all’epoca sembrava impossibile: un radicale cambiamento nell’approccio alla disabilità, all’inclusione, ai diritti di ciascuno nella consapevolezza che giocare con un bambino con disabilità significa formazione, rigoroso e attento lavoro di programmazione e di équipe e confronto con tutti gli attori del progetto di vita del bambino: neuropsichiatria, scuola, servizi territoriali». In questi anni ogni singolo sforzo «è stato indirizzato per costruire nella città una nuova consapevolezza», afferma Laura Borghetto, Presidente dell’associazione. Il numero dei bambini accolti nello Spazio Gioco è aumentato, così come crescono le richieste delle famiglie e dei servizi. «Finalmente sta emergendo la consapevolezza che garantire il diritto al gioco dei bambini con disabilità significa occuparsi di un bisogno primario e, al contempo, promuovere politiche contro la discriminazione per una sostanziale inclusione. Grazie anche al lavoro fatto con le istituzioni, prima fra tutte l’Assessorato alle Politiche Sociali, Salute e Diritti del Comune di Milano, rilanciamo oggi la scommessa di far diventare Milano Città del gioco per tutti, per trasformare la nostra città in un grande laboratorio di innovazione, perché il gioco sia opportunità per ognuno anche in contesti fortemente deprivati. Per noi oggi non è solo un punto di arrivo, ma un nuovo inizio».

Lo Spazio Gioco è attualmente un servizio privato non convenzionato con l’ente pubblico. Nel 2017 su un budget complessivo di 109mila euro, le famiglie hanno contribuito per il 9% attraverso un contributo di 50 euro al mese. Tuttavia il 50% dei bambini che frequentano lo Spazio non sono in grado di pagare. Nel 2019 l’obiettivo è arrivare a 80 bambini alla settimana e L’abilità sta raccogliendo fondi per garantire a 25 bambini con disabilità in condizione di povertà (con un ISEE sotto i 7.000 euro) la totale gratuità di frequenza per due anni.

Il nuovo Spazio Gioco è composto da otto stanze per giocare, ognuna con una funzione specifica in base alla quale sono stati scelti colori, materiali e disposizione degli arredi. La sala d’attesa Alice nel Paese delle Meraviglie è un luogo di passaggio, in cui il bambino si appresta a entrare nella dimensione magica del gioco; la cucina è un luogo accogliente e conviviale dove i bambini condividono emozioni e imparano a rispettare turni e regole; il Salone è destinato ai giochi di movimento, con percorsi motori adatti alle capacità di tutti; l’Atelier è il luogo dove ogni bambino, grazie ai supporti adeguati, può dar forma alla propria creatività; la Stanza incantata è uno spazio dove vivere esperienze multisensoriali piacevoli e rilassanti; la Bottega dei mestieri è dove si gioca “a far finta di”, imitando ciò che accade nella realtà; l’Oasi dei libri per consentire a tutti l’esperienza della lettura; la Stanza dei giochi, per le prime osservazioni del bambino. Qui, grazie allo specchio unidirezionale, si può osservare il bambino insieme ai genitori per poter dare loro indicazioni su come giocare insieme. Cuore del progetto è il Centro Studi, uno spazio dedicato alla formazione per gli operatori, gli insegnanti e i genitori con l’obiettivo di promuovere buone prassi di inclusione dei bambini con disabilità, saperi che L’abilità onlus ha costruito in anni di sperimentazione e studio di un modello di intervento.


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