Cooperazione & Relazioni internazionali

Msf: Aquarius? Non ci risultano sequestri. Scontiamo un clima ostile. Ma passerà

La nave dell’organizzazione è ferma a Marsiglia per i problemi legati alla bandiera. «Non ci risultano sequestri che non sono stati notificati», sottolinea Marco Bertotto, Head of Public Awareness di Medici Senza Frontiere, «Rispetto alle accuse di traffico di rifiuti ci difenderemo nelle sedi competenti. Oggi è un’epoca in cui si criminalizza la solidarietà. Ma è una tempesta che passerà». L’intervista

di Lorenzo Maria Alvaro

La procura di Catania ha ordinato il sequestro della nave Aquarius di Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranée con l’accusa di traffico illecito di rifiuti sanitari infettivi sistematicamente qualificati, conferiti e smaltiti come rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi, eludendo la normativa più severa prevista per i rifiuti sanitari a rischio infettivo; e conseguendo, così, ingenti risparmi di spesa. Si tratta della procura con a capo Carmelo Zuccaro, lo stesso dell’accusa alle ong di essere colluse con i trafficanti di esseri umani, verificatasi poi infondata. Per capire quale sia la situazione abbiamo chiesto a Marco Bertotto, Head of Public Awareness di Medici Senza Frontiere.


Aquarius in questo momento è sotto sequestro?
No, la nave è ferma al porto di Marsiglia, come ormai da tempo, per i problemi che abbiamo incontrato nel trovare una bandiera che ci permetta di operare. Ci sono state ritirate prima la bandiera di Gibilterra e Panama. Ne avevamo una di comodo liberiana che però non ci permetteva di operare in attività di soccorso. A noi e ai nostri avvocati non risulta ad oggi alcun atto di sequestro.

L’accusa che vi è stata contestata punisce con la reclusione da 1 a 6 anni “chiunque, al fine di conseguire un ingiusto profitto, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi e attività continuative organizzate, cede, riceve, trasporta, esporta, importa, o comunque gestisce abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti”. Come avete accolto questa accusa?
Ci sembrano, sia l’accusa che le misure adottate, sproporzionate. Ma c’è una contestazione della procura e la prendiamo seriamente perché non ci sentiamo al di sopra della legge. Pensare che Msf possa essere parte di un network criminale e collusa con altri soggetti per trafficare illecitamente rifiuti è qualcosa di assurda che non ha nulla a che fare con la realtà con la verità dei fatti e con il nostro modo di operare.

L’accusa arriva dalla Procura di Catania dove Zuccaro era già diventato famoso per l’accusa alle ong di trafficare in esseri umani. Ci avete pensato?
Che ci sia un ambiente generale che criminalizza l’attività delle ong del soccorso in mare e che per estensione è arrivata a criminalizzare l’attività di Mfs è fuori di dubbio ed è qualcosa che va al di là di Zuccaro o della Procura di Catania e di questo Governo. Non ci sentiamo presi di mira perché sappiamo che questo clima ha colpito anche la Guardia Costiera e tutti coloro che in Europa hanno provato a mettere in piedi iniziative di accoglienza e solidarietà. Poi naturalmente risponderemo alle accuse puntualmente e con chiarezza. Ma è evidente che chi fa solidarietà oggi è un colpevole.

Proprio in queste ore per altro è in approvazione il Decreto Sicurezza, che sul tema delle migrazioni cambia molte cose…
Chiarendo che il Decreto è una legge e non è ascrivibile al clima ostile, è sicuramente un provvedimento preoccupante perché avrà delle conseguenze nella riduzione dei servizi e delle politiche di integrazione nei confronti di persone in cerca di protezione in Italia.

Non fa parte del clima ostile ma completa un quadro di contingenze per cui molte ong hanno deciso di abbandonare l’impegno in mare sempre più complicato da espletare. Perché voi invece insistete?
Faremo di tutto per tornare ad operare perché ce n’è bisogno e perché al netto della situazione contingente crediamo che in questo contesto continua ad esserci bisogno di solidarietà Stiamo presentando al Festival di Torino un documentario che omaggia il lavoro dei volontari e attivisti di organizzazioni più piccole di noi. Msf ha le spalle larghe. Chi è più colpito da questo clima sono i cittadini, le piccole associazioni che sono la spina dorsale di questo Paese. Dobbiamo capire che questi gesti di solidarietà e l’assistenza umanitaria è ciò su cui si regge la nostra civiltà.

A questo proposito il 5 dicembre prossimo Padova potrebbe diventare capitale europea del volontariato, proprio a testimonianza di questo tratto distintivo del nostro Paese…
Credo che alla fine tutto questo emergerà. La tempesta passerà. Oggi ci siamo dimenticati di quello che siamo. Ma ce ne ricorderemo perché è una cosa troppo radicata nella nostra cultura. La verità, così com’è successo per le accuse sul traffico di uomini, verrà a galla. Quando le falsità verranno alla luce la solidarietà tornerà ad essere qualcosa di cui essere orgogliosi. Oggi bisogna tenere duro e combattere


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA